In Grecia gli animi si stanno scaldando per una previsione di terremoto per i prossimi 2 mesi che annuncia una scossa di grado 6+ (Richter). Per intenderci, un terremoto simile (tra 5.9 e 6.3 Richter) fu quello che rase al suolo L’Aquila nel 2009.
L’aspetto imbarazzante di tutto questo è che l’allarme arriva dall’Athens Observatory Geodynamic Institute, a nome addirittura del direttore Akis Tselentis, in un intervista alla rete ANT1. Chiaramente i vertici politici dell’osservatorio greco si sono affrettati a smentire. Questo è abbastanza per rendere nervosi i cittadini ellenici (…).
Ora, cartina alla mano, vista anche l’orografia e le faglie in questione, i paesi mediterranei potrebbero doversi preoccupare. Non solo la Turchia, che subisce regolarmente devastanti terremoti, ma anche tutta l’area compresa tra l’Abruzzo e la Sicilia potrebbe subire ripercussioni, prospicente la Grecia.
Chiaro, i terremoti ufficialmente non si possono prevedere. Questo è vero fino a prova contraria. Infatti nel caso de L’Aquila (2009) il devastante terremoto venne correttamente previsto dal tecnico Giampaolo Giuliani (ex tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso), che però non venne ascoltato dai vertici politici. Ci fu anche una sentenza di condanna in riguardo, vedasi sopra.
Or dunque, in questi anni di grandi turbolenze e di grandi cambiamenti anche e soprattutto tecnologici (…), bene è non sottovalutare i segnali deboli, costa poco essere cauti.
Mitt Dolcino