Non preoccupatevi, non parlerò di calcio. Ma mi ha fatto sorridere la solita genialità napoletana alcuni giorni fa, quando ho ascoltato per radio un commento indignato di un napoletano ferito nella cosa più importante, l’onore e l’orgoglio di essere azzurro-partenopeo, calcisticamente parlando (se si indirizzassero tali nobili sentimenti oltre che nel calcio anche in cose più importanti forse non saremmo dove siamo, ndr).
Sostanzialmente (…) il commentatore diceva che Sarri alla Juventus è un problema oltre lo sportivo, in quanto Sarri rappresentava come allenatore del Napoli – per un napoletano – la sfida del debole contro i forti, del povero contro il ricco, del sud sottomesso contro i signori del nord, una sorta di nemesi della giustizia sportiva che andava a fare i conti con quella terrena, di tutt’altro tipo. Tradotto in un concetto semplice, Sarri alla Juventus, dopo aver fatto sognare i napoletani, equivaleva secondo il commentatore “a Robin Hood che va a lavorare per lo sceriffo di Sherwood”.
Geniale, come essenza complessa condensata in una frase.
Andiamo a noi: ormai parliamo ogni giorno del mercimonio della politica affaristica, dei giudici nelle lotte di paese, del paese svenduto, di gente che entra in politica dicendo che lo fa per nobili fini ed invece cerca solo un lavoro ecc. ecc. E poi di servitori dello Stato incapaci se non in malafede, di assenza di risultati, di propaganda per nascondere i veri problemi ecc.. Sappiate che tali aspetti sono solo l’indice del decadimento italico, non la radice che invece è ben più profonda. Sono solo specchio di un disagio che gli italiani per assurdo riescono a spiegare in modo veramente chiaro in ambiti non seri, tipo lo sport. Ossia lo sport è uno svago ed i tifosi tranne poche eccezioni non vivono della propria passione; dunque possono a volte dire cosa pensano. In ogni caso si indignano e esprimono, nel caso, cosa dice la pancia. Cosa diversa per la politica ad esempio, visto che sono in molti a camparci e/o ad ambire di camparci.
I “traditori” visti da destra (quelli visti da sinistra li evincete dal titolo, …); che poi siano tutti anche in predicato di riunirsi in un’unica federazione di voltagabbana super-partes come con Renzusconi sembra quasi la normalità…
Or dunque, se uno in ambito sportivo riesce a fare quello che ha fatto Sarri significa che non ci sono più valori su cui basarsi, più nessun riferimento, solo il proprio interesse spicciolo. Come fu “La Pelle” di Curzio Malaparte: pur di raggiungere il proprio benessere/sopravvivenza si fa qualsiasi cosa, a maggior ragione in Italia, un posto bellissimo, dove per viverci (bene) il biglietto va pagato. Immaginate: se nello sport succedono queste cose che può accadere in politica….
Tradotto: voi vi vedete un Guardiola andare a fare l’allenatore del Real Madrid? O Mourinho andare alla Juventus? O l’Atletico Bilbao non prediligere i giocatori baschi? Appunto. RIlevo che su Sarri nessuno in Italia ha espresso vero sdegno per essere andato contro ad un principio, che va oltre quello di essere di parte, calcisticamente, è un dato di fatto. La terra del “così fan tutti”….
La realtà è che in Italia tutti sono in vendita e lo sport è un ottimo specchio della società. Dunque siamo dove siamo.
La foto più gettonata prima da Liberoquotidiano, poi da Repubblica e ora anche dall’Annunziata per rappresentare il Salvini impenitente al centro delle trame di governo
Qualcuno mi dice di avere speranza, che qualcosa succederà. Onestamente non ho alcuna speranza, e lo dico chiaro, visto che il futuro viene costruito dagli eventi e dai fatti. Ovvero l’Italia giallo-verde si sta nei fatti comportando come i predecessori: è anti-meritocratica, le logiche di potere sono le stesse, tranne rare eccezioni non si pensa a costruire ma ad approfittare della situazione. I riferimenti non ci sono più, si dice tutto ed il contrario di tutto, con voltafaccia terribili, proprio come fu in Argentina prima del crash del 2001 che si portò dietro la sopravvivenza dignitosa di un’intera società. Se si pensa solo a succhiare senza fare nulla per dare stabilità al sistema è solo questione di tempo prima che tutto crolli. I paese avanzati civilmente e socialmente – oltre che economicamente, tutto sommato una derivata – lo sanno benissimo, ed infatti hanno un apparato apolitico, la struttura dei funzionari dello Stato, che sostiene la baracca anche in presenza di un governo al minimo dei consensi, come succede oggi a Londra e Parigi ad esempio. Ma che succederebbe senza dubbio anche a Berlino e Madrid.
Ecco perchè sono sconsolato, pensando d’altro canto che Salvini nel bene dell’Italia dovrebbe farsi da parte come capo del Governo visto che i suoi trascorsi con Berlusconi sembra, fattualmente, che gli impediscano – secondo chi scrive, base fatti, atti, azioni e comportamenti che rilevo giornalmente ormai – di fare quello che bisognerebbe davvero fare per raddrizzare la situazione italica, soprattutto a livello economico. Ossia comportarsi da statista e non da sciamano (lo statista è colui che deve affrontare gli argomenti che ai votanti non piacciano, oltre a prendere decisioni contrarie se necessario alla “conventional wisdom” della massa votante, ndr).
Temo si andrà per approssimazioni successive verso l’implosione, ossia il conto lo pagheranno quelli di sempre.
Questa è la mia linea di pensiero. In tutto questo permettetemi di darvi almeno un messaggio positivo: spero passiate una buona estate.
Mitt Dolcino
DISCLAIMER:
L’autore non tifa nessuna squadra di calcio, di fatto
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