La firma del Trattato franco-tedesco di Acquisgrana del 22.1.2019, in superamento dell’EU significa molto più di quanto viene fatto ad arte apparire, temo.
Abbiamo visto recentemente che gli USA vogliano cambiare la loro strategia militare sulle armi lunghe da utilizzare nei campi di battaglia. La penetrazione delle ogive di tali nuove armi sarà micidiale, pari ad una cannonata (…). Parimenti abbiamo visto la Germania decidere di ampliare il proprio esercito assoldando soldati stranieri.
Queste due notizie, assieme, dovrebbe farci riflettere. Infatti il problema sta nel cambio di paradigma in corso, ossia le armi di oggi diverranno presto obsolete. Le armi del futuro invece – per assurdo – sono quelle del passato, mai usate prima però.
Mi spiego: durante la guerra del Golfo le armi convenzionali videro una rivoluzione quasi copernicana; venne infatti utilizzato per la prima volta un sistema innovativo di esplosivo, di tipo nucleare-pulito (senza fallout). Si chiama in gergo “uranio impoverito” e non serve per perforare le corazze, o meglio non solo. Tale arma necessita di una spinta in penetrazione per innescare l’esplosione in testata con una pressione molto elevata; il fine è di innescare una reazione nucleare in teoria senza radiazioni persistenti ma solo puntuali (in teoria). Memento la pressione elevata di sparo delle nuove armi lunghe USA, in ordine.
Il motivo – per il grande pubblico – data dalla scoperta di Fleishman e Pons, ovvero della fusione fredda, avvenuta ad inizio nel 1989. Scoperta che aveva nell’italiano prof. Giuliano Preparata ed il suo team all’ENEA di Frascati (su tutti il drr. Emilio del Giudice e Alessandra De Ninno) la punta di diamante a livello mondiale; memento che con i due scienziati inglesi si sentivano giornalmente. Infatti la fusione fredda – checchè se ne dica – funziona visto che tale processo chimico-fisico genera una enorme quantità di energia supplementare rispetto a quella immessa per attivare la reazione nucleare; ossia è una fonte di energia quasi inesauribile ed anche pulita. Peccato che favorisca intrinsecamente la proliferazione nucleare…
Infatti sostituendo il catodo di palladio con uno di comune uranio, uranio diciamo “normale”, nativo, ossia U238, si può innescare una fissione nucleare ossia una bomba atomica di relativamente piccole dimensioni (l’energia sprigionata dalla fusione cd. fredda, alimentata dalla pressione di impatto del proiettile di uranio, innesca la fissione successiva, ma senza residui radioattivi tipo fallout, giusto con semplice emissione di raggi gamma, ndr).
Faccio presente che questa era precisamente la famosa arma segreta di Hitler ai tempi del Terzo Reich con cui il Fuhrer sperava di vincere la guerra a fine 1944 (tale scoperta fu di fatto “rubata” dagli alleati, ndr); arma che non venne implementata per intervento dei servizi soprattutto inglesi che bombardarono la produzione di acqua pesante, ossia deuterio, in produzione in Norvegia, visto che detto deuterio è necessario per attivare l’Uranio in superficie.
Dunque, le basi teoriche della bomba all’uranio-deuterio (così si chiamano), chiaramente patrimonio tradizionale della scienza tedesca, sono oggi realtà e certamente ben rappresentate anche in seno al laboratorio nucleare di Karlsruhe (…).
Dunque, tale esplosivo “innovativo” non necessita di Uranio arricchito, U235 (difficile da ottenere e considerato arma di distruzione di massa), ma solo di uranio comune, U238, abbondante. La condizione sine qua non è aggiungere deuterio come fonte di neutroni in un rapporto ben definito (…); deuterio la cui produzione è abbastanza agevole in qualsiasi impianto nucleare, ovvero nelle centrali nucleari USA piuttosto che che in quelle tedesche o francesi (o anche attraverso processi elettrochimici, usando la tecnica frugale di Pons). Facendola breve, con tale mix “uranio-deuterio” nelle dosi corrette (…), praticamente con solo 1.4 kg di comune uranio 238 (non arricchito), si determina un’esplosione pari a circa 28 tonnellate di TNT. Di conseguenza una normale bomba a gravità da 140 kg (di uranio e deuterio leggermente sotto-saturato) determinerebbe un’esplosione di ca. 2.8 kt, ossia ca. 1/7 della bomba di Hiroshima (20 kt). Una bomba più sostanziosa – ma comunque relativamente piccola – con una testata esplosiva di 280 kg è in grado di generare un’esplosione di 5.8 kt ossia circa tra 1/3 e 1/4 dell’ordigno usato a Hiroshima (le bombe a gravità possono raggiungere facilmente i 500/600 kg di esplosivo, ossia per equivalenza una bomba atomica di 11.6 kt, più della metà di quella di Hiroshima). E senza fallout radioattivo, che provoca danni di lungo termine, solo raggi gamma emessi durante l’esplosione e poi da metalli densi per induzione elettromagnetica/risonanza da esposizione a durare per un periodo di qualche settimana/mese, in forza di un processo fisico nucleare che non vi sto qui a spiegare (potete però approfondirlo QUI).
Se invece si utilizzasse solo circa un grammo e mezzo di uranio si avrebbe un’esplosione pari a 20 kg di TNT. In un proiettile normale di fucile d’assalto si potrebbe ipotizzare di usare un’ogiva con 2-3 g di uranio; ossia un proiettile di fucile equivarrebbe fino a circa 40 kg di TNT, con emissione di letali radiazioni istantanee. Come una cannonata pesante, abbastanza per far saltare per aria una casa. Con un solo colpo di fucile.
Ossia, la prossima guerra verrà combattuta con esplosivi esponenziali rispetto agli attuali; con l’aggiunta di con radioattività a breve termine sui campi di sconto (ma senza fallout).
Precisamente in tale contesto Berlino oggi annuncia, dopo l’alleanza militare con la Francia, di volere arruolare 50’000 soldati stranieri per il suo esercito. Chiaro, pensa di utilizzarli per mandarli in un campo di battaglia radioattivo, meglio mandare soldati stranieri a morire di radioattività, che dite?
Ad essere cinici il piano tedesco sembra emergere nella sua interezza: dopo aver creato una massa enorme di disoccupati in EUropa grazie all’euro, dopo averli richiamati in Germania a lavorare, ecco che si propone loro di diventare soldati tedeschi, pronti a combattere per la Germania sotto la bandiera EUropea, confrontandosi con la radioattività sul campo di battaglia attesa nelle prossime guerre.
Sappiate che da una parte l’uranio impoverito è certamente utilizzato dagli USA, ma anche da Russia, UK, Francia, immagino anche la Cina (e probabilmente anche dall’Iran, dunque capite che….). E dall’altra tali armi non sono considerate armi di distruzioni di massa, notate bene!
Come al solito i tedeschi non regalano nulla: usano l’Europa come strumento geostrategico, a loro vantaggio, ma facendo pagare il conto ad altri paesi. Tradotto, generano disoccupati stranieri da usare come soldati, poi li mandano nei campi di battaglia a combattere per l’EUropa ben sapendo che torneranno a casa con qualcosa di simile alla sindrome del Golfo dei soldati USA; ossia con quella disfunzione radioattiva indotta che gli scienziati americani non avevano previsto.
Notasi, quanto presentato sopra non è farina del mio sacco ma l’interpretazione letterale di quanto spiegato dal compianto prof. Emilio del Giudice, di fatto il vice di Giuliano Preparata, scomparso prematuramente anni fa. Anche il prof. del Giudice, che pubblicò un articolo sull’argomento spiegando per filo e per segno cosa vi ho detto sopra, perì circa tre anni dopo. Restano ancora alcuni preparatissimi scienziati del suo team di Frascati, che però hanno pensato bene di dedicarsi ad altre ricerche, meno pericolose evidentemente.
La Germania vuole la propria bomba atomica (politico.eu)….
…la Germania con l’atomica sarebbe una tragedia nazionale (foreignpolicy.com)
Chi scrive resta convinto sostenitore dell’assetto geostrategico degli scorsi 75 anni, con gli USA al vertice. Parimenti, resto molto critico con Berlino che, come sempre, cerca di far subire le conseguenze delle sue sfide globali [fino ad oggi le ha perse TUTTE] agli altri paesi EUropei, che si trovano a pagare un conto salato per intemperanze non proprie (sarebbe la terza volta, dopo i disastri della prime e della seconda guerra mondiale, ndr).
Fantomas
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