La mossa di Savona pro-Turchia non è una mossa savoniana, ma piuttosto una fine interpretazione degli equilibri europei, per destabilizzarli. La decisione ufficiale di supportare l’annessione della Turchia all’EU è stata una mossa partorita tra Washington e Roma, coinvolgendo le più fini menti nazionali. Può essere che tale scelta sia legata alla scoperta di Exxon di uno dei più grandi giacimenti di gas nel Mediterraneo nei pressi di Cipro (…), non mi stupirei che anche ENI possa tornare in corsa per lo sfruttamento dei suoi blocchi in loco.
Oggi sponsorizzare l’allargamento dell’EU alla Turchia significa accogliere in seno ad una istituzione sovranazionale basata sull’euro un paese :
(1) senza euro
(2) con enormi ambizioni geostrategiche e militari verso il medio oriente
(3) aggressivo e militarmente pronto a combattere.
Or dunque, l’EU con l’allargamento alla Turchia è pronta a litigare “su tutto”, nel più classico “tutti contro tutti” in seno all’EU. Dopo le prossime elezioni EU ne vedremo delle belle.
Occhio alle date, vedasi il LINK al sito ufficiale della EXXON.
Ossia, l’EU subirà inevitabilmente la mossa italiana, che è troppo fine per essere solo “italiana” (…). Troppo presto comunque per fare considerazioni conclusive. Certo è che la sfida romana alla politica estera EU della nuova Vichy è portentosa, vedremo se Macron domenica sera nella sua intervista con Fabio Fazio accennerà all’argomento, possibile visto il poverissimo spessore geopolitico del presidente francese (il livello di preparazione del presidente francese, senza i suoi apparati strategici a supporto – supporto sistemico che oggi il governo gialloverde di fatto non ha se non in forma molto limitata, … – è addirittura inferiore a quello dei due vicerè Salvini e Di Maio).
Work in progress.
Mitt Dolcino
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