Difficile riassumere in poche righe l’effetto congiunto di tutte le variabili che modellizzano la dinamica del cd. “cambio climatico”, che – per inciso – quanto meno nei termini proposti dall’EU e dai vari organi come l’IPCC semplicemente non esiste (vedasi, Dr Bernie Levin, “Searching for Catastrophe Signals“, GWPF-Global Warming Policy Foundation, immagine sotto) .
Infatti, detta in maniera semplice, il pianeta nel suo complesso sembra si stia raffreddando e non riscaldando; la percezione ad esempio in EUropa e nelle zone più densamente popolate del mondo occidentale e capitalista di un riscaldamento potremmo scoprire a breve sia stata falsata da interventi umani ad hoc sia nei sistemi di misurazione (criticità già dimostrate, fonte: MIT, “On the validity of NOAA, NASA and Hadley CRU Global Average Surface Temperature Data …“) che da interventi umani di geoingegneria climatica atti non tanto a correggere l’effetto serra della CO2 – un difetto di percezione secondo molti scienziati – ossia per compensare l’anidride carbonica raffreddando il pianeta, ma piuttosto ad intervenire per opportunamente scaldare il pianeta (guarda caso l’immissione di solfati di allumina nella troposfera alta è già stata dovutamente indagata e testata).
Il motivo di tutto questo è complesso e verrà probabilmente alla luce, temo, a breve (…). Sta di fatto che le principali università mondiali (Harvard su tutte) stanno discutendo in questi mesi addirittura di interventi umani in stratosfera per modificare il clima, sulla falsa riga di quanto i complottisti da anni sostengono stia accadendo con le scie chimiche che regolarmente appaiono nella parte alta della troposfera. Strana convergenza di metodo, non c’è che dire.
Esistono – siate consci! – per altro decine di studi che ad esempio valutano l’immissione di solfati (spesso di allumina) in atmosfera, ricordando che i solfati in alta troposfera – magari immessi da aerei commerciali – causano la formazione di cirri alle stesse altezze circa dell’immissione, ossia un RISCALDAMENTO GLOBALE sulla superficie terrestre.
Or dunque, oggi il Krakatoa dopo 135 anni ri-esplode; tale eruzione inevitabilmente causerà un raffreddamento globale, vedremo in che misura. Seguendo un metro ciclico delle stagioni terrestri di lungo termine – ciclo di circa 3500-3600 anni – nei prossimi decenni verificheremo inoltre, con alta probabilità, che le eruzioni ed i terremoti purtroppo si moltiplicheranno sulla terra. E, nel caso, non ci sarà nulla che potremo fare (…). Tali eruzioni causeranno inevitabilmente emissione di detriti e gas in atmosfera abbassando la temperatura terrestre; tutto già successo in passato, ad es. proprio con il Krakatoa a fine ‘800 (che causò un raffreddamento globale). Dunque, ecco puntuali gli esperimenti in stratosfera pubblicati in paper degli scorsi mesi che temo punteranno (con effetti attesi nei prossimi anni 15 anni, casualmente) ad indagare il modo per aumentare la temperatura terrestre più che abbassarla, essendo quella della CO2 legata all’effetto serra-correlato una verità tanto parziale quanto scandalosa, molto probabilmente una delle bugie – interessate – più articolate della storia umana (…).
[notasi, gli effetti di eventuali irrorazioni di sostanze chimiche in stratosfera – oggi in discussione ai più alti livelli istituzionali -, avrebbero come focus di evitare che gli spray “iniettati” precipitino rapidamente sulla terra, come invece accade nel caso di inizione di sostanze chimiche in alta troposfera, ossia dove circolano gli aerei commerciali (…)].
Ricordo che le energie rinnovabili – d’altro canto – resteranno fisicamente marginali come fonte primaria di energia almeno per i prossimi 30 anni; solare e eolico rappresenteranno infatti al massimo il 25% dei consumi (vedasi il grafico sotto, come fonte)
In tutto questo grande intreccio di mezze verità, bugie ed interessi, la realtà è più semplice: l’EU fu esclusa post Yalta dallo sviluppo derivante dall’estrazione del petrolio, per cui ha necessità di emanciparsi dall’economia petrolifera che NON controlla – economia dominata degli USA e dai suoi alleati oltre che della Russia, come frutto di 75 anni di dominio globale -; dunque oggi l’EU spinge per le rinnovabili, anche se inquinano di più sia nello sviluppo della filiera della mobilità elettrica che nello smaltimento dei rifiuti rispetto ai motori a ciclo termico. Una follia interessata, chiaramente, a beneficio dell’unico vero perdente globale di due guerre mondiali, la Germania. Capito questo, capito tutto o quasi sulle bugie EU relative al cambio climatico, unitamente alla necessità ad esempio di costringere i cittadini a cambiare la propria auto (avvantaggiando i produttori tedeschi ed i generatori elettrici nucleari francesi, guarda caso al comando del cd. asse franco-tedesco in EU). Verificherete cosa accadrà nei prossimi anni nell’Unione, per via legislativa.
Con questa chiave di lettura, l’imposizione dell’obbligo dell’auto elettrica in realtà sembra solo il paravento che cela la volontà di emancipazione EUropea dal potere dominante da 75 anni, post seconda guerra mondiale, ossia dagli USA. Che, lo ricordo, hanno fatto guerre per molto meno.
Tornando agli aspetti climatici, accanto a manipolazioni tentate o in corso del clima, a manipolazioni nella misurazione delle temperature (provati da papers verificati, si punta a esasperare la percezione di cambio climatico in certe zone della terra mentre globalmente non rappresentano effetti rilevanti), all’imposizione di tecnologie per lo meno dubbie come accade per la mobilità elettrica, a bugie mediatiche sugli effetti della CO2 tacendo effetti “serra” molto più rilevanti (ad ed. il metano in atmosfera), non vanno dimenticati i cicli solari, ovvero le macchie solari la cui assenza oggi depone per una piccola era glaciale là da venire. Interessante che al 2022 la stessa NASA abbia previsto quasi nessuna macchia solare, con un abbassamento del clima terrestre assai pronunciato (…). O che la dr. Valentina Zarchova, rispettato scienziato della NorthUmbria University, uno dei maggiori esperti mondiali del cambio climatico, abbia previsto per il 2028 carestie mondiali causate dal raffreddamento terrestre.
Senza contare gli effetti interstellari tra i pianeti del sistema solare, la cui vicinanza relativa porta ad aumenti delle tensioni interne (ossia terremoti ed eruzioni) oltre ad un aumento della temperatura sulla superficie; tutti effetti che, rilevanti solo nel lungo termine, andrebbero comunque valutati con attenzione quando si tirano in ballo supposti catastrofici effetti della CO2 in atmosfera, sostanza che in realtà è parte del ciclo vitale planetario, per altro necessaria per la crescita dei vegetali (…).
Ricordo infatti che diverse volte in passato la concentrazione di CO2 sulla terra e’ stata superiore a quella attuale (…).
In breve, l’eruzione del Krakatoa del 1883 ebbe effetti climatici (raffreddamento) che durarono circa un secolo, con una blocco dell’aumento del livello degli oceani.
L’eruzione del Krakatoa degli scorsi giorni, unitamente a possibili altre spettacolari eruzioni prossime future (diciamo attese, su tutti Yellowstone, Campi Flegrei, rottura della faglia di Sant’Andrea con attivazione di vulcani oggi silenti?) avrebbero inevitabilmente effetti simili.
Dunque, oggi il Krakatoa è riesploso, con una dinamica degli eventi ampiamente e correttamente prevista dagli studiosi. Quello che ci deve preoccupare non è se l’esplosione attuale possa causare o meno effetti climatici simili a quella dell’esplosione dello stesso vulcano nel 1883, ma che nessuno ne parli! E che men che meno nessuno metta in discussione i presupposti dell’ipotetico “grande cambiamento” della mobilità elettrica resosi necessario più per motivi geostrategici che per una reale necessità di sopravvivenza umana.
Mitt Dolcino
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