
Il dichiarato desiderio italiano d’ingraziarsi il Governo Comunista Cinese, approvando allo scopo la BRI, è incredibilmente ingenuo. L’obiettivo della Cina è molto semplice: indebolire la concorrenza straniera rubando le proprietà intellettuali e i segreti commerciali, sostenendo artificialmente le società cinesi guidate dallo Stato a spese dei suoi ‘partner’.
Come stiamo ben imparando negli Stati Uniti, i rischi a lungo termine sulla sicurezza economica e nazionale superano di gran lunga qualsiasi aumento degli investimenti esteri cinesi o delle esportazioni verso quel paese. Fino a quando il Governo cinese non modificherà radicalmente i suoi obiettivi e i suoi metodi, gli Stati Uniti e i loro alleati dovrebbero essere diffidenti dal prendere impegni economici più stretti”.
La BRI è lo sforzo strategico di Pechino per costruirsi un’influenza economica, culturale e politica attraverso l’Eurasia, ovvero dall’Asia continentale fino al Medio Oriente e dall’Africa fino all’Europa. Il Financial Times ha diffuso la notizia di questo desiderio italiano citando Michele Geraci [Sottosegretario allo Sviluppo Economico Italiano], che ha affermato che Roma intendeva firmare a breve termine un protocollo d’intesa con Pechino sulla BRI:Il negoziato non è ancora giunto a termine, ma è possibile che si concluda in tempo per la visita in Italia del Presidente Xi. Vogliamo essere sicuri che i prodotti del ‘Made in Italy’ possano essere maggiormente esportati in Cina, che è il mercato al mondo con la crescita più rapida.
I funzionari della Casa Bianca non sono rimasti molto contenti della mossa pianificata dall’Italia. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Garrett Marquis, ha dichiarato al Financial Times che:Consideriamo la BRI come un’iniziativa fatta dalla Cina per la Cina. Siamo scettici sul fatto che l’approvazione del Governo italiano possa portare importanti benefici economici al popolo italiano e, anzi, potrebbe finire con il danneggiare, sul lungo periodo, la reputazione globale dell’Italia”.
L’Unione Europea è stata altrettanto critica nei confronti della mossa italiana, ma lo sono stati anche alcuni membri dello stesso Governo italiano. Nello stesso articolo, infatti, il Financial Times ha scritto che:Considerazioni critiche sulla BRI sono emerse anche all’interno dello stesso Governo italiano. Subito dopo aver letto sul FT della disputa fra Washington e Roma, Guglielmo Picchi [Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale] e un Parlamentare della coalizione di destra hanno chiesto ‘ulteriori riflessioni’ all’interno del Governo.
“In questo momento non penso che si debba procedere con la firma”, ha scritto Picchi su Twitter, rifiutandosi di commentare ulteriormente.
Geopoliticamente, lungo l’“Asian Pacific Rim” questa firma potrebbe significare da un lato dei guai più grandi per l’Occidente e, dall’altro, un vantaggio in più per la Cina, che potrebbe rivendicare che una potenza europea del G-7 è fra i firmatari della BRI.
Lo sforzo cinese di soppiantare l’America non ha precedenti. L’Unione Sovietica voleva soppiantarci in senso ideologico e quindi era un concorrente geopolitico che cercava principalmente di rovesciare i Governi e d’installare il comunismo. Ed era anche un concorrente militare. Ma non è mai stata un concorrente industriale o economico e, quando si è avvicinata a noi, lo ha fatto in modo franco e aperto.
Lo sforzo dei cinesi per soppiantare l’America è innanzitutto profondamente radicato nella sua visione della storia, secondo cui la Cina è destinata ad essere il paese più potente sulla Terra, con gli ultimi cento anni da considerare come un’aberrazione da sistemare al più presto.
In secondo luogo, si deve tatticamente far credere all’America e all’Occidente che la Cina sia un paese povero e in via di sviluppo, che aspira solo ad essere come noi. Per un ventennio e più abbiamo preso decisioni politiche sulla base di questa ipotesi, che ora sta tornando indietro per morderci le caviglie”.
Matthew Boyle per Breitbart News https://www.breitbart.com/politics/2019/03/08/exclusive-marco-rubio-rips-italy-for-desire-to-curry-favor-with-chinese/ Scelto e tradotto da Franco ***** Le immagini, i tweet, e i filmati pubblicati (i contenuti) nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.