Quando si dice perdere i valori basilari: nell’accoltellamento di Roma NON stiamo parlando di un capomafia o di un incallito terrorista… ma di uno studente sotto indagine di circa vent’anni!
Abbiamo visto l’omicidio efferato del carabiniere Cerciello Rega, a Roma. Omicidio su cui ci sono delle indagini in corso e nulla sembra chiaro. Attendiamo le risultanze delle indagini ed il primo grado di giudizio. Resta l’ignobile delitto, che condanniamo senza deroghe. Nel contesto abbiamo purtroppo visto – pubblicata a mezzo stampa – la foto di uno degli imputati che di fatto hanno confessato davanti alle forze dell’ordine, salvo – molto stranamente – fare poi scena muta all’incontro col giudice accompagnato dal suo avvocato. Abbiamo tristemente osservato la foto dell’indagato americano bendato e ammanettato su una sedia, facendo sorgere anche il dubbio che la confessione all’Arma sia stata forzata in qualche modo.Il narcotrafficante e pluri-assassino messicano El Chapo Guzman con una poliziotta americana, durante l’arresto
Nessuno come il sottoscritto difende le forze di polizia e l’Arma in particolare. Temo però in questo caso i Carabinieri possano essere vittima addirittura tre volte: la prima con l’efferato omicidio, la seconda con l’essere costantemente lasciati con pochi mezzi a tenere in piedi una baracca dove politici ed alti ufficiali al seguito sembrano sempre troppo a rischio di dare il cattivo esempio (vedasi anche cronache recenti, …). Ed il terzo essersi purtroppo accaniti nel caso contro un soggetto straniero ancora sotto indagine – americano – che non solo non sappiamo veramente se sia colpevole ma dove c’è addirittura puzza di servizi segreti (deviati?) nella genesi e forse nella provocazione del reato, andatevi a vedere i dettagli di quanto accaduto a Roma e mi direte quante contraddizioni troverete (…). Il problema infatti NON sono i Carabinieri, anzi loro come spesso accade sono parte della soluzione e non del problema, secondo chi scrive; ma della degenerazione del sistema paese indotta, opinione dello scrivente, da ingerenze di servizi segreti stranieri operativi in Italia (servizi francesi, tedeschi, israeliani e certamente iraniani, oggi non più limitati dalla incombente presenza USA nella Penisola, ndr). Ossia l’Italia, per volontà esterna sta andando verso il caos: quanto accaduto a Roma nel caso specifico potrebbe essere solo uno dei tanti segnali di allarme degli ultimi 10 anni. Analizziamo la situazione: l’Italia fino al 2017 incredibilmente era l’unico paese occidentale a non avere il reato di tortura nel suo ordinamento, infatti il seme cripto-fascista è presente da ben prima dell’arrivo di Mussolini, basti vedere la carcerazione di Antonio Gramsci ed i suoi scritti del 1918 (Gramsci mori’ in carcere, anche lui incarcerato preventivamente senza giudizio definitivo, come metodo per escluderlo dall’agone politico dei tempi, ndr). Poi, nel 2017 l’Italia emanò una legge sulla tortura, che però resta a serio rishio di anticostituzionalita’, come spiegato nell’articolo sopra (LINK). Faccio per altro notare come nella Patria del Beccaria i cittadini non possono appellarsi direttamente alla Corte Costituzionale, infatti solo enti dello Stato possono farlo, precludendo dunque ai cittadini comuni l’accesso alla primaria fonte del diritto (in Spagna esiste invece una struttura molto interessante, il Tribunal del Pueblo, a cui l’Italia dovrebbe guardare con estrema attenzione, …). Parallelamente la recente legge sulla tortura, la Legge Manconi del 2013 come poi modificata nel testo del 2017, sembra rappresentare una versione gattopardesca della legge originaria, dove tutto sembra cambiare perché nulla cambi. Ovvero, nel caso, anche aver estorto una confessione ad un imputato bendato, se il fatto non è reiterato, in Italia con la nuova legge non è punibile (una beffa, infatti il supposto responsabile del misfatto del bendaggio durante l’interrogatorio dell’indagato americano a Roma è stato immediatamente trasferito).Era il 19.7.2019: Formigoni confessa, fu liberato pochi giorni dopo…
La versione originale del reato di tortura del 2013 di Manconi, oggi teoricamente legge in Italia ma in versione modificata (la versione attuale è stata profondamente corretta, ndr, mentre la versione originale era mutuata del diritto internazionale), prevedeva il reato di tortura 1. anche in caso di singolo evento, 2. da parte di un organo diciamo più forte contro un soggetto più debole (ad ed. lo Stato contro il cittadino) e soprattutto 3. con il fine di estorcere informazioni (tale specifica è sparita dalla legge del 2017). In particolare mettere un soggetto in carcere per farsi dare informazioni (il bastone), come accaduto reiteratamente durante Tangentopoli e forse anche nel caso Formigoni recentemente, con la carota data dalla liberazione a fronte di confessioni, sarebbe diventato un reato con la la versione del 2013 per cui anche i giudici sarebbero stati punibili (molti hanno visto nella modifica della legge Manconi originaria un modo per evitare che i magistrati diventassero potenzialmente imputabili nel caso di eccesso nell’uso della custodia preventiva in carcere, ndr).Articolo da leggere attentamente (LINK)
Capite dunque che farsi giudicare ed interrogare in Italia corrisponda ad un rischio terribile (ecco forse perché gli stranieri non investono in Italia, puntando il dito soprattutto sulle criticità del sistema giudiziario locale, …): prima si rischia, sebbene incensurati, di venire interrogati dagli inquirenti bendati e ammanettati alla sedia come si fosse al cospetto del capo della mafia; di seguito si rischia di essere sbattuti in carcere in custodia preventiva senza giudizio definitivo, con la carota della liberazione a fronte di confessioni e/o informazioni fornite (un aspetto già stigmatizzato da Justice Antonin Scalia della Corte Suprema USA a metà anni ’90 come contrario ai principi di democrazia, durante Tangentopoli fu la prassi, ndr). Parimenti si deve accettare di farsi comunque giudicare da un giudice non terzo, in quanto il PM ed il giudice fanno parte della stessa procura e hanno come referente ultimo lo stesso capo (la non terzietà del corpo giudicante italiano è uno degli appunti ricorrenti delle Corti internazionali verso l’Italia). Notate che tutto questo – che a molti sembra una vera e popria degenerazione – non avverrebbe per mano di soggetti stranieri, che magari interferiscono dall’alto spingendo per un fine piuttosto che un altro, ma da parte di “pedine italiane servitori dello Stato italiano” che eventualmente non si fanno nessuno scrupolo anche a piegare il diritto al loro fine ultimo (di carriera?), rischiando dunque fattualmente di andare verso una deriva sudamericana. Qualcosa di di simile lo abbiamo già visto durante il sequestro del generale NATO Dozier, un sequestro dove, per altro, forse sempre con il fine di far litigare Washington con Roma [l’organizzazione dell’azione criminosa del sequestro passò per ambienti parigini contigui alla scuola Hyperion, ossia lo stesso consesso dove avvenne la genesi strategica del rapimento e poi delitto Moro, ndr]: in tale caso gli americani pretesero dagli inquirenti italiani durezza, salvo poi stupirsi addirittura dell’eccesso di durezza dei locali, ad esempio durante gli interrogatori del prof. De Tormentis. Si dice infatti che il famigerato waterboarding poi usato della CIA in Iraq e a Guantanamo 25 anni dopo fu inventato proprio del professore (nome d’arte) italiano sopra citato durante gli interrogatori per il suddetto rapimento (…). https://scenarieconomici.it/il-reato-di-tortura-come-strumento-per-porre-argine-alla-custodia-cautelare-introdurlo-e-comunque-un-dovere-per-litalia-anzi-una-questione-di-interesse-nazionale/ Dunque, oggi non dobbiamo stupirci di detta (eventuale) deriva sudamericana in Italia, nel caso, essendo ben chiaro che derive simili vanno sempre di pari passo con una forte riduzione del benessere del sistema Paese soprattutto se precedentemente benestante, vedasi l’Argentina dei desaparecidos: ovvero, a fronte della contemporanea ed evidente disintegrazione dei valori alla base del senso di Stato è inevitabile il rischio di andare verso detta deriva. Anzi, ossia purtroppo, ogni volta che c’è un processo giudiziario in Italia si rischia di sperimentare un insieme di incongruenze e probabili eccessi asimmetrici nel giudizio che, base esperti internazionali (vedasi esempi sopra), avvicinano l’ex Belpaese ad un regime dittatoriale. Se a questo aggiungete il fatto che la libertà di stampa in Italia è abominevolmente bassa, ultimo tra i paesi occidentali (World Press Freedom Index, 2018: , addirittura al 46. Posto, dove al 47. c’è il Belize ed al 48. il Botswana; nel 2015 la Penisola era addirittura oltre il 70esimo posto, ndr) capite che il futuro italiano è segnato. Chiaramente non è un caso che gli italiani non facciano più figli: che futuro può dare un paese così alla propria progenie, giustificando per altro l’emigrazione di massa degli italiani all’estero sostituiti da immigrati senza cultura e senso civile, oltre che senza contezza dei propri diritti sociali, economici, lavorativi ecc.? (è forse per questo che li fanno arrivare, i migranti ignoranti, parlo anche degli esportatori locali, ad es. per sfruttarli con paghe basse facendo concorrenza agli italiani, moderni schiavi?). La cosa tragica è che anche detti immigrati, arrivati in Italia, andiamo scoprendo che tempo pochi anni e non vogliono più fare figli nemmeno loro, nel Belpaese, in quanto non vedono futuro. Anzi loro stessi vogliono poi emigrare in Francia o Germania, vedasi sopra. Concludo cartesianamente affermando che, tempo 10 anni o anche meno, temo che l’Italia diventerà il Far West d’Europa. Mitt Dolcino ***** Le immagini, i tweet e i filmati (i contenuti) pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.