A cosa bella delle foto ritrovate sono la chiarezza. E la fonte, una piccola macchina fotografica, di quelle che si potevano comprare da WalMart. Immagini toccanti, che per la sua gravità e per il profondo senso di devastazione che emanano, ricordano addirittura devastazioni di guerra. Immagini trovate per caso dentro un CD-ROM lasciato in un mobile usato ed arrivato casualmente a due archivisti (gli archivisti Jason Scott e Johnathan Burgess, sono un documento importante per capire com’era Ground Zero all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001, ndr).
Dagospia , il cui patron è sempre troppo attento ed informato per fare solo il giornalista, ha avuto la sensibilità di commentare queste foto
La significatività di questi scatti sta nei dettagli. E nei colori, spettrali: quel viola davvero spaventa; e tutto sommato non si spiega, visto che non sono stati usati filtri nella piccola macchina fotografica diciamo assai “popolare”, i colori infatti sono reali e non schermati per tale tipo di apparato. Un viola pallido ma quasi illuminato che sembra concentrato in materiali ricchi di silicio, esposti alla caduta delle Torri. Da dove proviene tale colore? Inspiegabile, sebbene molto bello, significativamente opprimente. A meno che…. Forse è stata la grande compressione (le riprese sono state fatte probabilmente con una Canon PowerShot, una fotocamera amatoriale compatta da 3 megapixel messa sul mercato nell’ottobre 2000, …) delle torri ha generato un fenomeno sconosciuto? Ai posteri la sentenza, sta di fatto che i tecnici non si spiegano come si possano conciliare tali fenomeni cromatici con l’evento, nella descrizione convenzionale (…). Inoltre colpisce il numero di persone presenti a quei lavori, immersi in ceneri e polveri che poi, a distanza di anni, si sono rivelate molto tossiche, con gravi conseguenze per la salute delle persone che le hanno respirate.
Il silicio che diventa viola, per inciso, è un processo industriale standard, un trattamento del vetro. Viene attuato come una variante industriale che lascia un colore violaceo, molto bello.
Alcuni siti specializzati in fotografia commentano che tali foto sono impressionanti per la qualità, in un ambiente con così poca luce anche oggi con apparecchi molto più avanzati sarebbe difficile fare foto del genere (…) . Oltre ad avere ripreso immagini ovunque, dentro gli edifici, fuori, dall’alto, con angolazioni diverse. Foto davvero memorabili.
Certo, il ritrovamento è stato puntualissimo: proprio mentre Mueller voleva ritornare sul Russiagate, ecco spuntare queste foto, prese durante il periodo della sua dirigenza all’FBI. Visto che la puntualità non è sempre cosa di questo mondo, restiamo a domandarci il significato di quanto sopra.
Strani fenomeni, davvero, tutti assieme. Vedremo se saranno i prodoromi del famoso reset globale di cui troppi parlano, apertamente ormai.
Mitt Dolcino
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