Sgombriamo il campo dai complottismi: chi ha detto che la guerra del clima è già in atto non è lo scrivente ma il gen. Mini, ex NATO, secondo cui il clima EU un’arma già oggi utilizzata (…). Evidentemente il generale sa molto di più di quanto ci può dire. Alla fine vedrete che la verità rischia di essere – come molto spesso capita – assai semplice: il clima è già manipolato, ma in modo opposto da come ci dicono.
Ossia, nel caso, per riscaldare il pianeta e non per raffreddarlo, non fosse perché il meccanismo per indurre il riscaldamento è chiaro, immettere solfati in alta troposfera (dove viaggiano i voli commerciali per intenderci) inducendo la formazione di simil-cirri; mentre per eventualmente raffreddare il pianeta si dovrebbe probabilmente intervenire molto più in alto in atmosfera con metalli riflettenti e stabili (…), meccanismo ancora da perfezionare.
Ci sono decine di studi scientifici che documentano quanto sopra indicato, soprattutto relativamente agli effetti (provati) dell’immissione di solfati in atmosfera.
Un recente studio propone di irrorare la stratosfera con sostanze chimiche per modificare il clima (ossia per combattere il cambio climatico). Caspita, proprio come le cd. scie chimiche?
Proviamo ora ad estrapolare una teoria intelleggibile ai più, senza perderci nelle formalità tecnico-scientifiche già illustrate in interventi passati (vedasi QUI, QUI, QUI, e QUI).
Dunque, l’attenzione per il riscaldamento globale, sentito soprattutto dove economicamente è bene si senta – ossia nelle zone più densamente popolate, vedasi oltre – fu prima di tipo economico: agli albori degli interventi dell’uomo sul clima: riscaldare il pianeta significava maggiori consumi, più tempo per consumare senza stare a casa, recuperando terra gelata allo sviluppo umano.
Aggiungete il fatto che la tendenza degli ultimi 50 anni va comunque verso un minimo di Maunders nelle macchie solari, ossia quelle eruzioni solari che emettono energia verso la terra (riscaldandola) e capite dunque la logica strategica di tale ipotetico intervento sul clima, basato su effetti di lungo termine che vanno chiaramente verso una tendenza precisa (il raffreddamento).
Raffreddamento che, per motivi prettamente economici, si vuole nel caso combattere.
In tutto questo sappiate che le macchie solari sono attese in crollo nel prossimo anno; poi si ritiene rimarranno basse per anni, un nuovo minimo relativo.
Ciò significa stratosfera – che è il mantello esterno della terra – che si raffredda: tempo due anni e il freddo arriverà anche a livello marino. Per ovviare a ciò cosa bisogna/bisognerebbe fare? Riscaldare l’atmosfera, non solo per motivi economici ma soprattutto per motivi di sopravvivenza visto che un gelo sostenuto causerebbe carestie, oggi che sulla terra siamo circa 8 miliardi (ecco che iniziate a capire l’accezione di “arma”). Dunque, se questo è vero – come fattualmente è più che realistico ormai – che cosa ci si aspetta debba accadere per ovviare agli effetti del freddo imposto dal sole che emette sempre meno energia?
Semplice: intervenire d’inverno quando il freddo si sente di più, appunto per smussarne gli effetti.
E soprattutto nei luoghi più densamente popolati della terra, ad es. in EUropa, dove guarda caso si implementano sistematicamente leggi che forzosamente indirizzano i consumi (auto elettriche) verso una nuova nicchia, a vantaggio dei paesi egemoni, un nuovo trend da sfruttare (parlo di Germania e Francia). D’estate invece non è così necessario, avremo estati fresche, non è un problema primario (notasi: casualmente da quando Trump ha annunciato il suo ritiro dall’accordo del clima le temperature invernali negli USA sono diventate rigidissime, …).
Il problema è che immettere solfati in alta troposfera, ad esempio con i jet commerciali, comporta la riduzione delle precipitazioni; ecco (forse) perché in EUropa – soprattutto sulle Alpi – le precipitazioni invernali tendono ad essere scarse e concentrate in pochi eventi, causando per altro l’accumulo per lunghi mesi di polveri sottili in pianura padana, fatto che comporta provvedimenti legislativi mirati a spingere forzosamente alla sostituzione delle auto a ciclo termico con auto elettriche. Sebbene esse siano perfettamente inutili a combattere il supposto “cambio climatico” visto che consumano elettricità prodotta da fonti fossili (…).
Le cd. scie chimiche che molti ritengono di vedere in cielo soprattutto d’inverno possono essere a buon titolo la rappresentazione materiale di quanto sopra, una manipolazione del clima attraverso una forma di inquinamento ben specifica, via combustibili che diventano nell’occidente particolarmente solforati (per riscaldarlo, il clima). Il problema nasce da qualche anno a questa parte, da quando gli stessi scienziati che sbandieravano il riscaldamento climatico (NorthUmbria University e San Diego University su tutte) hanno iniziato a mettere in guardia sugli effetti inattesi di una recrudescenza del minimo di Maunders: sembra infatti che le misure attuate fino ad oggi non siano più sufficienti a tenere la terra tiepida, ossia bisognerà intervenire più a fondo se di vuole evitare il raffreddamento globale, indotto dal sole senza macchie solari.
Appunto: avete per caso sentito parlare di nuovi aerei stratosferici negli ultimi tempi? Si, vero? Vi fanno forse spiegato a cosa servono?
A viaggiare in modo più economico e veloce? No eh…. Quello che non vi si dice è che tali super-jet molto probabilmente serviranno per irrorare l’atmosfera molto più in alto di dove viaggiano i jet commerciali oggi, con il fine di rendere più efficaci gli interventi umani per riscaldare il pianeta (e rendendo parimenti meno evidente la riduzione delle precipitazioni invernali). Tutto da verificare, naturalmente!
Or dunque, dove stiamo andando?
In pillole, verso interventi ancora maggiori per riscaldare il pianeta, soprattutto in EUropa, anche per giustificare l’auto elettrica, vista la tendenza al raffreddamento globale indotta del sole “senza macchie”. Come abbiamo spiegato in passato, una propaganda stile Greta Thunberg nasconde in realtà interessi smisurati (…).
Ma il vero punto non sta lì: i paesi grandi, ricchi di risorse e relativamente popolati (Nord e Sudamerica) avranno tutto l’interesse a che il clima si raffreddi. Infatti la migliore arma per annientare la Cina – con 1.4 miliardi di bocche da sfamare – e la Germania a capo dell’EU – guarda caso, entrambi paesi nemici geostrategici degli USA – ovvero a presidio di aree geostrategiche tra le più densamente popolate della terra, sarà proprio usare l’inflazione indotta dalla scarsità di risorse alimentari ed energetiche/per riscaldamento.
L’EU che “punta” l’Italia come approdo verso l’Africa nasconde anche tali interessi: oltre Gottardo farà molto freddo nei prossimi anni e dunque sarà naturale per i germanici spingersi a sud.
Ossia, l’Italia deve sparire, prima di tutto per ragioni economiche (in realtà è solo un paravento geostrategico, i motivi sono ben altri, …). Quando si ripete “l’Italia andrà selvaggiamente” forse si intende proprio questo. Purtroppo voi non avete ancora capito nemmeno lontanamente le implicazioni del disegno suddetto. Questione di sopravvivenza: la vostra contro quella di altri, temo (qualcuno vuole a termine l’Italia spopolata?).
Mitt Dolcino
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