Redazione: un ironico e cinico articolo di Russia Today, sito conservatore recentemente inserito fra i venti migliori al mondo.
Visto che essere totalmente sovrani non è più possibile, lo “stato vassallo” può solo scegliersi il “padrone”. Come tale, è migliore la Germania (Francia) o gli Stati Uniti d’America (Gran Bretagna)?
E’ anche un problema italiano. Sarà anche triste doverlo ammettere ma, fra gli Stati Uniti che ci hanno permesso di diventare il 4° paese produttore al mondo, e la Germania che ci sta rubando il futuro, non abbiamo mai avuto tanti dubbi.
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Simon Rife per RT.com
Il Presidente francese ha avvertito Boris Johnson che, conseguenza della Brexit, la Gran Bretagna rischia di diventare uno “stato vassallo” di Washington.
Decisamente un colpo basso. Tuttavia, la notizia non ha creato alcun interesse a Londra, la capitale del 51° Stato.
Naturalmente, ciò che Emmanuel Macron non ha ammesso, nell’incontro a Parigi con il Primo Ministro britannico, è che la situazione per lui non è che sia molto migliore.
Né la Gran Bretagna né la Francia possono davvero permettersi il lusso di evitare una qualche forma di vassallaggio. Tutto ciò che possono concedersi è di scegliere il “Padrone”. O, se si vuole, il “Campione”.
C’è voluta davvero un po’ di faccia tosta, a Macron, per “avvertire” un leader come Boris Johnson, che sta rivendicando il controllo sul proprio paese, che il suo sarebbe diventato uno “stato vassallo”.
C’è voluto tutto il suo “coraggio gallico” per affermare che, conseguenza di un futuro accordo commerciale con gli Stati Uniti (per attenuare l’impatto della Brexit), la Gran Bretagna finirebbe per essere semplicemente uno “stato cliente”:
“Il costo per la Gran Bretagna di una hard-Brexit – perché la Gran Bretagna sarebbe la vittima principale! – può essere compensato dagli Stati Uniti d’America? No.
E se invece fosse una scelta strategica, questa porterebbe ad una storica vassallizzazione della Gran Bretagna. Non penso che Boris Johnson e gli inglesi vogliano questo”.
Bene, sappiamo benissimo cosa vogliono gli inglesi, la Brexit, ma ottenerla è un qualcosa di veramente complesso.
L’idea del “dominio straniero” gira parecchio nella mente di Macron. Proprio l’anno scorso ha fatto di tutto per sottolineare che la Francia è un “alleato” degli Stati Uniti e non uno “stato vassallo”.
Bene, mi sembra che quelle di Monsieur Macron siano davvero chiacchiere al vento.
Visto che è così irremovibile sull’indipendenza del suo paese dai capricci di Washington, sarebbe interessante ascoltare la sua opinione sul ruolo che Berlino gioca nella guida della Francia.
Essere un membro dell’UE equivale già di per sé a consegnare il potere sovrano agli altri membri dell’Unione – ovvero, ad essere precisi, direttamente alla Germania.
La Francia di Macron è a tal punto orgogliosa, al limite del delirio, da credere di essere sufficientemente grande per fungere da contrappeso ai tedeschi. Ma non lo è.
Quando la “merde” o la “sheisse” colpisce il ventilatore, la Germania si assicura sempre che il suo “derriere” sia ben coperto.
Basta chiedere ai greci cos’è successo quando hanno avuto bisogno che i loro fratelli europei mostrassero loro solidarietà, durante la crisi finanziaria che li aveva colpiti.
Furono costretti ad accettare la più severa delle austerità ….. che si rivelò decisamente vantaggiosa, ma per Berlino.
I Brexiteers britannici considerano l’adesione all’UE alla stregua di una cessione di sovranità ai burocrati e ai Tribunali di Bruxelles – e quindi a Berlino via Parigi.
È duro dover ammettere che, nel suo declino, non ci sia davvero molto che Londra possa fare per evitare di essere lo “stato cliente” di qualcun altro e che, se non altro, c’è una buona dose di pragmatismo nel tentativo del Regno Unito di raggiungere un accordo commerciale con Washington.
Gli inglesi hanno convissuto a lungo con l’etichetta di essere il 51° Stato americano, perché quindi non trarre vantaggio dall’essere — come dire? — il junior-partner di Washington, che è un modo gentile per descrivere la cosiddetta relazione speciale?
Gli inglesi vengono costantemente trascinati dagli Stati Uniti in guerre e in discutibili avventure di politica estera ….. perché quindi non vedere se Washington, in cambio (e se mi passa l’ironia), sia disposta a lanciare l’osso del libero scambio al suo cagnolino preferito?
L’avvertimento di Macron a Boris Johnson è venuto dal leader di una nazione orgogliosa e indipendente ma scommetto che, prima di dirlo, ha chiesto il permesso ad Angela Merkel.
Potrei anche menzionare la NATO (il meccanismo attraverso il quale l’intera UE esternalizza la sua difesa agli Stati Uniti), ma questa è tutt’altra storia.
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Link Originale: https://www.rt.com/op-ed/467119-macron-johnson-vassal-american/
Scelto e tradotto da Franco
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