No, non mi sono sbagliato. E’ che la ricetta più o meno è la stessa…
Non una strategia, non una linea precisa, ognuno dice la sua, l’interesse supremo resta il tengo famiglia. L’ho scritto ieri: questa è l’Italia baby, del III millennio, quella degli interessi particolari. Chi scrive resta uno dei fautori dell’ITALEXIT ordinato e concordato, per inciso. Oltre ad auspicare un asse strategico con gli USA in alternativa – e non in parallelo – a quello con Pechino (anche se i cinesi hanno il cash, oggi).
A me sembra di essere rimasto uno dei pochi che cerca di ragionare. Dunque, mettiamo in riga i fatti: l’Italia dalla trappola del debito NON ne esce in modo ortodosso, visto che ogni due anni circa – senza recessioni – il debito italiano aumenta di 100 miliardi mentre il PIL sale si è no di 15-20; ossia nel giro dei prossimi due anni l’Italia avrà il 140% di rapporto debito/PIL. Sempre che non si scateni una recessione, in tale caso rischiamo di andare tra il 140 ed il 150%.
Il tutto considerando il PIL CON l’economia sommersa, in realtà pari al 12% circa, formalmente – nei conti Eurostat – invece aumentata ad arte dai nostri “furbi” governanti romani considerando il nero oltre il 20% del PIL, infatti tale trucchetto serve per sforare di più in deficit e debito oltre ad invocare una lotta alla evasione fiscale che in realtà non esiste (sembra un incubo). Dunque, se consideriamo il PIL effettivo, senza nero, ossia quello su cui si basano gli introiti statali, come fanno ovunque tranne che in EU, si parla di un rapporto debito PIL italiano al che sfonderà il 160% senza recessione nei prossimi 2 anni, al 165-170% con recessione… E poi ci dicono che il Giappone ha il 200% di rapporto debito/PIL (ma con una propria valuta, svalutabile…), l’Italia mica è così lontana…
La differenza tra la trazione Lega e quella Renzi è che con il fiorentino non si litigava con Bruxelles (e dunque il deficit era del 2.4% e non del 2.04%)?
In tale contesto da pre-crack, visto che il PIL a fine 2019 sarà molto probabilmente negativo, negli ultimi 15 mesi ne abbiamo sentite di ogni dai nostri “prodi romani senza strategia” ma legatissimi alla cadrega: prima uscita dall’euro, poi piano B, poi fare crescita con investimenti strutturali (proposta Savona, mandato via, senza per altro fare alcun investimento). Ora, dopo aver perso un anno quasi senza fare investimenti, senza aver nazionalizzato Autostrade come si diceva di voler fare (anche lì non si è fatto nulla, un ponte è caduto per niente) torniamo a ripetere di voler fare investimenti strutturali, come dice oggi Rinaldi, per abbassare il rapporto debito/PIL “riducendo il denominatore”. Ma, scusate, che abbiamo fatto durante l’ultimo anno? O meglio, ci stanno prendendo in giro?
Aspettiamo i risultati finali del governo per trarre le conclusioni …
L’evoluzione del pensiero leghista è passata da un NO EURO ad un “cambiamo l’EU dal di dentro”, passando per un litigio non solo con la Germania ma con tutti in EUropa ed oltre. Si, anche perchè senza il supporto USA si sapeva che comunque non se ne sarebbe usciti, anche dall’euro; mentre tra dicembre e marzo scorsi qualcuno in via Bellerio ha avuto la bella idea, magari con la speranza se non l’ambizione anche di raddrizzare i conti leghisti (…), di fare l’accordo con la Cina della Via della Seta, senza minimamente capire che il vento era cambiato in quel di Washington a livello bipartisan, il nemico non è più Mosca ma Pechino, come vi diciamo da tempo.
In tale contesto, dopo una serie di topiche che mister Bean al confronto è un dilettante, ecco Salvini andare in USA a cercare l’appoggio di Trump; ieri è stato fortunato ad incontrare Pompeo che però, si sappia, era stato il più critico tra i plenipotenziari USA sulla decisione italiana di firmare con Pechino l’accordo strategico.
Lasciamo perdere il Borghi della situazione, sempre più la caricatura di un cabarettista padano dei tempi andati, che oltre a sedimentare giornalmente l’idea miniBOT di Armando Siri, ossia di Berlusconi per fare la patrimoniale occulta sulla classe media e medio-bassa, sembrerebbe stia lavorando anche per creare piattaforme di scambio degli stessi in ambito bancario, visto che è ormai chiaro che avranno un valore inferiore al nominale….
Stiamo vivendo una grande farsa, siamo davvero all’ultima scena dell’ “Allenatore nel Pallone“, quando Lino Banfi reclamava un presunta oppressione al basso ventre.
In tutto questo ancora non sappiamo cosa abbia chiesto in cambio alla Lega la Casa Bianca. Sappiamo però certamente cosa ha riposto Salvini: la colpa è di Tria, di Moavero, di Mattarella, di Putin (salvo correggersi prontamente…) per la firma coi cinesi. Dimenticandosi però che a Dicembre scorso il ministro leghista Centinaio firmava l’accordo con Alibaba, quello dove c’è la pilla, per la vendita sul Made in Italy sul portale cinese, sarebbe interessante capire con quali drivers occulti, nel caso (ma tanto gli americani lo sanno).
Salvini dice la sua sull’incontro in USA, vedremo cosa/se diranno gli USA in riguardo…
Certamente a Washington c’è stata inusuale freddezza, stando almeno ai contenuti che vedrete saranno riverberati soprattutto da Salvini e non dall’amministrazione USA (si parla di un Pompeo molto rigido che ha fatto accettare all’Italia l’agenda di Trump, che infatti non si è visto); parimenti è stato chiesto alla Lega di tornare indietro dall’accordo sulla Via della Seta, più altre facezie (vedremo come la prenderanno i cinesi). Il pragmatismo americano ha messo da parte ormai l’Italia come alleato, Roma è infatti diventata giusto lo strumento per raggiungere i fini che interessano agli USA ossia non perdere il ruolo di dominus globale, nel bene della sua popolazione e dei suoi consumi. Nessun piano strategico è stato però costruito assieme, nessuna linea programmatica è stata definita, solo uno scambio di favori, utili all’Italia per tirare a campare ancora per un annetto e agli USA per scavare la fossa ai suoi nemici, che poi sono i cinesi a letto coi tedeschi (ieri è comparsa sui media la storia di un politico tedesco pro-migranti che supporta le ONG che veleggiano attorno alla Libya, che guardando bene era anche un “sospetto” membro della Stasi, sembra, come vi dicevo giorni fa… ne riparleremo).
Ogni occasione è buona per non tacere…
In tutto questo i nostri, senza una strategia, senza una linea, ossia senza contenuti perchè indirizzati non dal merito ma dall’ “assenza del merito” nelle loro leve di comando (fare il sindaco della Val Brembana è quasi un merito massimo…), dimenticano però un bravo sindaco leghista delle zone dove bazzicavo io, Buonanno, molto probabilmente vittima di incidente alla Mario Tchou per aver cercato di fare il bene del Paese, senza che la Lega di fatto lo difendesse, men che meno che lo ricordasse, ora, come esempio (…).
Si, si, va bene…. hai ragione tu
Tanto per essere chiari, non è più il tempo di proporre l’erosione di 1% del rapporto debito/PIL come panacea per Italia. Nè proporre i miniBOT, che sono il simbolo della spirale argentina. Bisogna solo ed esclusivamente rinegoziare la presenza italiana nell’euro, cosa che però nè la Lega nè Rinaldi vogliono fare. Ossia, bisogna:
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- (A). modificare/correggere del meccanismo truffaldino da 7 anni a questa parte del Target2 [verrà buono dopo]
- (B). cancellare del Fiscal Compact (non previsto dai trattati) e
- (C). avere gli eurobond, come sottilmente implicava Savona pochi giorni fa, sotto mentite spoglie.
L’ITALEXIT viene come conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi sopra indicati. Tali trattative si fanno, si noti bene, senza litigare, senza sbraitare, con strategia, non facendo sgarbi agli USA – gli unici che possono aiutarci – tre mesi prima per una prebenda cinese per poi andare con la coda fra le gambe tre mesi dopo a chiedere aiuto, è vergognoso, permettetemi.
In assenza di aperture EU è inutile che stiamo a parlare con Bruxelles, infatti noi tutti non abbiamo speso 6 anni del nostro tempo a scrivere per poi sentire dire a Rinaldi le stesse cose che più o meno diceva il PD, cambiare l’EU dal di dentro. D’altronde ve l’ho detto, mi sono sbagliato in molte cose, questa non sarà nemmeno l’ultima..
Che sia solo chiaro che se questa svolta di governo di fatto attendista con l’EU ci porteerà al caos dovremo una volta per tutta mettere in mora qualcono.
Mitt Dolcino
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