Eh si, la manovra elettorale dei gialloverdi si è confermata – tanto per parlare chiaro – una emerita fregatura, quanto meno nei termini che erano stati proposti diciamo in anteprima dai due vicerè, quello del nord e quello del sud.
In modo succinto, a scorrere il maxi emendamento del governo quello che emerge, chiaro, è quanto segue (per leggere il maxiemendamento in originale, vi prego di fare click sull’immagine sotto):
– IVA al 25% nel 2020 e al 27% nel 2021
– indicizzazione incompleta delle pensioni a partire da tre volte il minimo, ossia da 1250 euro.mese netti, circa
– cancellazione di fatto dello sforamento per investimenti strutturali
– cedimento alla commissione EU per circa 10 miliardi di euro
Fatti, non parole. Paga pantalone, come al solito. Dunque, visto che chi scrive non è affiliato a nessuno e dunque non scrive affinchè qualcuno possa fare carriera politica, posso essere dovutamente schietto e genuino: sono/siamo stato/i fregato/i (encore). Onestamente speravo in una reazione governativa ed invece no, nessuna reazione. Qualcuno a Roma come al solito pensa di poter vincere le guerre senza combatterle, come sempre. Ieri un professore di economia mi suggeriva, alla romana, di aspettare, “si dice alla Commissione EU una cosa e poi se ne fa un’altra“. In realtà temo che dietro tale affermazione si celasse un personale desiderio giusto di fare carriera politica. Le conclusioni che ho tratto da cotanta ignavia possono essere solo tre:
– ormai in troppi hanno ambizioni politiche e di ruoli, da qui la svendita personale;
– anche chi, politico di punta, magari sa di essere ricattato/ricattabile, piuttosto che fare un passo di lato per il bene del Paese, pensa a se stesso, e dunque “cede” andando contro sia agli interessi del Paese, che a quelli del suo stesso elettorato;
– l’Italia è destinata all’implosione, a meno di un evento esterno che nel bene e nel male verrà subito dall’Italia.
A voler fare qualcosa a tutti i costi ritengo che l’unica azione intelligente per cercare se non altro di contenere la deriva italica sarebbe di re-distribuire i ministeri da Roma nei vari capoluoghi italiani, tanto per evitare troppi inciuci (sulla falsa riga di quello che imposero gli americani alla Germania nazista dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale).
Il resto ormai può essere solo una soluzione personale, non vale nemmeno più la pena spenderci tempo.
Auguro a tutti di poter ottenere da Babbo Natale quanto desiderato. Anche se fosse prendere o mantenere un seggio al Parlamento Europeo o Italiano.
Dobbiamo restare freddi e razionali. Ossia renderci conto che non c’è più molto da fare per raddrizzare le sorti del Paese: solo un macro evento può cambiare le cose, che l’Italia come al solito subirà, nel bene e nel male. Certo, vale anche la triste considerazione che al prossimo giro non ritengo sia così importante esprimere il proprio voto, non serve. Almeno in Italia.
MD
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