L’Italia non è importante per i grandi giochi internazionali, è funzionale. Alcuni mi suggeriscono che bisognerebbe dire “finzionale” per l’enorme eccesso di tradimenti, ricatti, controtradimenti che stanno contraddistinguendo questo periodo storico diciamo romano.
Nel senso, è chiaro che i ricatti ora arrivano dalla sponda EU, che vuole suoi pupazzi a palazzo Chigi e Quirinale. Mattarella, da buon siciliano che da anni dal suo feudo famigliare di Castellamare del Golfo conosce la politica ed il potere che conta, stupisce per la sua intransigente presa di posizione filo-EU. Che il mondo si sia girato al contrario? Non credo.
Lasciamo perdere gli attuali governanti italiani, che assieme ai loro lacchè temo purtroppo si dimostreranno una meteora (il caos è davanti a noi); amo ancora pensare che la direzione giusta sia lì, a portata di mano e verrà colta a tempo debito, nonostante le fila di arrivisti che ormai popolano la sponda soprattutto leghista (i pentastellati mi sono simpatici perchè dichiaratamente ignoranti di politica, ma attenzione alle scelte “romane” di loro uomini nei posti potere, saranno un boomerang temo). [Ripeto, nel caso chi fosse ricattato è bene si dimetta, per il bene del paese (e magari anche del suo)]
Or dunque, dicevo, l’Africa sarà il centro del mondo di questo secolo; è infatti l’Africa il luogo dove si combatterà la guerra per procura per le risorse. Ecco perchè l’EU ha delegato alla Francia l’attacco degli interessi italiani in Libya, strategica per l’accesso alla fascia subsahariana, quella meno intaccata dalle esplorazione relativamente parlando, ossia quella tendenzialmente più ricca. E la guerra sarà di fazione, Occidente vs. Cina, vedremo chi saranno i capitani (non parlo di Salvini, spero l’abbiate capito, nel caso avrei usato il termine preferito da Dagospia, …).
Medaglia italo-tedesca per l’Africa
Dunque l’Italia serve come presidio per il nord Africa, non come valore sottostante proprio, unitamente alla recente base militare USA nel Niger terminata quest’anno. Ma solo per quello. Anzi, strettamente parlando solo la Sicilia servirebbe per tale guerra (per procura) là da venire. Se proprio volessi prendermi tutte le cautele, l’Italia servirebbe da Camp Darby in giù, Sardegna inclusa, giusto per bloccare sul nascere le missioni dalla Corsica da parte dell’EUropa con mano francese. E torniamo al presidente Mattarella – non implico suo padre Bernardo – che sembra de coccio in termini storici.
The Sudan Tribune
Dunque ecco arrivare il golpe in Sudan, che depone un presidente filo qatar-francese (alcune fonti dicono Bashir fosse supportato anche dalla Cina). Chi avrà supportato tale golpe? Ah, a saperlo…. certo, sapendolo si capirebbero molte cose. Ed i rischi che l’Italia sta correndo. E soprattutto correrà.
Chissà se Parigi accorrerà ai aiutare Khartoum? Chissà se la Cina accorrerà ad aiutare l’Italia dopo la firma dell’accordo BRI, ora che sta perdendo la Libya per mano del filo-francese Haftar.
Ultimo pezzo del puzzle: gli Italiani tutti, 54 milioni di persone, si accollano i costi della dolce vita di Roma, ossia gli sperperi, i furti, le mafiette locali, i furti di dozzina, i bus che si incendiano, i pasti al ristorante della giunta capitolina (ah, a proposito, il sindaco Marino, il supposto ladro, ieri è stato assolto in Cassazione perchè “il fatto non sussiste“, pazzesco, come nel 2011, una seconda tangentopoli in gran parte abortita; ovvero, tanti soldi usati dai giudici per indagare e “sputtanare” anche la città e l’Italia – ricordo i titoli sui giornali internazionali – buttati nel cesso, per una colpa che poi non si è concretizzata in pena, anzi il “il fatto non sussiste”; negli States gli inquirenti responsabili dell’indagine erronea sarebbero stati bellamente licenziati o mandati a curare la stazione di Piovarolo, ndr) ecc. Tradotto gli italiani pagheranno i debiti contratti – e non pagati – della Capitale, 12 miliardi di Euro. Avete capito bene, 12 miliardi! Una manovra correttiva.
Io mi chiedo se siamo matti.
E qui emerge la mia grande amicizia da nordista agli amici del sud Italia: siamo sulla stessa barca, il problema non è il nord, che giustamente paga perchè più ricco e perchè ha approfittato della manovalanza a basso prezzo del sud in passato. E nemmeno del sud, che è trattato peggio di una colonia. La colpa va ricercata, appunto, a Roma. Ossia, sono 150 anni che Roma per non perdere il suo potere millenario fa il dividi et impera con il resto d’Italia, il nord paga ma i soldi al sud non arrivano, si fermano a Roma. Appunto.
Rinnovo la mia proposta di spostare i ministeri dalla capitale, disseminandoli nei capoluoghi di regione. Sarebbe scelta oltre che saggia, che anche fomenterebbe l’Unità dello Stato, oggi che traballa. Credetemi, il problema dell’Italia non è il dualismo sud-nord (creato dai governanti romani) ma Roma. Ed il fatto che capi del governo o supposti tali una volta giunti nella Città Eterna si comportino tutti “alla romana” lo dimostra. O sbaglio?
Ci sono 12 miliardi di motivi che supportano la mia tesi.
Mitt Dolcino