Pochi hanno avuto l’ardore di dichiarare la realtà dei fatti agli italiani: la Spagna, quella dei partiti in provetta Ciudadanos e Podemos, destra e sinistra ri-confezionati con etichetta sovranista, con la recente tornata elettorale ha potenziato l’EUropa, non l’ha indebolita. Infatti due partiti supposti sovranisti sono diventati alleati della destra e della sinistra storiche, andando al potere, uno per lo meno (questa volta). Dunque la maggioranza pro-EU alle prossime elezioni di maggio 2019 NON verrà cambiata, chi dice il contrario è un bugiardo (non ho detto Salvini, …).
In un paese, la Spagna, dove la gente tira la cinghia per arrivare a fine mese – visto che gli stipendi dal 2008 sono scesi di un buon 10-20% (considerando i prezzi degli affitti in salita vertiginosa negli ultimi 3 anni), la deflazione salariale di un paese che di fatto vive di soli consumi interni – la sinistra vince perchè propone il minimo per vivere a tutti, con un salario minimo a circa 900 euro. In un ambito di continuità è corretto che abbia vinto la sinistra, ci fosse stato il caos o il tracollo sociale dato da una crisi stile 2008 avrebbero vinto le forze neo-fasciste.
Pia illusione quella di pagare tutti per non fare nulla, o per guadagnare di più senza maggior valore aggiunto generato. A maggior ragione accumulando un debito statale pari a ca. 65% del PIL in meno di 10 anni. Va ricordato che alla fine la genesi di tali partiti in provetta nasconde, come ovunque nel mondo occidentale, l’estremo tentativo delle elites al potere di perpetrare i propri patrimoni e ricchezze senza dover pagare per la redistribuzione ad una massa di votanti con pari diritti elettorali ma sempre più povera, semplicemente perchè le elites si arricchiscono sempre di più ed alle loro spalle. Anche per questo i migranti servono, sono le stesse istituzioni a farli arrivare, per diluire la protesta e per spostare i voti di gente che non ha alcuna coscienza dei propri diritti nè cultura sociale e politica del paese che li ospita. La spinta all’intelligenza artificiale ha lo stesso obiettivo: nel momento in cui l’ordine pubblico dovesse essere mantenuto da robot la perpetrazione delle ricchezze elitarie sarebbe cosa fatta, per sempre (…).
Piano malvagio, senza dubbio. Ma realistico. E per giunta qui preconizzato da un convinto sostenitore dello spirito di Adam Smith, che è poi il primo ad essere ucciso da cotanto accumulo di ricchezza: oggi proprio gli imprenditori in erba sono i più frustrati, tra tasse impossibili e legislazioni folli, non hanno alcuna possibilità di emergere a maggior ragione in Italia. Per contro le elites storiche si sono nascoste dietro ai monopoli o agli oligopoli, il caso Benetton/Autostrade è da manuale, come conservazione delle loro ricchezze.
Ora, restando all’Italia, la lezione spagnola che arriva è che non ci sarà nessun “cambiare l’EU dal di dentro”, semplicemente perchè dopo le prossime elezioni UE le maggioranze al parlamento di Strasburgo resteranno le stesse di prima, delle solite elites al potere EU negli ultimi 25 anni. Dunque il Salvini e la sua banda che dice di voler cambiare l’EU dal di dentro sa di mentire , a maggior ragione dopo le elezioni spagnole.
Cosa succederà dopo? Azzardo: tasse su, gli italiani pagheranno, progressivamente molto di più. Le scandalosa legge sui miliardari paperoni rientrati in Italia non verrà toccata. Salvini se avrà un prebiscito romperà col M5S ed andrà a nuove elezioni, con l’obiettivo di fare il Renzusconi (indirizzato dall’asse Arcore-Firenze). Aggiungeteci qualche escamotage per imporre il pagamento di più tasse imposte solo alla gente comune, non a chi si è arricchito veramente con la crisi: ad es. verranno tagliati i rimborsi e gli sconti fiscali e probabilmente una parte di quelli che resteranno (bonus ristrutturazione, mobili, energia ecc.) verranno conferiti alla classe media sotto forma di minibot. Ossia saranno le famiglie a pagare (…). Aspettare e verificare, please. Nel mentre Draghi starà all’uscio, essendo l’arma finale da utilizzare da parte delle elites europeiste per le misure lacrime e sangue che seguiranno, alla prossima crisi italica magari passando per quella globale (da oltre un secolo mediamente ogni 11 anni c’è un crollo borsisitico rilevante, ndr),
Ormai l’unica promessa su cui i gialloverdi rischiano di rimanere concordi NON è quella di tagliare le tasse – che sono, contro le promesse elettorali, leggermente aumentate – ma piuttosto di non alzarle a dismisura, fatto che prima o poi succederà. Nel mentre tutti cercheranno il proprio tornaconto, ben sapendo che potrebbe cascare tutto a brevissimo, “arraffa arraffa finchè si può“… Temo che ci accorgeremo nostro malgrado che ci sono state propinate tante balle, …
Questo è l’aggiornamento spagnolo. Risparmiandovi per altro le conseguenze date dalle inevitabili reazioni USA all’accordo italiano con la Cina, che verranno a conclamarsi post elezioni EU (Italia è l’unico tra i paesi del G7 che aderisce al BRI; secondo chi scrive tale firma sarà un boomerang di portata ciclopica, anche perchè rischia di non generare profitti in presenza di un indebolimento dello yuan contro l’euro, ndr)
In bocca al lupo
Mitt Dolcino
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