Negli ultimi giorni molti investitori si sono chiesti perché, con la valuta in caduta libera e con le riserve ancora una volta evaporate, la Turchia avesse preso la drastica misura di porre il tasso “swap overnight” ad oltre il 1.000%, nel tentativo di schiacciare i ribassisti.
La risposta potrebbe essere più semplice di quanto ci si possa aspettare: se la Turchia non impedisce che il panico si intensifichi sempre di più, questa volta potrebbe esserci nessuno ad aiutarla.
E’ questo l’implicito messaggio che è stato fatto trapelare dal Direttore Generale della “Banca dei Regolamenti Internazionali” [BRI], Agustin Carstens, quando ha affermato che il Fondo Monetario Internazionale [FMI] non ha sufficienti capacità di prestito per poter rispondere in modo fattivo se improvvisamente si verificasse una nuova grave crisi nei Mercati Emergenti, che comunque ha già cominciato a colpire diversi paesi.
Il Sig. Carstens, il corpulento ex Governatore della Banca Centrale del Messico, ha affermato che le ultime revisioni delle quote del FMI (ovvero le cifre versate dai paesi membri e quanti diritti di voto ne derivano) non hanno garantito la disponibilità di sufficienti risorse finanziarie.
La qual cosa, naturalmente, lascia aperta la domanda su chi mai potrebbe intervenire al suo posto, visto che non ha più risorse per salvare i Mercati Emergenti e con l’economia cinese che ora sta contraendosi.
Nella conferenza presso la Banca Centrale Francese [BCF] il Sig. Carstens ha detto che:
“….. tutto questo ci lascia con un problema, la mancanza di risorse adeguate. Saremo quindi costretti ad improvvisare in tempo di crisi”.
E ha aggiunto, sperando chiaramente di passare la responsabilità del multi-trilionario salvataggio dei Mercati Emergenti a qualcuno un po’ più liquido:
“Se il Fondo non può farlo, saranno altri a doverlo fare altrimenti i costi economici saranno enormi”.
Questi Paesi soffriranno in modo significativo se dovesse emergere un evento “fat tail” [
https://it.wikipedia.org/wiki/Rischio_di_coda].
Ma non sono solo i Mercati Emergenti ad essere tristemente impreparati alla prossima crisi. Abbiamo scoperto che l’Europa è nella loro stessa barca.
Il Direttore Operativo del FMI, Christine Lagarde, ha dichiarato che l’Eurozona è finanziariamente migliore di quanto lo fosse un decennio fa, ma che non è comunque sufficientemente solida per poter sopportare un’altra crisi economica.
In un sorprendente momento di onestà l’affascinante Sig.ra Lagarde, in completo Hermes, ha detto in una conferenza a Parigi che l’Unione Monetaria
“non è sufficientemente resiliente per poter uscire indenne da impreviste tempeste economiche”.
E dopo aver riconosciuto che l’Unione Monetaria è ora
“più resiliente di un decennio fa, quando la crisi finanziaria globale colpì duro” , ha ammesso che comunque
“non lo è abbastanza”.
Nella stessa riunione organizzata dalla BCF, dove aveva appena parlato il Sig. Carstens, ha in effetti dichiarato che:
“Il suo [Eurozona] sistema bancario è più sicuro, ma non abbastanza. Il suo benessere economico è complessivamente più ampio, ma i benefici della crescita non sono adeguatamente condivisi”.
Non è chiaro quali saranno le conseguenze se, come afferma il Direttore Operativo del FMI, l’Eurozona venisse schiacciata dalla prossima crisi.
L’allarme della Sig.ra Lagarde si manifesta quando in tutt’Europa sono sempre più evidenti i segni di una crescita economica rallentata, specialmente nelle due principali economie, quelle di Germania e Francia.
Venerdì, i produttori dei 19 Paesi facenti parte del blocco della Moneta Unica “
hanno subito la più ripida flessione degli ultimi sei anni”, che IHS Markit ha definito conseguenza delle guerre commerciali e delle preoccupazioni legate alla Brexit.
Mercoledì, la BCE ha accresciuto le preoccupazioni che si nutrivano sulla debole crescita dell’UE, con la dichiarazione del suo Presidente, Mario Draghi, secondo cui i “Tassi d’Interesse” sarebbero rimasti a un livello più basso del previsto, per stimolare la crescita e l’inflazione.
E quindi, con le Banche Centrali restie ad iniettare ulteriore liquidità tramite il QE, con la ZIRP [Zero Interest Rate Policy] e la NIRP [Negative Interest Rate Policy] non più sufficienti a rilanciare le economie, non è chiaro chi è che potrebbe fornire un’ancora di salvezza all’Eurozona o ai Mercati Emergenti quando la prossima recessione, o la crisi finanziaria globale, colpirà in un qualsiasi momento del prossimo futuro.
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Tyler Durden per Zero Hedge
Link Originale: https://www.zerohedge.com/news/2019-03-28/eurozone-emerging-markets-will-be-crushed-next-crisis-imf-bis-warn
Scelto e Tradotto da Franco
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