Hal Turner
La situazione con l’Iran sta precipitando velocemente e dure parole di guerra sono state pronunciate dal leader iraniano Rouhani, che pare abbia detto agli Stati Uniti che: “La guerra è ciò che otterrete se ascoltate il baffo che parla”.
Palese il riferimento a John Bolton, Consigliere per la Sicurezza Nazionale.
Il “Dipartimento di Stato” degli Stati Uniti ha ordinato l’immediata evacuazione del personale diplomatico e del personale non essenziale dalla nostra Ambasciata a Baghdad e dal nostro Consolato a Irbil.
Gli eserciti di Stati Uniti, Regno Unito, Olanda, Germania e altri Paesi hanno sospeso le attività di formazione nell’Iraq, perché l’Iran ha messo in posizione di tiro dei missili balistici a corto raggio in grado di colpirli.
Il Ministro degli Esteri Iraniano ha oggi dichiarato che “l’Iran sconfiggerà il fronte sionista americano”.
Al Pentagono, poco fa, i militari hanno svelato le analisi forensi sugli esplosivi piazzati negli scafi delle petroliere ormeggiate al largo degli Emirati Arabi Uniti lo scorso fine settimana.
Il Pentagono ha detto che quegli esplosivi – che hanno lasciato buchi profondi negli scafi delle navi – “sono stati posizionati dai sommozzatori del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane [IRGC]”.
All’inizio di quest’anno gli Stati Uniti avevano dichiarato che l’IRGC era un’”organizzazione terroristica”. Per la prima volta un “corpo ufficiale” di un Paese Sovrano veniva definito come tale.
Questa dichiarazione ha delle implicazioni gigantesche perché, in base alla Legge statunitense emanata dopo gli attacchi dell’11 Settembre, un Presidente NON è tenuto a chiedere l’approvazione del Congresso per un’azione militare contro organizzazioni terroristiche.
In parole povere, possiamo andare in guerra contro l’Iran senza una “dichiarazione di guerra” del Congresso.
L’esercito americano ha aumentato le misure di protezione di tutte le forze statunitensi sia in Iraq che in altre parti del Medio Oriente, istruendo le truppe sul fatto che: “Tutti devono esercitare la massima attenzione nei prossimi giorni. Le nostre basi sono obbiettivo di possibili attentati suicidi. Cercheranno d’incolpare altri paesi per questi attentati”.
Il Senatore degli Stati Uniti Robert Menendez [D-NJ] ha dichiarato che lui e gli altri Senatori della Commissione per le Relazioni Estere, sia democratici che repubblicani, vogliono un briefing immediato sull’Iran con l’Amministrazione Trump.
La richiesta è stata formulata dopo che il “Dipartimento di Stato” degli Stati Uniti, citando delle “minacce imminenti e credibili”, ha ordinato che: “Tutto il personale non strettamente necessario delle Ambasciate, dei Consolati e delle Missioni Diplomatiche deve immediatamente lasciare il Paese [IRAQ]”.
L’Amministrazione Trump ha anticipato il briefing al Senato, che era in programma per la prossima settimana, a oggi [Giovedì 16/05/2019].
L’Ufficio Esteri del Regno Unito ha annunciato di essere entrato ufficialmente in modalità-crisi riguardo l’escalation Iraniana: “Stiamo entrando in modalità-crisi”, ha detto una fonte della Whitehall, descrivendola per ora “leggera”.
La “Modalità di Crisi” è uno status formale del “Foreign and Commonwealth Office” concepito per rispondere agli eventi.
C’è un “Centro di Crisi” all’interno del dipartimento, con schermi, computer e linee telefoniche sicure, per consentire al personale di mantenere i contatti con le missioni e i diplomatici della regione colpita.
All’inizio di questa mattina, ora degli Stati Uniti orientali, i Paesi Bassi hanno sospeso la loro missione in Iraq per motivi di sicurezza.
Poi è stato il turno della Germania, che ha ordinato alle sue truppe di sospendere tutte le attività di addestramento in Iraq a causa di un’“imminente minaccia di attacco”.
Osservatori esperti sottolineano che “la chiusura delle Ambasciate e la sospensione delle attività di formazione, etc. indicano, solitamente, che gli Stati Uniti stanno per bombardare qualcosa”.
Del resto, non è inusuale che diversi paesi ritirino contemporaneamente il personale espatriato?
I Servizi Segreti statunitensi hanno dimostrato che almeno 10 missili di medio raggio sono stati portati dalle forze iraniane “al-Quds” in Iraq. Questi missili hanno la capacità di colpire Tel Aviv.
AGGIORNAMENTO
Il Comandante dell’IRGC ha sostenuto che: “siamo sul punto di un confronto a tutto campo con il nemico. La Repubblica Islamica è nel momento più decisivo della sua storia”.
Il Comandante della “Guardia Rivoluzionaria Islamica”, il Generale Hossein Salami, ha affermato che: “Poiché il nemico è entrato nell’ordine d’idee di confrontarsi con noi utilizzando tutte le sue capacità, quello che stiamo vivendo è il momento più decisivo della Rivoluzione Islamica”.
ANALISI
Sembra quindi di poter affermare che sarà l’Iraq il luogo da dove verranno i primi attacchi.
Gli Stati Uniti potrebbero colpire preventivamente con dei missili gli obiettivi di cui sono a conoscenza.
In base alle dimensioni della risposta degli Stati Uniti [ad un attacco iraniano] o al livello degli attacchi preventivi [condotti dagli Stati Uniti], l’Iran e i suoi delegati trarranno le loro conclusioni.
Il tempismo è fondamentale per capire quale delle due parti sta per attaccare per prima.
Sarebbe interessante vedere se gli Stati Uniti invocherebbero l’Articolo 5 della “Carta della NATO” se l’Iran o i suoi delegati fossero i primi ad attaccare (*).
Ecco perché io credo che l’Iran proverà a stimolare gli Stati Uniti perché sia questo Paese a colpire per primo.
In ogni caso, i mass-media tradizionali di Stati Uniti ed Europa non sembrano dire alcunché al grande pubblico di tutto questo.
Se le cose si fanno calde ….. e sembra che lo saranno entro qualche giorno ….. la popolazione sarà davvero accecata dallo scoppio di ciò che potrebbe trasformarsi in una vera grande guerra.
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(*) “Le Parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o nell’America settentrionale, costituirà un attacco verso tutte, e di conseguenza convengono che se tale attacco dovesse verificarsi, ognuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa individuale o collettiva riconosciuto dall’art.51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate, intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’impiego della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”.
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Link Originale: https://halturnerradioshow.com/index.php/en/news-page/world/iran-situation-deteriorating-fast-talk-from-rhouhani-of-war-diplomats-evacuated
Scelto e tradotto da Franco
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