E’ la solita storia dei dittatori fantoccio dei paesi depredati dalla Francia: vengono tenuti in piedi con l’esercito (filofrancese) e con i colpi di Stato. Se poi il dittatore si ammala, meglio, lo si accoglie nel paese colonizzatore come fantoccio perfetto ricoverato in clinica ed assistito nel legiferare a favore dei coloni. L’Algeria di Bouteflika ne è l’esempio più plastico: il presidente algerino risiedeva da anni a Parigi, malato. Sorpresa delle sorprese: oggi i media italiani ci dicono invece che, alla vigilia di una improvvisa primavera algerina, Bouteflika viene ricoverato in Svizzera (a Ginevra), prossimo al trapasso. Ma nessuno ci ricorda che il rais ha sempre vissuto in Francia, in una bella villa parigina. Complimenti ai media italiani per la disinformazione!
Senza dimenticare che la genesi della primavera araba algerina in ritardo di 7 anni non è assolutamente stata chiarita: sarà voluta da Parigi o è uno scherzetto giocato da nemici della Francia? (…)
Hospitalization in 2005 and later Bouteflika was admitted to a hospital in France on 26 November 2005, reportedly suffering from a gastric ulcer hemorrhage, and discharged three weeks later.[13] However, the length of time for which Bouteflika remained virtually incommunicado led to rumours that he was critically ill with stomach cancer.[14] He checked into the hospital again in April 2006.[15] A leaked diplomatic cable revealed that by the end of 2008, Bouteflika had developed stomach cancer.[16] In spring and summer 2013, Boutflika stayed nearly four months in a hospital in Paris dealing with health problems.[17] Bouteflika was admitted to a clinic at Grenoble in France in November 2014.[18] As of early 2016, Bouteflika has not been seen in public for more than two years, and several of his close associates have not seen him for more than one year. It is alleged he “can hardly speak and is said to communicate by letter with his ministers”.[19] In November 2016, he was hospitalized in France for medical checks.[20]
Pensate che, non a caso, il film del grande italiano Gillo Pontecorvo (“La battaglia di Algeri) è stato vietato in Francia per oltre 25 anni… Come dire, gli italiani sanno leggere gli eventi e, al contrario dei francesi, sono generalmente benvoluti bei paesi entrati nel loro perimetro economico (…)
A questo punto bisogna capire perché le TV di stato italiane siano tanto interessate a difendere la Francia, la stessa che – per bocca di Macron – chiama vomitevoli e lebbrosi gli italiani, ricattò il governo per l’approvazione della finanziaria EUropea giusto per farsi concedere tratti di pescoso mare (Gentiloni, trattato di Caen). Oltre ad aver annullato decisioni presidenziali precedenti su STX e Fincantieri. E che chiude le frontiere italiane ai migranti, addirittura contro le leggi EU. Perché ad esempio la Lega, che tanto ha sbraitato (a parole) contro Macron, non porta in parlamento, come mi sembra avesse promesso (…), la ratifica del trattato di Caen? Bocciandolo una volta per tutte?
Che forse qualcuno che ricatta l’Italia – e magari anche i governanti italiani, ma per interposto persona – risiede a Parigi? E i leader italiani nei fatti non si difendono attaccando fattualmente chi li vuole annientati? Ricordate che i migranti arrivati in Italia servono anche per deviare l’attenzione dai problemi seri, quelli economici. Su cui l’EU – non solo Francia e Germania – si gioca tutto, per annientare l’Italia.
Esiste una probabilità non trascurabile di stare vivendo come italiani una grande bufala, quella del governo DEL DIRE. Ben sapendo che l’alternativa è la sinistra, che da decenni sembra comportarsi alla stregua di uno strumento al soldo di Parigi… Mica male come scelta… So perfettamente che soggetti con cui scrivevo in passato – che verranno eletti nelle fila della Lega a breve, ndr – ambiscono a ritorni personali nella loro carriera politica, ritorni non necessariamente economici (lo sottoloneo, non si tratta di cattive persone, va detto). Capitelo anche voi. E come prova guardate i fatti, quelli non mentono mai. Per la memoria, beh, per per quanto possibile ci penseremo noi….
Non aspettatevi molto da questo governo, rischiate di rimanere – sigh – delusi, la situazione è davvero troppo compromessa. Come purtroppo – fatto dopo fatto, dopo fatto, dopo fatto… – è capitato a chi scrive, sigh…