Redazione: In un recente video Claudio Borghi ha sostenuto la tesi che sia quasi impossibile uscire “motu proprio” dall’Eurozona, non fosse altro per l’impossibilità ad implementare gli atti necessari nella dovuta riservatezza (lasciando stare, aggiungiamo noi, qualsiasi discorso sull’effettiva volontà politica).
Di conseguenza, e a suo dire, l’uscita dall’Eurozona potrebbe avvenire solo dall’alto, ovvero che ad uscirne siano prima i paesi dell’ex area-marco.
Ma, fra le righe, crediamo d’aver capito che una soluzione potrebbe anche consistere nell’essere “cacciati”, per aperta ribellione ai dictat dell’UE.
Quella descritta nell’articolo a seguire di ZH potrebbe essere solo la prima delle tante occasioni per alzare a nostra volta la tensione ed avviarci su quel percorso.
In effetti, ci sembra d’essere finanche troppo generosi nel definire inaccettabile, comunque indegna, la minaccia espressa dalla Commissione Europea con inequivocabile tempestività.
In ogni caso, l’avvertimento doveva essere riservato perché, una volta reso pubblico, avrebbe senz’altro causato un danno – come in effetti è successo – a livello di aumento dei rendimenti.
Crediamo, quindi, che questa minaccia – se confermata – dovrebbe essere trattata nelle competenti sedi legali perché, senza essere degli esperti, a noi sembra che integri almeno un paio di reati.
Per concludere, dopo queste Elezioni Europee Matteo Salvini ha il mandato popolare per rigettare qualsiasi minaccia e in ogni caso, se l’obbiettivo è quello di “farsi cacciare”, crediamo che possa darne dimostrazione a cominciare da adesso.
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Tyler Durden per Zero Hedge
Poche ore dopo che al Vicepresidente Matteo Salvini era stato conferito un mandato ancora più chiaro per contrastare l’austerità (con il prossimo bilancio mirato alla riduzione delle tasse), i funzionari dell’UE avrebbero minacciato una multa enorme per la mancata riduzione del debito.
Bloomberg riferisce che l’ammenda da 3,5 miliardi di euro potrebbe arrivare come parte del regolare processo di monitoraggio del bilancio da parte dell’Unione Europea il 5 giugno, e segnerà un’escalation nella battaglia di Roma contro Bruxelles sul bilancio, che ha turbato i mercati alla fine del 2018.
Di conseguenza, i mercati obbligazionari hanno aumentato i rendimenti sui titoli italiani di sei punti base …

Come promemoria, e ai sensi delle norme fiscali dell’UE, i membri dell’Unione devono mantenere il loro disavanzo al di sotto del 3% del Pil e il debito al di sotto del 60% del Pil.
I paesi con un debito superiore a quel livello devono ridurlo a un ritmo soddisfacente. Con il 132% del Pil, il debito italiano è più del doppio del limite UE e, secondo il braccio esecutivo dell’Unione, non scende abbastanza velocemente.
Tuttavia, tutto questo sembra essere più che altro una fuga in avanti, una specie di minaccia preventiva, per rispondere alle dichiarazioni di Salvini perché la decisione finale sulla multa potrebbe non arrivare per mesi – e comunque dopo che all’Italia sia stato concesso il tempo necessario per correggere le sue finanze.
L’UE, fino ad ora, non ha mai multato alcun paese per un eccessivo deficit di bilancio.
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Link Originale: https://www.zerohedge.com/news/2019-05-27/italian-bond-yields-spike-after-eu-threatens-huge-fine-over-excessive-debt
Scelto e tradotto da Franco
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