Redazione: Quanta confusione sotto il cielo. Dover leggere di un candidato Presidente che trae contemporanea ispirazione da personaggi agli antipodi come Bolsonaro e Macron non ci era mai capitato.
Più che di un’affinità fra Zelenskiy e il Presidente Trump, francamente inesistente se non nella comune esperienza televisiva, a noi sembra evidente quella con il “grillo parlante” del M5S, di cui è una specie di cugino di campagna, solo un po’ naif.
Cambiano però i burattinai, che stavolta sembrerebbero, a leggere l’autore, che vengano da Est. E questa è una notizia.
Se così fosse – e con tutti i limiti di un’analisi meramente induttiva – le conseguenze sarebbero importanti. Significherebbe la possibile fine, o comunque un ridimensionamento, dei progetti “occidentalisti” delle Signore Clinton/Nuland/Merkel per l’Ucraina. In altre parole, che questo paese torna a guardare “anche” verso la Russia, solo con una Crimea in meno (complimenti!).
Seppur nella nebbia fittissima delle tante tensioni russo-statunitensi, una delle caselle comincerebbe a tornare al suo posto, in attesa di un accordo globale che noi crediamo sia possibile, una volta terminata la “caccia alle streghe” di Muller.
Ma ovviamente sono troppi i “se” perché questo nostro ragionamento, almeno per il momento, possa essere qualcosa di più di un semplice auspicio.
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In un teatro-circo di epoca sovietica, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali in Ucraina, il probabile vincitore ha intrattenuto il pubblico con un misto di battute scurrili e canzoni vagamente patriottiche.
“Qual è la posizione sessuale che preferisco?”, ha chiesto il comico Volodymyr Zelenskiy agli spettatori, per testare la sua capacità a sdoppiarsi, creando un avatar che potesse impersonarlo. “La posizione del missionario, perché mi piace aiutare le persone“, ha scherzato utilizzando il suo doppio virtuale.
Il quarantunenne Zelenskiy ha evitato discorsi complicati preferendo usare piuttosto degli sketch su svampite arbitri-donne di calcio, nell’ambito di un tour che ha attraversato tutta l’Ucraina.
Gli exit poll hanno indicato che Zelenskiy è in testa con circa il 30% dei voti, comunque ben al di sotto della maggioranza assoluta necessaria per vincere al primo turno [risultato finale: Zelenskiy 30,4% – Poroshenko 17,8%].
La maggior parte degli exit polls ha mostrato un Petro Poroshenko in seconda posizione, nel qual caso affronterebbe Zelenskiy al ballottaggo del 21 Aprile.
In combinazione con la popolarità del suo programma televisivo “Servitori del Popolo” – in cui interpreta un insegnante che diventa Presidente – l’approccio di Zelenskiy, basato su un pesante umorismo con rari flash di politica, ha affascinato un elettorato stanco della corruzione, della guerra e di ben due rivoluzioni in due soli decenni .
Alcuni lo hanno definito Populismo 2.0. Analogamente al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Zelenskiy ha corso avendo dalla sua la forza del personaggio che interpreta sullo schermo.
Ma invece di muri al confine e di dazi doganali, promette solo che “tutto andrà bene“. Ma è sufficiente perché molti elettori credano che egli sia l’unica speranza di cambiamento.
Da quando le proteste del 2014 rovesciarono il Presidente filo-russo, le riforme politiche ed economiche si sono bloccate e il Paese è diventato il più povero in Europa. La corruzione è pervasiva. Tuttavia anche Zelenskiy non ne è immune.
Si è scoperto che una delle sue compagnie-teatrali ha incassato royalties e prodotto film in Russia durante la guerra e, si dice, abbia omesso di dichiarare una villa di 15 stanze in una località italiana, favorito da oligarchi russi come Roman Abramovich e Oleg Deripaska.
Ma in un paese in cui statisticamente nemmeno una persona su 10 si fida del Governo, l’impegno di Zelenskiy a candidarsi per un solo mandato di cinque anni, con lo scopo principale di contrastare la corruzione, ha trovato orecchie molto attente.
“La cosa principale è che non è un politico e che non è coinvolto in nessun giro di soldi sporchi“, ha detto Nadezhda Solonets, in uno spettacolo gratuito della sua compagnia alla Dnipro Arena.
Zelenskiy ha indicato nel Presidente populista brasiliano Jair Bolsonaro e in quello francese Emmanuel Macron le sue ispirazioni.
Seppur abbia parlato di tenere un referendum, di concedere un’amnistia fiscale e di privare i funzionari dell’immunità legale, il suo programma resta assolutamente mal definito. Uno dei suoi cartelloni recita: “niente promesse, niente scuse“.
L’analista Volodymyr Yermolenko ha affermato che: “Zelenskiy non dice che taglierà i prezzi del gas o che porterà l’Ucraina nell’Unione Europea, dice semplicemente: ‘Guardatemi, sono un tipo simpatico e non un politico’”.
Sembra che i suoi sostenitori non stiano tanto votando per lui quanto per il suo personaggio, Vasily Goloborodko, il Presidente di tutti creato per la fiction “Servitori del Popolo”. Ma dietro le risate, il messaggio politico è piuttosto facile da vedere.
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Link Originale: https://www.nzherald.co.nz/world/news/article.cfm?c_id=2&objectid=12218096
Scelto e tradotto da Franco