Ha parafrasato le parole di Winston Chirchill circa gli accordi di Monaco di Baviera tra Chamberlain, Deladier ed Hitler del 1938 in quanto mi paiono assai moderni. Ed anche rappresentativi, della situazione attuale italiana.
Purtroppo sono mesi che lo ripetiamo: dopo la tornata elettorale del prossimo week end il Parlamento EUropeo avrà probabilmente meno del 20% di voto sovranista; dunque la svolta sovranista sarà tecnicamente inutile, non cambierà nulla negli equilibri EU (it’s democracy, baby!). L’Italia ha atteso mesi con l’illusione del cd. “cambiamento”, innescata dalla retorica di alcuni partiti e soprattutto di alcuni candidati politici che hanno sposato tale logica (e soprattutto interesse personale); in realtà cambiamento usato solo per calciare il barattolo più là, per non fare crollare il castello dopo la prima pietra: l’EU non si può cambiare dal di dentro, conviene troppo al blocco tedesco tenerla in vita!
Gli eventi nascono dalle azioni e purtroppo l’Italia sono anni che, in termini di azioni, calcia il barattolo più in là: prima coi 4 governi non eletti che, al di fuori di Monti che ha annichilito il Paese, non hanno fatto nulla se non prendere tempo, facendosi dare deroghe su deroghe nei conti dall’EU; poi con il governo del cambiamento che in realtà ha inciso poco rispetto alla spirale di impoverimento innescata nel 2011. E’ infatti chiaro che restando nell’euro prima o poi i conti ossia il debito bisogna saldarlo, inevitabile. Se non lo si vuole saldare allora bisogna uscire, dall’euro. Ma nemmeno la Lega ormai lo vuole più, secondo me sbagliando, mi direte fra qualche mese.
Un errore grossolano abbandonare il NO EURO…
Appunto, alla fine del ciclo dei governi piddini non eletti sono arrivati i sovranisti che ci hanno riempiti di speranza: forse dovremo dire, a partire da lunedì prossimo, che ci hanno piuttosto riempiti di pia illusione, visto che la rivoluzione sovranista al parlamento europeo resterà una chimera, peggio, una sonora balla. E molti già lo sanno.
https://scenarieconomici.it/potevano-scegliere-fra-il-disonore-e-la-guerra-hanno-scelto-il-disonore-e-avranno-la-guerra-almeno-sfruttiamo-il-tempo/
Anche SE sosteneva lo stesso di cui al titolo, prima che Rinaldi si candidasse per la Lega
Da lunedì prossimo temo infatti ci sarà il bagno di umiltà per tutti i “changers”. E forse una tremenda fregatura per gli italiani. Enumeriamo quello che MOLTO probabilmente accadrà:
- i numeri al Parlamento EU daranno circa o meno del 20% di voto sovranista, ossia non cambieranno le maggioranze di Bruxelles che continuerà ad essere un’Unione fondata sull’austerity;
- le economie tedesca ed italiana in particolare verranno trascinate in una profonda recessione, indotta da oltreoceano e derivante oltre che dalla congiuntura anche – tra le altre cose – dalla guerra commerciale tra USA e Cina, pesantissima (siamo a cavallo del cd. “macroevento”, ndr) [notasi che la Germania sta attendendo da settimane a pubblicare i dati del suo PIL a dopo le elezioni EU, immaginate quanto deve essere brutto per nasconderlo per così tanto tempo, ndr];
- in particolare, come ben spiegato dall’amico Fabio Lugano, il differenziale di inflazione tra Italia e Germania è oggi pari a -1.6%, ossia l’inflazione tedesca è il 2% mentre quella italiana dello 0.4%, ossia la Germania non solo sarà a breve in recessione ma in stagflazione relativa rispetto a molti altri paesi eurodeboli, un vero disastro economico;
- dunque, quello che ci avevano raccontato sulla crescita italiana si dimostrerà a breve una enorme bugia, potremo infatti anche vedere un solido -1% di PIL a fine anno, o anche peggio a seconda degli indirizzi di guerra commerciale (notasi che l’Italia è terzista di Berlino in molte produzione automobilistiche, oggi in forte crisi);
- da qui alle esternazioni del governatore della banca centrale olandese il passo è breve, secondo cui l’Italia necessiterà a breve di una imposta patrimoniale lacrime e sangue per colmare il debito accumulato e calciato sempre più in là da 5 governi consecutivi, ossia dal 2011 (INEVITABILE, checchè tutti ne dicano);
- tale imposta patrimoniale nessuno vorrà farla, pena l’annichilimento politico del partito che se ne farà promotore.
Da tale ultimo punto derivano un sacco di considerazioni:
- a partire da Salvini che si candida all’EU (dicendo “per cambiare l’EU dal di dentro“, vedremo a brevissimo che sarà una grande bugia), probabilmente gli servirà giusto per utilizzare l’indennità giudiziale e parlamentare EU, molto simile a quella della Prima Repubblica.
- poi la prossima caduta quasi obbligata del governo gialloverde, una volta vaticinato il suo fallimento diciamo economico
- ossia, tradotto, mandando via Savona dal Governo era chiaro che non esisteva nessuna possibilità di redenzione economica, che passava inevitabilmente non per la retorica continua anti-migranti, non sulla discesa della tasse ma sulla salita del PIL; dunque non aver trovato i 50 miliardi per gli investimenti strategici ad alto moltiplicatore significa che il denominatore del rapporto debito/PIL non può salire a sufficienza, anzi rischierà di scendere a fine anno, con un’esplosione del rapporto di debito;
- or dunque, restando nell’euro, l’EU chiederà a gran voce, anche via blocco degli acquisti di BTP da parte della BCE, di intervenire sul debito italiano, da saldare asap;
- più praticamente è da attendersi che Salvini farà finta di dimettersi, anzi si metterà in condizione – lo sta già facendo da settimane, con continui litigi, con tutti – di dover essere estromesso dal governo, in realtà sembrerebbe tutto calcolato da tempo in quanto dopo le elezioni EU, se come penso i sovranisti non saranno rilevanti – purtroppo – questo costringerà Roma a mettere le mani nelle tasche degli italiani, con una imposta monstre;
- il governo tecnico imposto dai mercati e/o da Mattarella e/o da qualcun altro sembra quindi difficile da scansare
Ovvero nessun cambiamento, o meglio, cambiamento in peggio per il popolo italico: è infatti molto probabile che arriverà la madre di tutte le imposte straordinarie, la cd. patrimonialona. I segnali ci sono, tanti: Salvini si è messo contro, allo stesso tempo, di EU, ONU, Vaticano, elite globalista ed anche degli USA, firmando l’accordo sulla Via della Seta (se un investitore dovesse scommettere sull’Italia secondo voi andrebbe lungo o corto?). Senza contare i continui litigi cpn il M5S, che ancora ha la maggioranza relativa di seggi in Parlamento. Direi poche possibilità di successo, se non nessuna…
Faccio presente a scanso di equivoci che i gialloverdi NON hanno nessuna colpa dei danni attuali, loro anzi qualcosa hanno cercato di fare. Ma purtroppo quanto successo dal 2011 al 2017 ha letteralmente annichilito le speranze di redenzione economica italiana, che è infatti obbligata ad impoverirsi progressivamente, anche a causa di maggiori tasse. E Salvini invece di costruire ponti li ha distrutti (ossia “i nostri” NON sono statisti), senza per altro riuscire ad innescare lo spirito patriottico che con Trump ha fatto breccia nei cuori – e soprattutto nel portafoglio – di molti avversari Dem: lo dico da tempo, se il Capitano non era in grado di “fare”, di “attuare”, di imprimere il cambiamento che voleva perchè impossibilitato, ricattato, tradito, ecc. avrebbe dovuto dirlo agli italiani, chiedendo aiuto. Invece non lo ha fatto, vedremo come butterà, per tutti….
Ossia, la Grecia è vicina.
E se qualcuno mi dice che Salvini ed i gialloverdi non permetteranno tutto questo, che terranno duro, non aumenteranno le tasse ecc. ecc., vi rispondo che è più facile che a Salvini venga un infarto – grassoccio come è diventato dopo una annetto nella Roma che conta – piuttosto che vincere contro cotanti avversari. Quanto meno se si decide di restare nell’euro.
E per chi mi suggerisce che la Cina ci salverà visto l’accordo di Palermo rispondo senza tema di smentita che, tempo 3-6 mesi, Pechino avrà ben altri problemi a casa propria per pensare di salvare il benessere degli Italiani.
Certo, quelli che andranno a Bruxelles, protetti dall’immunità parlamentare, potranno raccontarci che stanno facendo qualcosa per i cittadini (balle). I fatti temo saranno totalmente diversi: alla fine la romanità corrompe e tutti alla fine diventano come diceva Zalone, “…nella Prima Repubblica…”…
State sempre ai fatti che non mentono, le parole vanno e vengono.
Resto convinto che l’uscita dalla moneta unica sia l’unico rimedio alla schiavitù, per l’Italia.
Mitt Dolcino
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