Jeroen Dijsselbloem è stato proposto per la presidenza del FMI in sostituzione di Christine Lagarde con mandato in scadenza.
Il soggetto è uno dei più fermi, convinti e rigidi sostenitori della vacua e deterministica equazione dell’“austerity” imposta alla Grecia ed a tutto il sistema europeo. Vediamo un po’ cosa ha combinato nel suo recente passato.
Vediamo anche cosa ci stanno nascondendo i media italiani che non vogliono farci ricordare.E’ ex-ministro delle finanze olandese, dimissionario perché perdente alle ultime elezione del 2017 (che caso) e presidente dell’Eurogruppo dal 2013 allo scorso gennaio 2018, il cui mandato non poteva essere riproposto perché leader di un partito perdente non facente parte del governo attuale in carica guidato da Mark Rutte. Nonostante la sua appartenenza allo schieramento politico olandese che sposa la socialdemocrazia europea, è sempre stato considerato il falco della “austerity” e, pertanto, beniamino voluto ed appoggiato dalla fazione tedesca capeggiata dalla Merkel. Le sue considerazioni sono sempre state mirate e critiche sull’uso disinvolto della spesa pubblica da parte del Sud Europa effettuati negli anni passati.
E’ laureato in economia agricola e nel suo curriculum di specializzazione nulla a che vedere con gli incarichi successivamente a lui attribuiti a livello europeo né tantomeno qualificato per sostenere un eventuale ruolo a livello di un importante istituzione finanziaria e monetaria a livello mondiale..
Il suo curriculum ufficiale, anche se non aggiornato, lo si può trovare qui:
Ha pure svolto un doppio incarico a livello europeo in totale conflitto di interessi nel periodo ottobre 2017-gennaio 2018 affiancando il ruolo della presidenza dell’Eurogruppo con il ruolo di presiedere il board dell’ESM (European Stability Mechanism, detto anche “Fondo salva-Stati”), il quale ha la responsabilità politica delle scelte operate dallo staff interno che a sua volta si avvale, con non casuale coincidenza ed evidente problema conflittuale, della consulenza “esterna” dello stesso Dijsselbloem.
Ha già fatto notevole esperienza di crisi indotte attraverso il caso Cipro.
“[…] Nel marzo 2013 Dijsselbloem ha diretto i negoziati per la crisi finanziaria di Cipro, attirandosi non poche critiche per aver creato un precedente, forzando il prelievo dai depositi bancari come parte del salvataggio delle banche. Dijsselbloem ha commentato: “Sono abbastanza fiducioso che i mercati vedranno questo come un approccio ragionevole, molto contenuto e diretto, invece di un approccio più generale … obbligherà tutte le istituzioni finanziarie, così come gli investitori, a pensare ai rischi che corrono, perché ora dovranno rendersi conto che si può anche far loro del male.” Ha Inoltre dichiarato al Financial Times e alla Reuters che il salvataggio di Cipro è stato un modello per la risoluzione dei rischi di bancarotta per i sistemi bancari. Due giorni dopo però si è contraddetto dicendo che Cipro, non è stato un modello.[….]”
(tratto da: https://www.alganews.it/2017/12/10/furbetto-dijsselbloem-non-piu-presidente-eurogruppo-avra-un-posto-al-sole/)
Non ha voluto far mancare il suo appoggio nel caso Grecia, sostenendo una la politica monetaria che ha sterilizzato ogni velleitaria possibilità del Paese di salvarsi. Sotto la sua guida, infatti, il paese ellenico è stato tagliato fuori dal sistema “TARGET 2”, ovvero il sistema di gestione elettronico dei pagamenti europei, impendendole di poter effettuare transazioni sia valutarie che economiche con gli altri Paesi europei, decretandone il definitico “KO” sistemico interno.Ha il vizio della casta di trattenersi illegalmente redditi non propri (ça va sans dire non meritati) mentre persegue pervicacemente solo l’austerity degli altri.
Ha dichiarato nel 2017 che il Sud (nda: Europa) spende in “donne ed alcol”
Detto ciò, pare che la sua brillante carriera come “vassallo europeo” gli stia servendo. Non lo hanno dimenticato per i suoi servigi resi e recentemente sembra essere tornato in auge come soggetto referenziato per eccellenza dalla UE nell’avvicendamento della presidenza del IMF (FMI) diretto finora dalla francese Christine Lagarde, peraltro senza avere nessuna specializzazione in politica finanziaria e monetaria.
Ma lo scandalo nello scandalo è che viene taciuta da tutti i media italiani la famosa intervista alla CBNC avvenuta lo scorso 19 ottobre 2018 e riportata anche in un altrettanto inquietante e discusso articolo postato da Zerohedge in cui il soggetto ha dichiarato apertamente e pubblicamente guerra all’Italia.
Riporto solo alcune sue dichiarazioni eufemisticamente emblematiche se non velatamente minacciose all’indirizzo del popolo italico e dei suoi governanti:
“A causa del modo in cui l’economia italiana e le banche italiane sono finanziate, sarà un’implosione piuttosto che un’esplosione”
“Guardando cosa (funzionari italiani) hanno messo sul tavolo, la commissione non ha davvero altra scelta che rimandarla indietro, il che – a proposito – non è la fine del processo, ma l’inizio del processo”
“Ci sarà anche un ruolo per l’autorità bancaria, supervisore bancario (nda: BCE), per vedere cosa fa alle banche italiane. Abbiamo già visto scendere le loro valutazioni azionarie “
“È piuttosto preoccupante, ci sarà lo scontro e penso che la commissione non abbia altra scelta che accettare questo confronto e prenderlo”
“E ci sarà un ruolo per i mercati, voglio dire se si guarda a ciò di cui l’Italia ha bisogno per finanziare il solo anno prossimo, stiamo parlando di oltre 250 miliardi di euro, rifinendo parte dello stock del loro debito e anche, ovviamente, questi nuovi piani di spesa. Quindi i mercati dovranno davvero guardarlo in modo molto critico “.
Riassumo sotto quanto detto da Jeroen Dijsselbloem in conclusione dopo aver offerto questo pericoloso, insinuante quanto distorcente spettacolo mediatico offerto dall’intervista televisiva alla CNBC senza contradditorio.
L’unica soluzione concepibile per l’Italia è il denaro proveniente dal fondo europeo di sostegno (cd “ESM” di cui lui stesso è stato presidente del Board, guardacaso, come sopra riportato), anche se sa che NON sarà risolutivo dei problemi italici, anzi, peggio, LUI STESSO non prevede alcun salvataggio di un Italia non meritevole dal punto di vista politico e finanziario perché “questi ragazzi sono completamente fuori strada” e perchè “un salvataggio dell’Italia spazzerebbe via il fondo europeo per il meccanismo di stabilità entro due anni”, unica affermazione che condivido se esclusivamente applicata utilizzando tale fondo e non altre soluzioni possibili.
Coerentemente con quanto sopra in altre sedi ha sostenuto a spada tratta che “il rigore non è la causa di una crescita debole: i bilanci devono essere in ordine”.Detto ciò, possiamo ipotizzare che sia il soggetto adatto e testato che possa validamente e degnamente sostituire Christine Lagarde nel prosieguo della “schiavizzazione” del “sud europa” attraverso le direttive del FMI. Chi è il prossimo paese candidato sulla lista? Ma l’Italia naturalmente.
E le sue esternazioni di questi ultimi anni sono di triste presagio nonchè conferma di ciò.
Diciamo che ha fatto bene i suoi compitini per essere promosso “aguzzino” dell’Italia.A questo punto mi chiedo, con siffatta dote pregressa cosa pensa l’Italia dei VERDI e dei GIALLI di questo soggetto?
O pensa che ne vedremo piuttosto di tutti i colori? Il Governo ritiene ancora di voler/poter modificare l’Europa dal proprio interno?O crede piuttosto che la linea politica europea stia dimostrando piuttosto di volere perdurare nella massima coerenza ed aderenza rispetto alle linee adottate storicamente e fino ad ora dall’elite europea dei finanzieri e dei banchieri che imperterrita prosegue pervicacemente nel processo di distruzione sistemico dell’economia italica?
Non crede che nulla si stia cambiando sotto il sole ma tutte le pedine stiano confermando un processo di accerchiamento contro la penisola italica? Non crede che la migliore espressione che sintetizzi il trend attuale sia l’equivalenza matematica: la Lagarde sta alla Grecia come Dijsselbloem sta all’Italia?
Il suo curriculum è chiaro. Non ci sono esimenti. Se passa lui, l’Italia come Paese e come Nazione è finita.
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