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Tutti siamo rimasti sconcertati dalle immagini delle proteste a Parigi contro il caro carburanti ed il crollo della qualità della vita d’oltralpe, da parte della ex classe media francese. Visto che il 70% dei francesi circa, secondo le ultime proiezioni, sta con i gilet gialli – anche l’eterna Brigitte Bardot, che a ottant’anni suonati ha vestito anche i suoi cani di giallo – possiamo anche dire che le proteste dei francesi in piazza possono avere una logica democratica, nel senso che esiste l’appoggio della stragrande maggioranza della gente francese. …
Alla fine, come al solito, noi possiamo criticare i francesi quanto vogliamo ma non dobbiamo mai dimenticare la coscienza civile che li contraddistingue: avendo fatto una rivoluzione, essendo tale rivoluzione considerata da tutti un vanto e assolutamente non un errore, non hanno problemi a farne un’altra. Chi non vuole la rivoluzione sono invece le elites francesi, le stesse che si allearono con i nazisti durante la Repubblica di Vichy: loro hanno tanto da perdere, visto che oggi come allora sono ricchisssime e tutto vogliono tranne che condividere la loro ricchezza con coloro che hanno visto depauperato il proprio stile di vite ed il proprio benessere negli ultimi 20-25 anni, causa globalismo unito al totem globalista che il globalismo stesso rappresenta, l’EU asimmetrica. In poche parole chi protesta oggi in Francia rappresenta qualcosa come il 90-99% della popolazione, mentre chi vuole mantenere lo status quo è l’1-10% capitanato da Macron. Chi vincerà lo vedremo, certamente aspettatevi turbolenze. Certo, l’asimmetria di ricchezza e di benessere, la differenza tra chi ha e chi no e soprattutto tra chi avrà tutte le possibilità di questo mondo per i propri figli e chi nessuna dipinge perfettamente i nostri tempi: non crisi da ideologia ma da mera sussistenza!
La comune radice cristiana europea, che anche mia moglie che non è necessariamente credente – come invece lo scrivente, sebbene molto moderato, certamente poco praticante – sta riscoprendo, è l’unico, vero valore che va recuperato se si vuole salvare il salvabile. Ossia, tradotto in termini non religiosi, bisogna capire che oltre ad un certo punto non bisogna andare, punto. E’ proprio tale mia radice culturale religiosa europea ed occidentale che mi spinge a scrivere sui fatti del giorno in Francia, gravissimi: le elites EUropee, capitante da Macron quale portavoce della nuova Vichy, a difesa degli interessi asimmetrici che stanno tutti – come 75 anni – nel blocco tedesco, non vogliono cambiare strada. No, infatti non possono mollare su austerità e rigore, altrimenti verrebbero essi stessi travolti. Ecco il motivo per cui gli scontri in Francia continueranno, ecco perchè bisognerà prima o poi che non solo l’EUropa ma il mondo occidentale faccia i conti con la Germania asimmetrica che tira le fila. Leggevo oggi sui social i commenti pubblici di un ex militare USA che deliberatamente scrive che la radice del caos in USA, spesso esoterico, spesso pedofilo, certamente indirizzato, sta in Europa. Ecco, anche gli americani finalmente le vengono allo scoperto, aspettatevi news a breve….
Unite tali aspetti alla fattualità che sono in gioco interessi enormi, visto che la Germania sta avendo più vantaggi dall’euro di una guerra vinta – e senza sparare un colpo – e ben capite che indietro non si torna, i gerarchi attuali dell’EUropa asimmetrica faranno di tutto per mantenere viva la propria creatura, appunto asimmetrica e quindi non solidale.
Detto questo volevo sottoporvi un video clamoroso, ossia il video che prova la presenza di cecchini on piazza a Parigi pronti a sparare contro i dimostranti, i famosi gilets jaunes. Cecchini dispiegati per volere – si dice – dello stesso Macron. Proprio oggi il buon Blondet scriveva del generale francese Tauzin, di fatto dalla parte dei protestanti, illustrare le “merdacce” da non pestare da parte dei protestanti in piazza: attenzione – ci dice -, verrete infiltrati, per dare a voi la colpa. Ecco il video, allegato, che prova la presenza di detti cecchini.
Agghiacciante.
Quello che sconvolge è la prova che gli scontri anche e soprattutto di Maidan, il simbolo dello strapotere globalista e geostrategico alle porte dell’EUropa, non sono stati casuali, la trama sembra infatti la stessa: anche allora c’erano i cecchini sui tetti durante le proteste, solo che questi spararono su folla e poliziotti, descrivendo perfettamente le parole del generale Tauzin che evidentemente sa bene cosa significa, forse perchè fu lui stesso ad agire per conto del proprio Paese in diversi ambiti stranieri, che lui conferma aver diciamo “visitato ufficialmente” (…).
Temo che il maestro Blondet abbia ragione, stiamo andando verso la catastrofe. E visto che costoro – le elites al potere in EUropa, speriamo di non scoprire che sono le stesse che finanziano gli scontri e gli incidenti alla frontiera in USA, … – non possono mollare l’osso, inevitabilmente la crisi si radicalizzerà. E dunque ci sarà uno scontro finale, vedremo tra chi e chi (…).
In campana lettori, la situazione si fa davvero seria.
Mitt Dolcino
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