Dall’ANSA, al LINK
Manzoni descriveva Renzo Tramaglino che, andando dall’avvocato Azzeccagarbugli, portava in dono quattro capponi stringendoli per le zampe legate insieme e a testa in giù, con le povere bestie “ le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”. Appunto, chiarisco l’aneddoto “a scanso di equivoci”; infatti tra una bibita al San Paolo ed una fetta di Nutella nella Gran Milan temo che i nostri vice capponi oggi al Governo (Di Maio-Salvini, in ordine alfabetico) abbiano trascurato le basi culturali necessarie per essere prima di tutto italiani che aiutano gli altri italiani senza fare solo gli interessi politici personali (…).
I tristissimi fatti di oggi sono che la Francia, dopo averci provato con Gentiloni ministro degli esteri – il conte Silveri Gentiloni è molto vicino a Sandro Gozi, oggi sottosegretario alle politiche EUropee nel governo Macron (io gli toglierei il passaporto; Gozi è quello che ha gestito il file a Bruxelles che fece perdere a Milano l’Agenzia per il Farmaco EUropea, poi andata a Londra, ndr) – ossia dopo il Mar Ligure acquisito in forza del Trattato di Caen, ora è il turno del Monte Bianco e della Val d’Aostra in generale: lo scorso fine Luglio Parigi ha aggiornato abusivamente le carte geografiche chiedendo 82 ettari, a danno italiano, proprio in prossimità del nuovo rifugio Torino che fa impallidire per bellezza rispetto alle infrastrutture del lato francese. A questo si aggiungono acquisizioni di metri italiani da parte francese sul Piccolo San Bernardo (sto approfondendo), grazie all’improvvisa sparizione dei riferimenti fisici di confine, spariti nottetempo (…).
Ci provano, come sempre. Ed i nostri due capponi litigano (sono due scellerati) non fanno nulla, troppo impegnati a litigare fra loro. Devo però rilevare uno strano aspetto: chi va regolarmente contro i francese, con i fatti, è sempre il M5S (ad esempio dichiarando lo scandalo del franco CFA con cui la Francia schiavizza l’Africa subsahariana, andando a testa bassa contro la TAV [nell’interesse dell’Italia, ndr], ieri chiedendo – giustamente – di cancellare la cittadinanza italiana a Sandro Gozi). Salvini invece con Parigi abbaia solo ma mai morde: come mai? Forse perchè gli sono cari gli appalti alla TAV gestiti dal suo amico Lunardi? Forse perchè il suo caro Berlusconi deve prendere dai francesi circa 1.5 miliardi di euro da Vivendi a fronte dell’attracco kamikaze a Mediaset, attacco avvenuto guarda caso nel bel mezzo della conversione del Cavaliere al più spiccato EUropeismo?
Fattuale: chi attacca la Francia “dove fa male” è il M5S. La Lega NO, anzi è proTAV. Perchè Salvini, invece di far parole, non manda in aula la legge di ratifica del Trattato di Cessione di mare alla Francia (Caen)?
Resta il fatto che il fido leghista Claudio Borghi, un vero travet di partito, che prima sbraitava contro la cessione di mar ligure alla Francia quando c’era il PD al potere, ora non si muove, tace, senza rinnegare l’accordo di Caen. Si sappia infatti che, base leggi ed esempi passati, i trattati internazionali vanno 1. o ratificati con firma del Presidente della Repubblica, previa autorizzazione del Parlamento con apposita legge, 2. o cancellati, ad esempio con voto negativo alla legge di ratifica da parte delle Camere. Fare nulla – come ritiene si debba il travet leghista – non è una opzione; infatti così facendo, ossia facendo nulla, il trattato di Caen rimarrà sospeso: al primo governo di sinistra verrebbe poi ratificato, perdendo come italiani il Mar Ligure. Strano che Borghi dica cose diverse, anzi che taccia, sebbene va notato come il suo comportamento resti nel solco del comportamento dei salviniani di “non rottura” nei fatti con Macron; infatti i leghisti non feriscono mai i francesi nelle cose importanti, quasi fossero un alleato che non si può e non si deve dichiarare. I leghisti con la Francia abbaiano solo ma non mordono mai! (fattuale)
Resta il problema della Valle d’Aosta, che la Francia da sempre vorrebbe aggredire ed anzi annettere. Certo, per fortuna i valdostani non amano le intromissioni; peccato che Roma sia letteralmente assente in questa diatriba. Troppo impegnati – i nostri amati romani – a litigare tra di loro, come fossero due moderni capponi.
Mitt Dolcino
*****
Le immagini, i tweet e i filmati (i contenuti) pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.