Lo sapete che noi crediamo nel merito e nella competenza. Tale merito e competenza dovrebbe essere per altro il cavallo di battaglia delle sinistre, ormai oggi apparentemente vendute all’alta finanza visto che il PD di fatto, come da analisi dei voti elettorali, prende il voto praticamente di quasi tutti i miliardari (come faccia poi a conciliare le esigenze elettorali degli impiegati e degli operai unitamente a quelli dei miliardari, ovvero di coloro che si arricchiscono sulle spalle della classe media in sparizione, il Supremo solo lo sa).
Prima svendono il paese e poi l’ascensore sociale si ferma (ergo, i posti chiave li prendono gli stranieri, ex Montedison docet). Inevitabile!
Mi sono dunque chiesto cosa è possibile fare per stigmatizzare il decadimento italico, per correggerlo, decadimento che secondo chi scrive dipende da incompetenza diffusa purtroppo, tranne sempre mirabili eccezioni (…). Ossia in Italia sembra assodato che non si vada avanti per merito ma per famiglia, familismo amorale, conoscenze ecc.. Ossia, escludendo il merito in troppi casi. In una parola, NEPOTISMO, scusandomi se accomuno magari impropriamente varie essenze in un stesso contenitore terminologico. Il problema è però oggi il parossismo: mentre una volta per ogni dieci assunti ce n’erano tre o quattro bravi, ed il sistema stava in piedi, oggi – che iposti di rilievo sono scarsi – sono quasi 8 su 10…
Il mondo spagnolo è molto attento al nepotismo, in Italia parlarne è tabù, come mai?
Mi piacerebbe dunque, con il vostro aiuto, aprire una sezione NEPOTISMO nel blog, in modo da comprenderlo, magari evidenziando esempi, un’opinione di terzi sugli effetti del nepotismo, su un eventuale WHO’S WHO all’italiana – anche in Europa se volete, se volete –, portando esempi pratici.
Premesso che non è che se uno è “figlio di” questo debba essere per forza una persona non valida, assolutamente. Ma deve valere anche l’inverso, non è che se uno è “figlio di” non è detto che debba essere per forza una persona valida. Appunto, vorrei con voi comprendere se vale la pena valutare – sull’argomento – i fatti (ripeto, i fatti, con esempi fattuali da voi vissuti e/o ufficiali). E con l’obiettivo di premiare il merito oltre che di comprendere il fenomeno, nel caso! (secondo chi scrive anche aiutando il Paese).
Il tutto ricordando la mia solenne e storica critica alla sinistra italiana: per tornare alle origini la sinistra dovrebbe dare a A TUTTI LA STESSA POSSIBILITA’ DI EMERGERE, per suo statuto, proprio perchè è di sinistra. Parla uno che di sinistra non è, dichiaratamente, anche perchè il dogma della “stessa possibilità a tutti” che dovrebbe essere il fondamento di un partito che si dice dei lavoratori ossia dei deboli è stato negato alla radice ormai (…), cancellando la premessa di dover – nel bene del Paese – promuovere sulla base della competenza settoriale e della preparazione oltre che delle capacità (mi ricorda tanto l’esempio del figlio dell’ex ministro Poletti, colui che diceva agli italiani rompiballe di emigrare mente suo figlio lavorava come direttore per una azienda che ricevette mezzo milione di contributi pubblici legata alle COOP – dove il papino era amministratore delegato, mi sembra , andate a verificare).
Forse lavorando sul merito eviteremmo – forse… – di vedere una ministra come la Valeria Fedeli a capo del ministero dell’Università senza essere laureata… che dite? E magari eviteremmo pure l’emigrazione di cervelli, sostituendoli – questo è il piano EU e delle elites EUropee interessate a mettere la mani sulle ricchezze del Belpaese – con africani senza coscienza dei propri diritti sociali e civili, oltre che politici – ossia facilmente manipolabili, per silenziare politicamente il voto di protesta locale – …
Per ora fatemi sapere cosa ne pensate della proposta, abbiamo bisogno della vostra opinione, se lo sentite come problema reale o meno! Commentate sotto numerosi!
Mitt Dolcino
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