Allora, i fatti, questi stramalederti fatti: Salvini va contro i migranti, non li accetta nei porti del Sud, bene. Sappiate che l’atteggiamento del leghista si allinea ad accordi EUropei, non va infatti contro gli indirizzi EU. Nel senso, l’Italia dovrebbe accogliere e poi re-distribuire i migranti arrivati sulle proprie coste in EU, base accordi scritti. Peccato che la Francia in primis – oltre a numerosi paesi dell’Est Europa – non voglia prendersi la sua quota parte di disperati giunti in Italia (ricordo che il Mediterraneo è davanti al Belpaese, non davanti alla Repubblica Ceca, ndr). Chiaro, dietro a tale rifiuto c’è un piano neocoloniale ai danni dell’Italia, lo sappiamo. Resta il fatto che Salvini punta i piedi giustamente perchè qualcuno non sta rispettando i patti EU: non sta infatti scritto da nessuna parte che i migranti debbano restare tutti in Italia; ossia quando gli altri Paesi inizieranno a prendere la loro quota parte di migranti se ne riparlerà di aprire le frontiere. Cristallino ed encomiabile.
Bene. Come capite tale atteggiamento – giusto – non è contro l’EU ma contro chi non rispetta i patti EU.
L’Europa strappa il nord e lo trasforma in un accrocchio EUropeista (a suo imperituro vantaggio, ndr): nel lungo termine si parlerà ad ovest francese ed a est tedesco…
In tale contesto vediamo invece il M5S attaccato quotidianamente sui media, da tutti i partiti. Sapete perchè? E’ il M5S il movimento che NEI FATTI – non nelle parole – sta dando più contro all’EUropa. E’ fattuale: la TAV va contro il cuore dell’EU (mentre la Lega è favorevole), il reddito di cittadinanza, che non è altro che uno strumento che esiste ovunque in EU (ma è comunque odiato dall’EU, “perchè fa saltare i conti“), chiamasi sussidio di disoccupazione di lungo termine, VA CONTRO L’EUROPA. Ieri il ministro Bonafede è addirittura andato contro la non esecuzione della sentenza italiana di condanna dei vertici Thyssen per il rogo di Torino del 2007, la Lega resta invece silente.
Forse sarebbe meglio tornare a messaggi leghisti sani per il Paese…
Parimenti la Lega, di concerto con il PD nella persona di Gentiloni, è favorevole alle autonomie in Italia. Della serie, nessuno ne aveva più parlato da anni ed oggi, in un momento di crisi epocale, tutti ri-iniziano a parlarne, “vogliamo il federalismo“. Questo accade dopo la presa di posizione di Gentiloni che, a fine 2017, ha mandato avanti a nome del PD il progetto per ri-innescare il federalismo in Italia. Vedasi anche il LINK in riguardo.
Sappiate che ri-innescare tale discussione federalista oggi, nel bel mezzo di una crisi mortale per il Paese, significa solo una cosa: VOLERE DIVIDERE IL L’ITALIA. Che poi sia stato Gentiloni a ri-innescare tale meccanismo è perfettamente logico: la Francia, a cui la sua famiglia nobile è legata da secoli, vede le autonomie come strumento per distruggere l’Italia dal di dentro. Dunque il PD, che ha molti referenti parigini fin dal rapimento Moro, non casualmente ha dato seguito ad indirizzi federalisti guarda a caso a monte del 2018, l’anno in cui l’Italia sarebbe dovuta essere travolta – secondo i piani delle sinistre italiane di concerto con l’EU franco-tedesca, poi materializzatasi nell’accordo di Acquisgrana dello scorso mese – dalla falce della troika, con Cottarelli…
Non l’avevate capito? Eh, vuol dire che non facevate attenzione. Sappiate che la Lega ha da anni un progetto nel cassetto: dividere l’Italia sulla falsa riga della frantumazione tedesca post Yalta. Così facendo – secondo loro, i leghisti – i debiti statali dell’Italia Unita non sapendo come allocarli di fatto non verrebbero più pagati. Questa visione è naif oltre che illogica: oggi la nuova Vichy vuole gli asset italiani non per ingordigia ma per mera sopravvivenza, soprattutto lato francese. Dunque le suddette impostazioni leghiste scontano enorme ignoranza: nessun ha spiegato loro che l’esempio tedesco sul debito è applicabile solo a seguito di una guerra militare disastrosa, non oggi!
Oggi i soldi nel nord ci sono. E domani, se le PMI italiane del nord verranno annichilite, per far sazio ai conglomerati franco-tedeschi (un nord piccolo saprebbe difendersi meglio dell’Italia unita???)
E, stupidaggine massima, per quale ragione tali artigiani della politica dipinti di verde vorrebbero dividere l’Italia? Per creare un nord Italia vicino all’EUropa? Illusi, encore: le Cinque Giornate di Milano ci furono causa tasse troppo elevate pagate a Vienna dal lombardo veneto che, da solo, pagava poco meno del 30% delle tasse dell’intero Impero Asburgico! I nordisti amano tornare ai tempi di Renzo Tramaglino? Contenti loro…. Forse perchè si sentono tutti dei piccoli Don Rodrigo, con il piccolo feudo da dominare e con gli ignoranti locali da dirigere se non da sfruttare. Meglio ricordare a codesti illusi che alla fine della storia chi si salva è solo l’equivalente dell’Innominato, i signorotti muoiono quasi tutti, di peste. Assieme a tanti innocenti.
La storia di Marc Twain che fa la rima, occhio….
D’altronde, viene il dubbio che il nord voglia davvero andare con la Germania mollando il sud, qui qualcuno mi sa che ha la mamma tedesca! Vedremo i risultati. In fondo, tutti lo sanno, la strategica politica elaborata nelle valli bergamasche, bresciane o venete ha fatto cose mirabili in passato, la scuola politica dei sindaci leghisti è conosciuta in tutto il mondo per i mirabili risultati raggiunti nei secoli scorsi….
Chi scrive, da nordista, sta dalla parte dell’Italia Unita. Senza se e senza ma.
Mitt Dolcino