Un vecchio film titolava,
Italiani brava gente. Molti se lo sono scordato ma fu una pellicola assolutamente significativa: era di guerra, raccontava della campagna di Russia quando gli italiani seguirono i criminali nazisti nel loro
Drang nach Osten. Una produzione italo-russa, racconta di un gruppo italiani in guerra sul Don, che poi morirono tutti: c’era il toscano, il romagnolo che morirono sul campo, il siculo che venne fatto prigioniero. E l’immancabile romano, che nella pellicola abbandonò le armi e si diede alla fuga solitaria, morendo anche lui. Su tutti, il fascista imboscato, il capo, che nulla fece per salvare i suoi commilitoni e morì come gli altri.
Or dunque,
la prima considerazione è che il comandante raccomandato ed incapace che porta al disastro è quasi la norma in Italia. Pensate che addirittura un eroe italiano di guerra come Carlo Fecia di Cossato, che affondò non so quante navi nella WWII, per il fastidio che dava con le sue gesta eroiche sia militari che umane (il caso del Phyton, la cui storia ha dell’incredibile), fu premiato dai massimi gerarchi nazisti (da Doenitz in persona) ma di fatto non dagli italiani (che alla fine lo arrestarono, …); i quali italiani, per evitare che facesse ombra agli alti ranghi ed alla politica, si inventarono anche onorificenze maggiori per un altro ufficiale di Marina italiano, per gesta militari inventate, in modo da diluire la popolarità del Fecia (…)(che poi morì suicida per il disonore).
Meritocrazia zero, si sa.
Tornando alla pellicola sopra, i russi avevano al tempo grande ammirazione per gli italiani. Per due enormi motivi, collegati: Pontecorvo, collega di Fermi a Los Alamos, decise assieme ai suoi amici professori del nucleare atomico di via Panisperna, di andare a fine guerra in Russia a spiegare come fare la bomba atomica. I “nostri” credevano infatti che lasciare una forza tanto sconvolgente ad un solo attore era controproducente per la razza umana, soprattutto con Truman ed i suoi
stakehloders al potere (…, secondo una scuola di pensiero opportunamente silenziata, Roosevelt fu assassinato, ndr). Di seguito l’Italia continuò a fare affari con la Russia anche sotto il comunismo dell’URSS, unico tra i paesi occidentali: molti ritengono che il collante ed il rispetto reciproco tra Roma e Mosca, fino ai nostri giorni, derivino però dalle gesta eroiche dei nostri fisici, isolati per fortuna dalla putrida politica nazionale italiana.
La simbolica – ed inutile – distruzione dell’Abbazia di Montecassino da parte di Truman fu l’antipasto dell’altrettanto inutile “bomba” a Nagasaki
Dopo questa dovuta premessa di una relativa ed individuale grandezza passata, per andare al cuore dell’analisi di cui al titolo approfitto di un evento luttuoso che ho vissuto recentemente volendo elaborare qualche insegnamento pasquale al riguardo, unica cosa saggia che si può fare in questi casi.
Prima di tutto, chiediamoci, il sistema italiano funziona ancora? Parlo dell’umanità del sistema, che per primo si vede nel sistema sanitario di un paese.

Inutile dire che oggi il sistema in Italia NON funziona più e le pezze le devono mettere i dipendenti pubblici da 1400 euro al mese che sgobbano sul campo. Ed anche certi medici. Purtroppo il sistema, per come è strutturato, non regge e sembra purtroppo servire in troppi casi per arricchimenti particolari.
Ad esempio, la prevenzione: un malato di norma guarisce solo se riesce a prendere la malattia in tempo. Purtroppo le liste d’attesa sono ormai così lunghe che chi non può permettersi di pagare di tasca propria una visita privata (di fatto un obbligo) può morire mentre aspetta una TAC (più di 6 mesi). Poi, quando è grave e gli scoprono “qualcosa”, diventa tutto immediato (15 giorni, per legge) ma ormai è tardi. Come capite questo sistema è perdente, dall’inizio.
Una parola sulla ferrea volontà “sistemica” italiana ad usare i chemioterapici, anche in alcuni casi – sembra – con la velata minaccia che eventuali assistenze future nel caso di rifiuto possano essere rifiutate: una follia solo italiana, sappiate che prima di mettere una sola goccia di chemioterapiche nel vostro corpo voi dovete firmare un consenso informato. La persona a me vicina non ha fatto nessun trattamento, costosissimo per altro, in quanto sarebbe stata inutile sofferenza. Infatti i chemioterapici spesso servono a poco, ci sono infatti relativamente pochi tumori che possono essere guariti con il veleno (
se leggete le istruzioni ricaverete che molti chemioterapici sono addirittura considerati tossici, nocivi ed anche corrosivi). Dunque va soppesato l’onere fisico di tale trattamento con la qualità della vita risultante. Mi dicono che l’Italia ha un multiplo di linee di trattamento chemioterapico rispetto ad es. alla Francia, ben ricordando che una scatoletta di tale medicamento può valere anche migliaia di euro. Ossia nella Penisola spende tantissimo in chemioterapia, alcuni dicono addirittura troppo. Chiedetevi perché.
Finalmente una considerazione sui big killer tumorali la’ da venire, almeno nella zona italiana dove ho vissuto in giovinezza: polmone e cervello, incidenza altissima ed in forte ascesa; il tumore allo stomaco sta diventando raro ed anche quello al pancreas, una volta rarissimo, poi esploso, sembra essersi stabilizzato. Sul cancro al cervello sembra lineare collegarlo all’invasione di micro-onde da cellulari e Wi-Fi. Su quello al polmone, che ormai almeno nel 50% dei casi colpisce gente che non ha mai fumato, mi viene da dire che ci sia correlazione con la guerra del clima ovvero con quelle sostanze che vengono regolarmente immesse in atmosfera per modificarlo (riscaldandola, ndr – come disse il gen. Mini [NATO] la guerra del clima si sta già combattendo -): credetemi, ci sarà un’esplosione di tali patologie in tutta Europa!
Le facce del declino italiano
Un ultimo appunto sull’andazzo dell’Italia. Ormai tutti sembrano rassegnati al declino, tranne gli interessati politici romani che dipingono il mantenimento di fatto dello status quo (e dei propri interessi) con il “grande cambiamento”. Balle. Gli scandali politici, tra intrallazzi, i pranzi verdiniani e le assunzioni di figli degli amici (non solo Giorgetti ma anche Foa, ndr – e mi duole rilevarlo, avendo votato da “quella parte” -), lo dimostrano. Spero di sbagliarmi, ben inteso.

L’unica forza veramente nuova e tutto sommato sana mi sembra il M5S; peccato sia terribilmente impreparata ed anche culturalmente ignorante in certe sue persone, dunque anche negli atti politici risultanti; dimenticando per altro quasi sempre che il problema è la crescita e non la redistribuzione (
che, di questo passo, fra non molto, sarà solo della miseria, redistribuita un po’ a tutti). Peccato.
Ritengo probabile che fra qualche tempo l’Italia arriverà a trovare la quadra con l’equivalente di Casa Pound, non prima però di collassare economicamente.
Mitt Dolcino
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