Ho recentemente contribuito ad un libro, che verrà pubblicato entro fine anno – questa volta con il nome nei miei interventi, diversamente da come successo nel recente passato con altre pubblicazioni, … -. Tale libro, un insieme di contributi incentrati sul sovranismo, tratta i motivi più che la radice del fenomeno, argomenti per altro presentati pubblicamente in una manifestazione nei pressi Roma tenutasi un paio di mesi fa. Sono 20 paginette buttate giù di getto, in quanto il meccanismo è chiaro, quanto meno a chi scrive.
Ossia, chiaramente – quanto meno secondo lo scrivente – il sovranismo non ha radice, essendo mera protesta. Si, una protesta per il crollo del benessere della classe media e soprattutto da parte di tutti coloro che non sono estremamente ricchi.
Sono finiti i tempi in cui destra e sinistra alimentavano vicendevolmente l’invidia per il piccolo benessere del vicino di casa: oggi il vicino di casa può arrivare più o meno facilmente a fine mese, può avere l’Audi o la Golf o la Tipo ma sempre fa fatica a far quadrare i bilanci famigliari, tranne rare eccezioni. Ed anche quando ci riesce vive in un ambiente di derelitti, stanchi, offesi, gente che sa di non avere futuro. Chi invece “sta bene” lo sta davvero: ossia stiamo passando da un benessere diffuso ad un benessere concentrato, novella forma di feudalesimo; un contesto duro, che appare ingiusto soprattutto perchè cancella le opportunità per i figli di “chi non ha“. Appunto, i “delta”, i figli di quelli che una volta erano la classe media, spesso sono costretti ad emigrare per sperare di fare qualcosa di buono nella vita, per avere l’ “opportunità”.
L’ascensore sociale si è fermato, chi è ricco resta ricco, chi è povero resta povero, con buona pace della sinistra che invece di occuparsi di centri commerciali in Toscana o di far assumere il proprio figlio nelle cooperative rosse emiliane avrebbe prima di tutto dovuto preservare tale bene iniziatico dell’Italia benestante, l’opportunità per tutti. Unite a tali elementi una tassazione fuori di testa, concentrata soprattutto sulle PMI che non possono delocalizzare ed avrete un mix esplosivo in cui, solo questione di tempo, verranno incendiate le città. Per ora ci è arrivata la Francia che socialmente è molto avanzata rispetto a tutti gli altri paesi EU ma, come nel ’68 che esplose a Parigi e dintorni, anche questa volta l’incendio dilagherà, lasciate che le economie vadano in recessione e mi direte (tempo un paio di anni al massimo, basta che il dollaro crolli sotto le spinte di una FED finalmente in mano a Trump a l’EUropa intera avrà seri problemi).
Torniamo ai migranti. Individuato il contesto (molti poveri, sparizione della classe media, eccesso di tasse ecc.), aggiungiamoci oneri impropri derivanti da fobie più che costi/rischi imposti dal sistema, ad esempio il cambio climatico: nel caso, giusto o sbagliato che sia crederci – non prendo posizione in riguardo in questo intervento-, il riscaldamento globale sta imponendo enormi costi alle popolazioni, che si sommano ai fattori deprimenti più che depressivi indicati sopra. Parlo dell’obbligo di cambiare l’auto se la si deve usare nei centri con più di 30’000 abitanti causa smog (auto Euro3 ed Euro4, diesel). O l’aumento del diesel, o a nuove tasse per l’acquisto di auto a ciclo termico. O ai contributi che tutti devono corrispondere (in bolletta) alle energie rinnovabili, incassate da pochi ma pagate da tutti. Appunto, tanto per centrare il mantra, andate a vedere dove vanno a finire tutti quegli oneri imposti per legge, a carico dei cittadini EU…. Spesso come effetto di leggi comunitarie. L’ho già scritto e riscritto: come nel caso delle auto elettriche, lo scopo è creare asimmetria; nel senso che qualcuno produrrà il bene imposto per legge ed altri lo compreranno, uno guadagna a l’altro spende. Nell’auto elettrica, il simbolo dell’EU asimmetrica, dirigista ed ingiusta (ne parleremo fra 5 anni, se come ritengo andremo incontro ad un grave abbassamento di temperatura sulla terra causato dalle macchie solari in sparizione, …), il meccanismo è oltremodo chiaro: la Germania produrrà le auto e la Francia darà l’energia notturna nucleare. Facile no?
Ecco, ad esempio gli italiani – che sono ricchi di risparmi – dovranno pagare, altri invece incasseranno…
Andiamo oltre. Come ben capite se tirate una riga a 10 anni capite che la situazione – almeno socialmente – diventerà insostenibile. Ossia, tutta questa asimmetria tra chi – a vari livelli – diventerà sempre più ricco e chi si impoverirà sarà talmente stridente da causare rivolte. Oggi abbiamo gli antipasti, Salvini, i gilets jaunes e che dir si voglia. Ma cosa succederà quando le cose andranno male davvero? Ad esempio con una recessione di mezzo? Appunto, i paesi che dovranno pagare per continuare a consumare – come l’Italia – esploderanno. O semplicemente si rifiuteranno di pagare il novello pizzo comunitario. E dunque da lì sarà terra di nessuno.
In tali situazioni chi ha più da perdere sono quelli che hanno tanto. E che soprattutto possiedono cose, immobili, aziende, case, potere; insomma non l’oro che si metteva in un sacco e si portava via (come facevano gli arabi, ecco perchè adorano la barbara reliquia). Da qui la necessità di un correttivo, per evitare l’inevitabile redistribuzione della ricchezza a scapito dei nuovi feudatari che, in assenza di detti correttivi, saranno costretti a condividere le loro ricchezze.
Spero abbiate capito che l’Italia – come sempre – sarà il laboratorio, per varie ragioni: perchè c’è molto risparmio privato da aggredire, perchè è posizionata in modo invidiabile, perchè ha aziende, perchè da sempre tutti la vogliono “conquistare”; ed anche perchè è troppo prossima al dominus che si vorrebbe scalzare, gli USA (ma questa è un’altra parte della storia). Lo vediamo chiaramente oggi: tasse imposte soprattutto sui piccoli vs. leggi come quella sui Paperoni – fatte non a caso dalla sinistra cooptata al progetto, Gentiloni è un conte, non dimenticatevelo, … – che blindano la ricchezza di pochi nuovi feudatari (mettendola al riparo da future imposte patrimoniali) facendo rientrare in Italia i rampolli dell’Agnelli di turno pagando 100’000 euro annui a fronte di profitti ottenuti all’estero di decine di milioni annui (Serra e Carlo Debenedetti hanno già confermato il rientro). E poi il permesso di delocalizzare di fatto concesso alle grandi imprese. Uniamoci il controllo delle masse, l’impossibilità di fare un centesimo di evasione con la fattura elettronica, il limite ai contanti et voilà, abbiamo creato una gabbia di regole in cui gli italiani dovranno solo pagare. Aggiungiamoci il controllo di internet, dei media, il bavaglio alle informazioni alternative e amenità simili ed abbiamo creato un contesto da “laboratorio di controllo delle masse”, casomai qualcuno volesse ribellarsi.
Certo, tutte queste misure di “controllo” funzionano solo in caso di protesta violenta, stile gilet janunes: in Italia difficilmente ci sarebbero sollevazioni simili, verrebbe tolto l’ossigeno prima. Vi faccio un esempio indicativo: le concessionarie autostradali francesi – Vinci ed Abertis – hanno avuto enorme danno dalle proteste perchè si sono sentite in dovere di non far pagare chi viaggiava per andare a protestare, ossia mezza Francia. Fosse successo in Italia penso che avrebbero chiuso le autostrade per evitare che si partecipasse alla protesta, tanto prima dell’arrivo di un giudice a confermare l’abuso tutti se ne sarebbero già dimenticati…. quando si parla di coscienza civile….
Ma non siamo ancora arrivati ai migranti. Ci siamo, ora arrivano. Abbiamo descritto la costruzione della gabbia per evitare le proteste di piazza della gente stufa di dover fare il criceto (ossia che deve solo fare girare la ruota dei consumi), ma non abbiamo citato il rischio più grande, quello che dalle urne esca fuori una maggioranza che voglia combattere tali enormi e progressive disuguaglianze. Appunto, qui entrano in ballo i migranti.
Ossia chi tira le file, le grandi famiglie elitarie europee, quelle che controllano l’EU, dopo essersi arricchite a dismisura hanno capito che un eccesso di democrazia è pericoloso. E visto che la democrazia è – per ora – un Sacro Graal, bisogna girarci attorno: dunque ecco i migranti, da far arrivare per diluire prima la protesta (“la colpa è dei migranti!”) e poi per farli votare, con l’impegno che votino per chi li ha fatti arrivare. Che poi sono gli stessi che hanno in mano il potere EU. Ossia votare per coloro che sono sovvenzionati dalle grandi famiglie non per fare gli interessi del 99% della popolazione, ma per fare interessi particolari. Spero abbiate capito: i migranti servono per poi farli votare dove più interessa, nel caso a sinistra, di fatto per sgonfiare in anticipo il voto di protesta. E più tali migranti sono stupidi ed ignoranti, più sarà facile manipolarli, ad esempio farli votare per gli stessi che in realtà hanno come unico scopo quello di preservare le proprie enormi ricchezze a scapito del resto della popolazione. Facile no?
In tale contesto gli italiani con cervello, con capacità di connettere, magari quelli non ricattabili da professionalità acquisita o da un minimo di ricchezza diventano fastidiosi, anzi un vero e proprio problema. Ecco dunque contestualizzate le parole del ministro della sinistra Poletti, ex AD delle Coop rosse (andate a vedere per chi lavorava suo figlio) quando snobbava gli italiani che emigravano: peccato non ve l’abbia detta tutta, “un problema in meno”!
Meglio cento immigrati stupidi che un italiano sveglio e rompipalle! Ai migranti che non conoscono il modo di vivere civile, si dà uno stipendio da 400 euro al mese (ma “tutto in regola”), tanto in Africa ne prendevano si e no 50 di euro, e dunque sono contenti . Et voilà, il controllo del voto è assicurato.
In tale contesto i migranti da fare arrivare negli altri paesi EU – meno che in Italia, naturalmente, … – restano solo un correttivo ad un problema, lo scopo è diverso: ad esempio per usarli come manodopera a basso costo, visto che si dovranno produrre – ed es. in Germania – i prodotti che gli altri paesi EU dovranno necessariamente consumare (…). Ovvero farli arrivare avrà, in tali contesti ad es. nordeuropei, un altro fine principe, ben sapendo che la protesta in un paese che sta bene di norma non rappresenta un problema.
Ora avete capito perchè l’EU “punta” l’Italia, vuole è vorrà migranti soprattutto in Italia; e dunque odia Salvini che li ha bloccati ecc. ecc: proprio perchè l’Italia è davvero pericolosa e va fermata, oltre che conquistata a termine. In quanto potrebbe mettere a nudo cosa sta dietro a tutto questo enorme caos, ossia un interesse elitario. Visto che Roma sovrana potrebbe far crollare lo strumento principe dell’elitocrazia globale, l’EU, va assolutamente intrapresa qualsiasi azione per dinamitare i tentativi di rinsavimento, visto che non sono negli interessi di chi tira le fila. E dunque – forse casualmente, forse no – di punto in bianco ecco che vediamo in Italia ponti che incredibilmente crollano, svariate cisterne di gas che esplodono, roghi diffusi attorno alle grandi città. Fatti che creano indubitabilmente panico, paura. Manca solo l’incidente di treno – immancabile in Italia – o l’aereo che cade su una città ed abbiamo visto tutto (lo scorso fine settimana abbiamo addirittura visto l’uomo mascherato che, sembra in tre punti diversi contemporaneamente, causa una strage spruzzando spray al peperoncino in una discoteca strapiena, fattaccio guarda caso avvenuto proprio il giorno della protesta di massa dei gilet gialli con 2000 arresti ed anche nello stesso giorno in cui Salvini raccoglieva decine di migliaia di persone in Piazza del Popolo a Roma, due notizie passate in secondo piano). Fossi in Salvini e Di Maio farei attenzione agli “sputtanamenti”, i dossier sono sempre pronti, alla bisogna (…).
Siate lungimiranti, siate attenti, siate consci. Solo se userete il cervello e diffonderete la conoscenza avrete una possibilità.
Mitt Dolcino
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