Redazione: Neanche la stampa main stream riesce più a nascondere lo scontro feroce che è in atto per la nomina delle figure apicali dell’UE, in particolare i Presidenti della Commissione Europea e della BCE.
Abbiamo a volte la sensazione, e solo quella, che ancor prima di un conflitto fra diverse famiglie politiche lo sia in realtà fra “Nord” e “Sud” Europa.
Davanti all’impossibilità di un’eurozona a maglie più strette, ci chiediamo se Macron non stia rispolverando il vecchio progetto dell’”euro nord” e dell’”euro sud”, considerando anche il possibile abbandono del CFA (stando alle cronache) da parte degli africani con la necessità, per l’economia francese, di trovare alternative.
Fantasia? Senz’altro si, ma consegniamo comunque quest’ipotesi, apodittica, al giudizio dei nostri lettori.
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Patrick Donahue e Nikos Chrysoloras per Bloomberg
L’alleanza di centrodestra dell’Unione Europea è determinata a sfidare il Presidente Francese Emmanuel Macron per la nomina del prossimo Presidente della Commissione Europea, secondo i funzionari d’alto grado del Ppe.
I conservatori europei sono furiosi perché Macron ha bloccato il loro candidato a Presidente della Commissione, Manfred Weber, nel vertice della scorsa settimana a Bruxelles.
Sospettano che egli stia cercando di minarne il ruolo, anche se il Ppe avrà il maggior numero di seggi nel prossimo Parlamento Europeo.
I 28 leader nazionali dell’UE devono nominare il prossimo responsabile dell’esecutivo, ma è necessario trovare un candidato che possa ottenere l’appoggio della maggioranza del Parlamento.
Il risultato delle elezioni europee dello scorso mese – che ha visto la perdita di consenso sia dei popolari che dei socialisti – comporta che almeno tre Partiti debbano trovare un accordo.
Il deterioramento delle relazioni tra Francia e Germania sta alzando notevolmente la posta in gioco, visto che l’incarico modellerà l’agenda del blocco europeo per i prossimi cinque anni.
Il risultato è che le due parti stanno sempre più trincerandosi in vista dell’ennesimo incontro al vertice fissato per domenica prossima.
Tutto questo porterà ulteriori ed inevitabili ritardi nella nomina degli altri funzionari dell’UE, fra i quali il successore del Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi.
“Fino ad ora ci sono state solo delle proposte distruttive” – ha dichiarato Weber in un’intervista ai giornali europei, fra i quali lo spagnolo El Pais – “Corriamo il rischio di entrare in un periodo di crisi che potrebbe paralizzare l’UE. Spero che nessuno lo voglia”.
I funzionari francesi, giunti a questo punto, affermano di non avere alcuna intenzione di presentare un proprio candidato perché sono consapevoli che servirebbe solo a dare al Ppe un obiettivo da abbattere.
I funzionari del Ppe hanno detto di riconoscere nelle prepotenza di Macron una più ampia strategia volta a minare la loro preminenza nella politica europea.
I suoi commenti sarcastici sul Presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, sono stati considerati come una prova ulteriore.
Il leader francese è salito al potere nel 2017 senza il sostegno di un Partito tradizionale, decimando i Partiti dell’establishment del paese.
Ma, da quando ha preso il potere, Macron ha visto la sua ambizione per un’integrazione più stretta dell’UE frustrata dall’opposizione dei Governi, soprattutto conservatori, del nord.
Il Ppe e i suoi alleati sono cauti nell’assumersi responsabilità per le passività finanziarie accumulate dagli Stati del sud, che hanno finanze pubbliche più deboli.
Sono anche sconvolti dallo stile molto personale di Macron, che a volte è considerato del tutto ambiguo.
I Democratici Cristiani della Germania, il più grande gruppo all’interno del Ppe, hanno insistito, lunedì, sul fatto che considerino Weber come il loro candidato.
Tuttavia, la Cancelliera Angela Merkel – l’altra figura chiave in questa trattativa – ha avvertito la scorsa settimana che la sua proposta potrebbe non avere molto futuro.
Nessuno dei tre candidati principali per la Commissione, noti come Spitzenkandidaten, ha la maggioranza e la Merkel ha dichiarato al summit di Bruxelles che “al momento non vedo nulla di diverso”.
Un funzionario francese ha detto che la posizione di Macron è semplicemente un riflesso del diminuito potere del Ppe, conseguenza del suo modesto risultato elettorale.
“Il processo si è bloccato perché le famiglie politiche hanno considerato che gli accordi iniziali davano loro determinati diritti” – ha detto Macron ai giornalisti durante il summit della scorsa settimana – “Ma questi impegni sono ora revocati e questo consentirà di riavviare il processo”.
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Link Originale: https://www.bloomberg.com/news/articles/2019-06-24/europe-s-furious-center-right-epp-vows-to-face-macron-on-eu-jobs?srnd=premium-europe
Scelto e tradotto da Franco
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