Redazione: seguiamo a volte il sito francese stratediplo.blogspot.com, portatore di considerazioni interessanti ed originali, nonostante le difficoltà legate ad una lingua che non conosciamo bene.
Oggi il nostro lettore Jean Gabin ci ha regalato la traduzione di questo brano, interessante perché giustifica la reazione italiana all’immigrazione illegale, anche “manu militari”, sulla base di una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
L’argomento è interessante e, per quanto ci riguarda, è forse la prima volta che lo sentiamo invocare.
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Gli italiani, come tutti gli altri popoli d’Europa, hanno sempre più la sensazione di essere attaccati nel loro territorio da una civiltà straniera.
Hanno anche la crescente impressione di essere stati traditi dall’Unione Europea, che sta cercando d’imporre una sorta di capitolazione al Governo italiano, dopo aver inutilmente provato a cambiarlo, nonostante fosse stato scelto dagli italiani attraverso un democratico processo elettorale.
Nei limiti alla propria sovranità accettati dall’Italia nell’ambito dell’Unione Europea, il Governo italiano ha cercato di far rispettare le Leggi votate dal Parlamento nel campo dell’immigrazione e del controllo delle frontiere .
I Governi tedesco e francese hanno fortemente richiesto la sospensione degli Accordi di Schengen e Dublino (soprattutto nei confronti dell’Ungheria), sulla scia del famoso invito di Angela Merkel e François Hollande espresso in Asia il 24 agosto 2015 (esposto nel mio libro “L’Ottava Piaga”).
La Commissione Europea ha ampiamente sostenuto che questa politica é in contrasto con il Diritto Internazionale.
Ma, ad oggi, gli Accordi di Schengen e Dublino (che sono Trattati Internazionali vincolanti) non sono stati denunciati da quegli Stati che, evidentemente, preferiscono agire attraverso intimidazioni verbali e brandendo la minaccia di ribaltamenti anche politici.
Questi strumenti del “Diritto Internazionale” sono ancora validi e l’Italia ha il diritto e persino il dovere di rispettarli ed applicarli.
I trafficanti di esseri umani (non solo i commercianti di schiavi), dopo aver trasbordato i loro carichi nelle acque territoriali della Tripolitania e della Cirenaica, con appuntamenti prestabiliti o al più simulando naufragi, violano impunemente i confini marittimi dell’Italia (e di Malta) ed entrano nei suoi porti per sbarcare pubblicamente immigrati illegali, nonostante i ripetuti ammonimenti.
Di recente, la capitana di una di queste navi, arrestata al suo sbarco e sottoposta alla giustizia locale, ha invitato la Commissione Europea ad aiutarla a limitare la sovranità dell’Italia ai suoi confini.
Membro di un’organizzazione cripto-governativa nota per le massicce violazioni dei confini e della legge sull’immigrazione, questa persona è diventata il simbolo, agli occhi degli italiani, dell’invasione aggressiva.
Oggi molti italiani – e i giornalisti fanno loro eco – credono che sia stata effettivamente lanciata una guerra ibrida contro il loro paese e chiedono che il Governo ne sia consapevole e reagisca di conseguenza.
Alcuni pensano, addirittura, che la pressione esercitata nei porti italiani da figure con un forte potere mediatico (come Carola Rackete) abbia lo scopo d’influenzare la Giustizia Italiana affinché crei difficoltà al Governo, per arrivare ad una crisi politica interna e generare un intervento sovversivo dell’Unione Europea.
Che sia in corso una guerra è stato riconosciuto dallo stesso Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha autorizzato i paesi attaccati a combattere, se necessario con la forza militare.
E’ questo l’esplicito contenuto della “Risoluzione 2240” del Consiglio di Sicurezza dell’ONU del 9 ottobre 2015, approvata con quattordici voti a favore e un’astensione.
È stata presa in virtù del “capitolo VII” della Carta delle Nazioni Unite, come risposta ad eventuali casi di “aggressione e minaccia o violazione della pace”, autorizzando l’uso della forza e dell’esercito.
Date le scarse capacità maltesi, l’Italia è il primo paese ad essere interessato da questa risoluzione.
Come ho scritto il 30 aprile 2017 (https://stratediplo.blogspot.com/2017/04/invasion-de-litalie.html), questa risoluzione non è indirizzata ad alcun soggetto di Diritto Internazionale, ma equipara chiaramente i “contrabbandieri di uomini” ad agenti di una potenza nemica, che ha rotto la pace e attacca principalmente l’Italia, giustificando in questo modo una risposta militare sia a terra che in mare.
E’ a questa risoluzione che il Governo italiano deve far riferimento.
Ho ha già dedicato sette pagine a questa risoluzione, nel libro “L’Ottava Piaga”: www.lulu.com/content/book-to-cover-souple/18th-plate/18190832
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Link Originale: https://stratediplo.blogspot.com/2019/07/agression-de-litalie-et-resolution-2240.html
Scelto e tradotto da Jean Gabin (nickname)
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