Redazione: Con vicende domestiche così incalzanti, ci eravamo quasi dimenticati del Venezuela. Avevamo già detto che la storia si sarebbe risolta nell’ambito di un accordo generale, soprattutto con i russi, sulle vicende geo-strategiche ancora aperte.
Accordo che almeno in parte sembrerebbe essere stato raggiunto visto che, seppur con qualche fatica, riusciamo a delineare le nuove aree d’influenza (ma sono ancora tanti i punti di crisi).
Il parziale ritiro dei militari russi, con la Cina che non acquista più petrolio venezuelano, lascia intendere che ormai, per il Venezuela, la pax americana sia sulla porta di casa.
La vicenda non si è ancora conclusa per gli errori di John Bolton che aveva puntato, fra l’altro, sul cavallo sbagliato (Juan Guaidò), inducendo all’errore l’Amministrazione Trump (e in un qualche senso l’ha pagata, visto che ha perso un bel po’ d’influenza sugli altri scacchieri).
Ma questi sono tempi duri. Sullo sfondo del conflitto fra Stati Uniti e Cina/UE crediamo che non ci sia più molto spazio per i riti delle diplomazie occidentali. Se serve, anche Cabello può andar bene, magari tappandosi il naso.
Crediamo sia un bene, per quel paese, che Maduro vada a godersi la pensione a Cuba, lasciando che il popolo venezuelano, a noi così vicino, possa trovare un po’ di pace e riprendere finalmente a vivere.
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Ben Kew per Breitbart.com
Secondo un rapporto dell’Associated Press, gli Stati Uniti sono impegnati in colloqui serrati con alti funzionari del Partito Socialista e con il presunto “boss della droga”, Diosdado Cabello, sulla possibilità di rimuovere dal potere Nicolás Maduro, in cambio dell’immunità.
L’Agenzia riferisce che alcuni Funzionari vicini all’Amministrazione Trump hanno incontrato Cabello il mese scorso a Caracas per discutere della questione. Un secondo incontro avrà probabilmente luogo nelle prossime settimane.
Cabello, considerato secondo uomo più potente del Venezuela grazie alla sua carica di Capo dell’”Assemblea Costituente Nazionale” (ANC), è da sempre un agguerrito alleato di Maduro, dopo esserlo stato del suo predecessore Hugo Chávez.
Tuttavia, essere alla guida dell’ANC, che è anch’esso un organo legislativo fraudolento, gli dà il diritto di rimuovere Maduro e, potenzialmente, di promuovere una transizione verso la democrazia.
Attualmente è sanzionato dal Dipartimento di Stato, nell’ambito dei più ampi sforzi per rimuovere il regime di Maduro.
Gli Stati Uniti lo accusano di essere “direttamente coinvolto nel traffico di stupefacenti” e di “trarre profitto personale da estorsioni, riciclaggio di denaro sporco e appropriazioni indebite”.
Si dice, inoltre, che sia stato coinvolto in un complotto per uccidere il Senatore Marco Rubio, che lo ha sempre descritto come il “Pablo Escobar del Venezuela”.
Un Funzionario dell’Amministrazione Trump ha affermato che “in nessun caso” gli Stati Uniti rimpiazzerebbero Maduro con Cabello.
L’Amministrazione, in effetti, starebbe solo cercando di “aumentare la pressione sul regime, contribuendo alla lotta all’ultimo sangue che si sta svolgendo dietro le quinte dei circoli di potere del Partito Socialista, in competizione fra loro”.
In pubblico Cabello è ancora un feroce sostenitore di Maduro che, di recente, gli ha rivolto un “saluto fraterno” dalla televisione di stato.
“Non abbiamo segreti, né dobbiamo ricorrere a bugie”, ha detto nel suo show settimanale “Con El Mazo Dando”.
Aggiungendo che: “Ogni volta che facciamo qualcosa informiamo le persone in modo che, con la coscienza pulita, possano prendere le giuste decisioni e costruire la loro posizione”.
Nonostante Cabello si sia rifiutato di commentare le affermazioni dell’Associated Press, un suo aiutante ha comunque respinto l’idea che stava tradendo Maduro, sostenendo che “avrebbe incontrato gli americani solo con il permesso del Presidente Maduro e solo per contribuire alla revoca delle sanzioni che hanno paralizzato l’economia venezuelana, dipendente dal petrolio”.
Tuttavia, la fonte ha anche detto all’Associated Press che altri funzionari apicali, fra i quali il Ministro della Difesa Vladimir Padrino e il Ministro degli Interni Néstor Reverol, erano in “contatto indiretto” con Washington, sottolineando che potrebbero eventualmente allearsi con Cabello.
All’inizio di questo mese gli Stati Uniti hanno dato il via al loro ultimo round di sanzioni contro il regime venezuelano, congelando tutti i suoi beni allocati negli Stati Uniti, compresi quelli di individui o società che gli forniscono supporto materiale.
Le precedenti sanzioni avevano preso di mira l’industria petrolifera del paese, la statale Petroleum of Venezuela (PDSVA), e non dobbiamo certo ricordare che il petrolio rappresenta praticamente il solo bene esportato dal paese.
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Link Originale: https://www.breitbart.com/national-security/2019/08/20/report-u-s-talks-venezuelan-drug-kingpin-diosdado-cabello-about-ousting-maduro/
Scelto e tradotto da Franco
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