Abbiamo scritto in questi giorni di cecchini francesi appostati in coppia con colleghi col binocolo sui tetti di parigi nei pressi degli Champs-Elysees, puntando col fucile i manifestanti. Atteggiamento strano, regole di ingaggio dubbie, per altro riprese da qualcuno molto vicino ai tiratori scelti (ossia, chi ha fatto le riprese non può che essere un “collega”, che magari aveva solidarizzato con i gilets jaunes, chissà, …). Certamente la situazione è pesante, molto più complessa ed esplosiva di quanto dicano i media cooptati dall’EU.
Parimenti in Spagna scoppia in queste ore lo scandalo elezioni in Andalucia: i sondaggisti ancora una vota non hanno previsto la vittoria relativa alla “derecha” ed il voto alla destra estrema, con 12 seggi addirittura agli eredi di Francisco Franco. Mai in Andalucia dalla fine della dittatura sono andati in parlamento autonomico andaluso – una regione tra le più di sinistra di Spagna – gli eredi del Caudillo! Ma il vero scandalo sta nel fatto che molti anche in Spagna iniziano a dubitare che i sondaggi pre-elettorali siano taroccati: visto che si sa che prevedere un risultato influisce sul voto della gente per l’ “effetto pecorone“, molti dubitano che i sondaggi siano stati addomesticati per non dare spazio agli anti EU, ossia anche e soprattutto alla destra (ricordando che la moglie del Premier Sanchez è terribilmente simile nei tratti alla moglie di Macron, la vera dirigista della famiglia, ne parleremo a tempo debito, …).
Ora – TRAGICAMENTE – viene fuori che una donna di 80 anni ferita da un proiettile della polizia sparato durante le manifestazioni a Marsiglia, è deceduta. Conoscendo i francesi, giusto o sbagliato che sia, le colpe si sono formalmente materializzate.
Dunque, i ruoli si sono ora ribaltati: secondo fonti di stampa ora sono i “gilets jaunes” che rifiutano ogni dialogo con il presidente Macron sulle richieste fatte, dopo che il Presidente voleva incontrarli.
Si va allo scontro, ricordando che le richieste dei dimostranti sono oltre ogni plausibile livello di accettazione, quanto meno nel rispetto dei parametri austeri imposti dall’EU franco-tedesca a tutti i Paesi dell’Unione, o da quello che ne resta. Faccio presente che le modeste richieste dei gialloverdi nella manovra finanziaria in discussione al Parlamento sono all’acqua di rose rispetto alle richieste dei dimostranti: salario minimo a 1200/1300 euro, idem le pensioni, più una sfilza di richieste di fondi per la comunità da far sobbalzare Schauble dalla sedia.
Come vi avevo anticipato, siamo all’alba di grandi eventi, post voto vittorioso di fine novembre in Alabama a favore di Trump. Le due cose – voto USA e proteste in Francia – sembrerebbero slegate, ma potrebbero non necessariamente esserlo. Lasciamo perdere che numerose fonti di intelligence USA avevano previsto pubblicamente – e con congruo anticipo, più di un mese! – il risultato finale del Senato USA (53-47 per i Repubblicani), ossia inerenti all’organo parlamentare che sovrintende la politica estera di Washington.
Dalla prossima settimana si balla.
Mitt Dolcino
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