Una delle “sue” tante fanfaronate….? Sarebbe un vero peccato
Redazione: riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento su un argomento a noi caro, l’Unità d’Italia. In particolare, chi scrive è un fiero Unionista del profondissimo Nord (ma, si noti bene, senza mamma nè moglie tedesca, …), ossia senza se e senza ma, visto che considero per altro il sud Italia il più grande mercato emergente mondiale, oggi. Ovvero, “cederlo” lato Italia sarebbe davvero da stupidi, oltre a significare voler mandare a ramengo il sangue versato dai nostri avi che hanno combattuto per tenerla Unita, l’Italia. Ed anche uno sfregio ai soldi versati per lo scopo dagli italiani, come la mia famiglia…
Il problema sono proprio i soldi: il nord ha pagato per decenni fior di quattrini, mentre il sud NON ha ricevuto detti fondi pagati dal nord. Dunque è rimasto arretrato. Dove sono andati a finire ‘sti soldi? Questo è il problema di oggi e soprattutto di domani. La risposta è semplice: i soldi si sono persi a Roma. Ovvero, è di vitale importanza riformare la funzione della Capitale, ad esempio spostando la maggior parte dei ministeri nei capoluoghi di Regione se si vuole tenere l’Italia Unita (un po’ come venne fatto, per motivi diversi, dagli USA con la Germania nel 1945, ndr). Parimenti il nord deve capire che il grande sviluppo dato dall’industrializzazione centro-europea a partire dalla fine dell’Ottocento, è un processo ormai concluso. Dunque il futuro oggi sta a sud e non a nord; il problema è anche l’arroganza – e alcune volte direi anche l’ignoranza – nordista, nel non voler riconoscere tale fattualità. A maggior ragione perchè un nord asservito all’EU franco-tedesca tornerebbe ad essere schiavo delle tasse, che una volta finivano alla Corte di Vienna e domani finiranno tra Parigi e Berlino (il lombardo veneto pagava quasi il 30% di tutte le tasse pagate nel regno austroungarico, ndr).
Da qui la mia critica alle spinte verso l’autonomia regionale di stampo leghista, oggi, visto che tale indirizzo spezzerebbe l’Italia, soprattutto con la crisi economica prossima ventura, terribile (…). [Con il rischio storico, in caso di secessione, di far arrivare il franco o il tedesco in Italia, vedasi sopra…] Il commento che ho ricevuto da Biagio Maimone conferma quanto sopra. Anzi, conferma il disagio, palpabile ormai, soprattutto al sud. Per chi come me crede nell’Unità ciò rappresenta una grande sconfitta. Ecco perchè pubblichiamo volentieri il contributo del nostro lettore, senza dover necessariamente condividere tutto quello che scrive..
Il patema è infatti anche e soprattutto nostro nel vedere gli italiani fare come i capponi di Renzo Tramaglino, questo deve essere chiaro. Il nemico sta infatti altrove. Confidiamo che le proposte di cui in calce siano la giusta provocazione a fronte di un delirio (grottesco) di malversazioni, dove l’unico fatto reale sono i soldi pagati dalla gente del nord (non “dal nord”) e mai arrivati al sud. Mentre a Roma – è fattuale – certa classe politica, troppo spesso auto-referenziale, se la passa molto meglio di quello che forse dovrebbe.
MD
I soldi delle Regioni del Nord Italia? Noi “terroni” non li abbiamo mai visti
I meridionali dovrebbero richiedere il tanto decantato contributo “Latte delle mammelle del Nord Italia”
di Biagio Maimone
In seguito alle recenti dichiarazioni di alcuni giornalisti e governatori di Regioni del Nord Italia, i quali sostengono, stanchi e arrabbiati, che il Sud Italia viva grazie ai soldi del Nord, i meridionali si chiedono: “Dove sono questi soldi ? A chi sono inviati e come è possibile accedervi?”.
E’ ben evidente, considerato la stato di penuria economica nel quale versano, che gli italiani del Sud non hanno mai ricevuto soldi dal Nord Italia , neppure per beneficenza.
Qualcuno afferma di essere stanco di continuare a “mantenere” noi poveri meridionali e di assicurarci una sana agiatezza grazie al proprio sacrifico e al sudore della propria fronte.
” Basta succhiare dalle nostre mammelle ! Basta fare i mantenuti !” qualcuno ha scritto. Assolutamente falso. Mantenuti da chi?
A Napoli si dice “cornuti e mazziati”. Perché ?
Perché lo Stato italiano, dalla nascita della Costituzione, considera i nostri territori e gli italiani che in essi vivono un popolo a sé stante. Lo sanno anche i bambini. Strano che illustri giornalisti non conoscano la storia italiana.
I meridionali onesti , che costituiscono l’assoluta maggioranza della popolazione del Sud Italia, non solo subiscono gli influssi della povertà, ma anche la presa in giro di chi vive nell’opulenza.
Ci chiediamo se , per caso, le invettive di alcuni giornalisti si riferiscano ad ben determinati meridionali o “terroni” mafiosi , i quali certamente , almeno la maggior parte di essi, non vivono nel Sud Italia, ma nel Nord Italia, nel cui territorio sono ben radicati ed intrecciano lauti affari con compiacenti politici “polentoni”, finalizzati ad assicurarsi appalti e potere economico. Essi vanno “d’amore e d’accordo” con i settentrionali e non devolvono assolutamente soldi a noi poveri e onesti terroni.
Sono sicuramente questi i meridionali a cui allude una certa stampa, i quali è vero che, insieme ad alcuni ben noti “polentoni”, “succhiano le mammelle” del potere politico e economico del Nord che alimenta non certamente i poveri meridionali, ma i potenti.
Se qualcuno riesce a dimostrare che il popolo meridionale si è arricchito all’inverosimile grazie al latte delle mammelle del Nord, lo dimostri pure, ma con i fatti.
Siamo certi che sia molto più facile dimostrare l’arricchimento del mafioso di turno “ amico” di imprenditori e politici del Nord.
Propongo, quindi, ai meridionali che vivono in difficoltà economica di inoltrare il proprio numero di Iban bancario alle Amministrazioni delle Regioni del Nord e di richiedere il tanto decantato contributo “Latte delle mammelle del popolo Nord”.
Saremo felici di vedere che questo latte benefico nutra chi ne ha davvero bisogno.
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