Ragionavo su un fatto: un aperitivo non a Milano ma in provincia, quanto costa? Parlo del nord, vicino all’EUropa, ossia ai costi EUropei. Diciamo 6 euro per un birra e qualche nocciolina? Circa. Il sud è meno caro, ma è meno vicino all’EU, geograficamente. Lo stipendio degli italiani invece, al netto di una disoccupazione elevata, è basso, molto basso, soprattutto rispetto ai costi della vita. Quando/se si arriverà ad aumentare l’IVA i costi italiani saranno ancora maggiori, ricordando che l’Italia è giù un Paese con l’IVA tra le maggiori in EUropa (si parla di portare l’IVA al 25%, come misura di austerità).
Pochi sanno che in EU ogni paese ha un’ aliquota normale, che si applica alla maggior parte delle forniture. Questa non può essere inferiore al 15%
Poi ci sono le aliquote ridotte (massimo 2) possono essere applicate ad un tipo limitato di vendite e normalmente non possono essere inferiori al 5%.
Alcuni paesi applicano un’aliquota inferiore al 5% chiamata aliquota minima su alcune vendite. Ad esempio, in Spagna un’aliquota del 4% viene applicata a certi servizi, come la manutenzione e l’adattamento dei mezzi di trasporto per le persone con disabilità.
IN GERMANIA E FRANCIA ALIQUOTE PIÙ BASSE DI QUELLE ITALIANE NOSTRE. A LONDRA L’ALIQUOTA RIDOTTA È AL 5%
L’Italia è tra i Paesi che applica le aliquote Iva tra le più alte del Continente. E rischiano di aumentare ancora. Il motivo è la recessione tecnica (due trimestri consecutivi di calo del Pil alla fine del 2018) che fa “saltare” tutte le previsioni di finanza pubblica contenute nella manovra economica approvata da Bruxelles.
Fantastico studio dell’UBS per verificare i costi della vita nel mondo
Ma i costi materiali non sono tutto, anzi non sono niente: in Italia bisogna convivere con un fisco rapace che mette in discussione ogni operazione, chiaramente accanendosi contro il piccolo privato cittadino lasciando indenne il “grosso”. Ieri un amico mi faceva un esempio illuminante: acquistare una casa in Italia tra privati – che non sia la prima casa -, è soggetto ad un costo di registro del 9%, a cui aggiungere il costo notaio. Tranquillamente parliamo del 10%. Costo spropositato. Però se si acquista la seconda casa da una impresa immobiliare ad hoc predisposta (ad esempio associata – ma formalmente separata – dal costruttore) o semplicemente da una impresa, non si paga IVA (entro i 5 anni, soprattutto, potete verificare QUI). Se poi esiste un mutuo e voi subentrate, il valore della tassa di registro – NOTATE BENE – viene calcolato sul valore VENALE ossia al netto del mutui. Della serie, se voi comprate un bene da 100’000 gravato da un mutuo al 70% vi pagherete la tassa di registro del 9% solo sul 30% (art. 51, c. 2 e c.3 D.P.R. 131/1986). Inoltre l’imposta di registro non può essere inferiore a 1’000 euro, effetto chiaramente asimmetrico a danno dei “piccoli”.
Scissi in passato sull’Italia “posto carissimo per viverci” (fui buon profeta, visto il livello di emigrazione raggiunto 3 anni dopo…).
https://scenarieconomici.it/litalia-luogo-carissimo/
Questo è solo un esempio, ma fa ben capire che in Italia ci sono mille escamotage per NON far pagare chi ha molte disponibilità, accanendosi sul “Piccolo”. Per me questo significa pagare un caro biglietto per vivere in un paese. Dunque la Legge sui Paperoni, che fa pagare una aliquota di tassazione sui profitti esteri pari allo zerovirgolaqualcosa a chi è miliardario segue il solco dell’ingiustizia dilagante, della serie, prenditela col piccolo e lascia stare il grande.
Naturalmente, visto che mio figlio è piccolo, lo farò crescere all’estero, ma questa è un’altra storia.
Ieri un commentatore attento mi chiedeva: “ma se si esce dall’euro, un paese che ha subito per così tanti anni cosa farà? Riuscirà a stare in piedi? Ad evolvere? Siamo sicuri che sarà meglio?” O qualcosa del genere-
Questo commentatore ha colto il punto: un paese con ingiustizie innervate nel sistema, che non riconosce sistematicamente il merito (chi capisce, “rompe”, e dunque viene ostracizzato; dunque oggi emigra), che futuro ha in un mondo competitivo? La risposta è semplice: NESSUNO. Infatti i giovani laureati, capito l’andazzo, se ne vanno, quelli in gamba. A a costoro dico: andatevene e prendetevi anche un’altra cittadinanza, non avete nessun debito con il vostro Paese. Infatti, purtroppo, come prima di ogni crack, ci sono gli eccessi: prima del crollo ci sarà l’apoteosi del nepotismo, delle asimmetrie, delle assurdità. E’ sempre così. Mi ricordo un articolo del FT del 2000 in cui si faceva notare come l’Argentina, prossima al collasso economico, stava vedendo il boom dei rifacimenti del seno al silicone; l’anno dopo ci fu il redde rationem.
Ma in Italia la disoccupazione è molto più alta degli altri Paesi…
Un paese come l’Italia che perde 400’000 persone italiane formate e con potenziale all’anno – tra minori nascite ed emigrazione -, soggetti rimpiazzati da immigrati senza arte ne parte e soprattutto senza coscienza dei propri diritti, a che paese porterà? Chiaramente questo va a vantaggio di quelli che impongono l’asimmetria, l’ingiustizia, i privilegiati insomma, che vivono in Italia e non se ne vogliono andare dal bellissimo Paese a forma di stivale: ossia per mantenere il carrozzone dell’ingiustizia bisogna avere gente idiota, che non capisce, che non è conscia dei propri diritti, ben vengano dunque gli immigrati che sono civilmente e socialmente ignoranti, almeno faranno gli schiavi. E che i giovani rompiballe anzi se ne vadano, come diceva l’ex ministro Poletti (non a caso del PD, un partito che è votato dai miliardari e guarda caso vuole i migranti).
In Italia non ne vale la pena…
Sappiate che la Lega ed i gialloverdi, che però non vogliono gli immigrati, comunque combattono anche loro il merito, infatti il merito dai gialloverdi NON è promosso; il caso dell’illaureato Armando Siri, condannato per bancarotta fraudolenta NON documentale e responsabile economico della Lega (patteggiata) è lì a dimostrarlo.
Or dunque, come vedete di biglietti da pagare per vivere nella bellissima in Italia ce ne sono mille da pagare. Io non sono disposto a farli pagare a mio famiglia, ricordando che ho famiglia straniera. Sbaglio? Meglio fare il turista, in Italia, che dite? (li abbiamo anche spronati i “nostri” a far qualcosa, tutto inutile…..)
Nonostante l’abbaglio dei migranti, Salvini sembra preoccuparsi di difendere il patrimonio di Berlusconi (che straparla). Interessanti Fratelli d’Italia o M5S, a seconda dell’inclinazione, Lega out a questo giro…
Sappiate solo una cosa: come in Argentina anche l’emigrazione è un’onda, quando parte, quando la gente capisce che non ci sono speranze, non si ferma più; a centinaia di migliaia emigrarono in Spagna dal 2001 al 2007 (faccio notare che nonostante le mille parole nessuno abbia pensato in Italia, nemmeno nella Lega, ad esempio di dare i soldi che venivano allocati per i migranti per politiche di natalità a favore degli italiani, con 6 miliardi di euro all’anno di figli se ne potrebbero far fare tanti). Personalmente ho toccato con mano cosa significa arrivismo in soggetti che teoricamente volevano il cambiamento, in realtà è tutta una farsa (…).
Or dunque traete le vostre conclusioni su come possa andare a finire, ricordando che i miniBOT per uscire a costo zero dall’euro rischiano di essere non solo un’illusione, ma addirittura un’altra fregatura nel solco italico di favorire il privilegiato ammazzando il piccolo borghese… Ormai in Italia questa è la prassi!
Mi direte fra qualche tempo.
Mitt Dolcino
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