Discorso da incorniciare, con applausi bipartisan per la forza degli argomenti trattati e per l’abilità presidenziale nel toccare nervi sensibili dell’opinione pubblica americana. Il richiamo all’unità delle fazioni politiche nel bene del Paese è stato il cuore dell’intervento presidenziale.
Prima di tutto va citato l’esordio, il primissimo argomento: ricordare che gli USA con il D Day hanno liberato l’Europa dai nazisti. E che sarà ruolo degli USA del futuro creare un’altra situazione di benessere globale che si adatti ai tempi nuovi (questa affermazione è stata decisamente criptica). Impressionante aver invitato i veterani del D-Day allo speech, che lo hanno salutato militarmente. Come Buzz Aldrin, colui che ha piantato la bandiera USA sulla luna, saluto militare al POTUS.
E’ stato poi ricordato come l’economia USA abbia oggi il record di disoccupazione da decenni, con una situazione attuale addirittura migliore rispetto al primo giorno di presidenza. Ossia, meglio dell’era Obama (pur con i tassi di interesse USA più che raddoppiati, ndr).
Impressionante.
Obiettivo primario del presidente, la classe media americana: secondo il Presidente USA bisogna ricostruirla, bisogna riportare lavoro e benessere negli USA, preoccuparsi del lavoro degli americani che gli hanno dato il voto; dunque i paesi stranieri dovranno adattarsi (…). Per inciso, la classe media non deve essere tartassata, anzi il contrario (molti in EUropa avrebbero da imparare da tale affermazione, …).
E poi la più grande riduzione in 46 anni – a favore della classe media che gli ha dato il mandato – del prezzo delle medicine; oltre a 5 milioni di nuovi occupati dall’inizio del mandato, di cui 600’000 circa nella manifattura.
Sui migranti: accettiamo tutti, ma devono arrivare a termini di legge, non entrare abusivamente. E questo anche per il rispetto – ha detto – dovuto agli immigrati regolari che oggi sono diventati americani, oltre che ai lavoratori USA (come lo special agent dominicano che comanda la task force per i traffici umani e sessuali negli USA; [ossia ci saranno grandi novità sull’argomento, chi ha orecchie per intendere sa cosa voglio dire, …]). Dunque, non ci sarà nessun open border negli USA. Dunque, il muro con il Messico, dove ci sono migliaia di persone che hanno dichiarato di voler entrare abusivamente negli States, è e sarà necessario per l’ordine pubblico. Anche per evitare che cittadini americani vengano aggrediti a casa loro da immigrati irregolari (…).
E poi il record di occupazione femminile, oltre al record di donne in Parlamento (applauso bipartisan). La necessità rinegoziazione del NAFTA, che porta via lavoro agli americani (i Dem faranno molta fatica a non dare seguito), oltre alla cancellazione dell’accordo nucleare con l’Iran.
Proviamo a tradurre il discorso di Trump in termini europei. Prendiamo dunque due estremi, ad es. la Svizzera: sopra Chiasso un discorso del genere, sebbene meno enfatico e certamente in forma meno patriottica, è questione di routine quotidiana. All’altro estremo, l’Italia: è incredibile come invece i politici italiani NON PENSINO AL BENE DEL PAESE. Il discorso di Trump, mirato all’unione di interessi tra Democratici e Repubblicani a favore del Paese, senza contrapposizioni inutili, dovrebbe essere imparato a memoria dai politici italiani che, troppo spesso indegnamente, troppo spesso incapaci, siedono sugli scranni parlamentari. Bisogna essere uniti, fare il bene del paese… Pensate che l’Italia ha addirittura un ex primo ministro che lavora per l’università dei servizi segreti francesi, (…)
Da ricordare il gran finale di Trump, che potrebbe valere in futuro anche per l’Italia (…): gli USA NON sono mai stati e NON saranno mai un paese socialista, gli americani sono nati liberi e tali resteranno.
Al di fuori della retorica – e dell’affermazione che comunque il muro ai confini sud si farà, sperando però di trovare un accordo con i Dem al Congresso – il discorso è stato potente ma non eccessivamente di parte, soprattutto per molti argomenti trattati, assai patriottici ossia super partes. Sicuramente è stato un discorso molto nazionalista e pragmatico. Pensate che la citazione di aver eliminato parti critiche dell’Obamacare – fatto citato espressamente dal POTUS – non ha fatto levare particolari mugugni in aula; ossia significa che davanti ad un simile discorso ascoltato da un centinaio di milioni di americani la faziosità politica passa in secondo piano (e anche che Obama è finalmente stato superato da una politica USA diventata pragmatica e non ideologica). Certamente – lo sottolineo ancora – il discorso è stato molto nazionalista.
Un aspetto da approfondire, enfatizzato più di tutti, è stato la liberazione dell’Europa da nazismo, citata da Trump sia all’inizio che alla fine del discorso, addirittura ricordando che gli americani che erano al D-day hanno liberato anche Dachau, attacco nemmeno troppo velato ai tedeschi di allora.
Pensate che in almeno tre occasioni tutto il congresso ha urlato all’unisono “USA USA USA“. Unione!
Chiudo con la frase trumpiana con cui ho iniziato: “Non faccio una colpa alla Cina per essersi approfittata di noi, ma dò la colpa ai nostri leader del passato che lo hanno permesso…“.
Pensate che ho applaudito anch’io, senza essere americano. Una cosa è certa: sarà difficile attaccare il Presidente USA dopo un discorso del genere, a meno di passare come traditori della Patria.
Ho voluto rimanere sveglio fino a queste ore, sono le 4:30, perchè mi sono stufato di farmi prendere in giro da molti giornaloni, che quando c’è in ballo Trump troppo spesso riportano verità incomplete o di parte o taroccate, forse per confondere i lettori. Ora vado a dormire.
Mitt Dolcino