E’ da tempo che si sente puzza di bruciato. Salvini, bravissimo coi migranti, sui gravi problemi dell’economia italiana tace. Mentre sugli argomenti che lo riguardano più direttamente – ma che lo infastidiscono – non si fa trovare. Due in particolare sono gli argomenti che Salvini evita come la peste: la sentenza definitiva del rogo Thyssen che imponeva ai top manager tedeschi di andare in galera in Germania causa responsabilità oggettive per il rogo di Torino (ed invece sono liberi in Germania, e tutti fanno finta di nulla) e la cessione di mare italiano di cui alla firma del conte Gentiloni-Silveri nel trattato di Caen (nessuno dei gialloverdi ha chiesto, nemmeno nei momenti più tempestosi del rapporto Macron-Italia, di votare in aula l’approvazione di detto trattato, in modo di rinnegare in modo definitivo tale tentato accordo).
Oggi, nel caso del rogo Thyssen di Torino del 2007, un ministro grillino (Bonafede) finalmente ha rotto il silenzio ed ha deciso di contestare il fatto che la Germania non accetti le sentenze italiane. E non le esegua, lasciando liberi i vertici di Thyssen condannati in Italia in via xefinitiva. Domanda, se la situazione è questa, che ci sta ancora a fare in EU l’Italia? Se la Germania si permette di non incarcerare un tedesco – membro di un famiglia teutonica molto in vista – per una sentenza passata in giudicato italiana, che conclusione bisogna trarre?
Vi ricordo che dai memoriali di Moro emerse come il venerato (?) cancelliere tedesco Helmuth Schmidt di fatto minacciò l’Italia la non erogazione di un prestito se non fosse stato liberato il nazista Herbert Kappler, il boia delle Fosse Ardeatine; di fatto costringendo l’Italia ad organizzare una “fuga di Stato“. Infatti Kappler, malato, scappò dal Celio dove era ricoverato e ricomparve in Germania poco dopo, dove morì (si disse furono i carabinieri a farlo scappare dal Celio, per ordine superiore, appunto “fuga di Stato”, ndr). Dunque? Ormai l’abbiamo capito: i tedeschi di oggi restano i nazisti di sempre, è fattuale (cfr. asimmetria nazista, tipico atteggiamento neocoloniale), dimostrato cristallinamente nel caso Thyssen e delle sue elites rimaste fuori dal gabbio nonostante la sentenza definitiva italiana. Ne ho scritto in passato, su H. Schmidt:
https://scenarieconomici.it/h-schmidt-viene-osannato-in-germania-litalia-deve-invece-biasimarlo-fu-lui-che-richiese-il-rientro-del-nazista-kappler-in-germania-ricattando-roma-con-la-negazione-di-un-prestito/
E pure sul caso Thyssen. E’ curioso che, io che ho votato Lega, vedo tradotti i miei indirizzi suggeriti al governo dal M5S, me ne ricorderò alla prossima elezione EUropea.
Attendiamo sviluppi. Certo, facendo la conta degli eventi, Borghi della Lega che – assieme a Salvini – difende la TAV (una porcheria per gli interessi Italiani, infatti bisogna mercanteggiare per far sganciare i soldi alla Francia per fare la TAV senza aggravi per l’Italia!), il silenzio leghista sul rogo Thyssen (mentre il M5S solleva il polverone); mentre sul trattato di Caen (per ora dimenticato da tutti nel governo gialloverde) silenzio generale: non è che qualcuno soprattutto in via Bellerio sta pensando al “salto della quaglia”? O a qualcosa di simile?
Certo, fin quando arriva una barca alla settimana nessuno in Italia se ne accorge.
Vedremo.
I fatti e le azioni dei governanti ci aiuteranno a capire quale è la reale situazione; le parole non ascoltatele per favore, vengono usate solo per confondervi.
Mitt Dolcino