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Gli incendi bruciano l’Angola e il Congo molto più del Brasile. Spiegatelo a quell’ipocrita di Macron
Tyler Durden per Zero Hedge: https://www.zerohedge.com/news/2019-08-23/more-wildfires-are-burning-angola-congo-brazil
Grazie allo sforzo concertato degli influencer e dei social media americani non c’è persona al mondo, compresa vostra nonna, che non sia consapevole del fatto che gli incendi –presumibilmente appiccati dagli agricoltori che cercano di deforestare il terreno per l’agricoltura ed il pascolo — stiano lacerando l’Amazzonia.
Quello che molti non capiscono è che gli incendi nel cosiddetto “polmone della Terra” — come il Presidente francese Macron ha descritto l’Amazzonia — non siano poi così insoliti.
In realtà sono parte del naturale processo di auto-ripristino della foresta pluviale anche se, quest’anno, sono aumentati dell’83% rispetto allo scorso anno.
Mentre il resto del mondo usa gli incendi come pretesto per colpire il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro e le sue politiche ambientali (alcuni lo hanno accusato di aver tacitamente incoraggiato gli agricoltori ad appiccare i fuochi), Bloomberg riferisce che il Brasile è in realtà il terzo paese al mondo, nelle ultime 48 ore, per numero di incendi.
I dati sono quelli del satellite MODIS analizzati da Weather Source. Nelle ultime 48 ore sono stati registrati 6.902 incendi in Angola, 3.395 nella Repubblica Democratica del Congo e 2.127 in Brasile.
Analogamente all’Amazzonia e alla California, gli incendi non sono poi così rari in Africa Centrale.
Per quanto riguarda il numero totale degli incendi, questo non si avvicina nemmeno ad alcuni dei massimi registrati negli ultimi anni.
Secondo la NASA, nel Giugno dello scorso anno furono segnalati più di 67.000 incendi in una sola settimana, la maggior parte dei quali appiccati dagli agricoltori.
Negli ultimi due giorni, nei dieci paesi più interessati, sono stati registrati circa 16.500 incendi.
In realtà, se guardiamo al numero totale degli incendi, il 2019 non è assolutamente un anno fuori dall’ordinario.
Ma siamo sicuri che gli influencer che impazzano su Instagram chiariranno presto questa faccenda in una serie di post sponsorizzati, che metteranno gli incendi dell’Amazzonia nel loro giusto contesto ….. oppure no?
Gli incendi in Amazzonia: Macron accusa Bolsonaro e blocca l’accordo Europa-Mercosur
Sophie Amsili per Les Echos: https://www.lesechos.fr/monde/enjeux-internationaux/incendies-en-amazonie-macron-accuse-bolsonaro-et-bloque-laccord-europe-mercosur-1126043#utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=re_redaction-20190823
Sullo sfondo degli incendi che stanno distruggendo la foresta tropicale, il Presidente Macron ha deciso che il suo omologo Brasiliano non abbia mantenuto gli impegni sul clima annunciando, come reazione, di volersi opporre all’accordo di libero scambio UE–Mercosur.
L’Eliseo ha comunicato che “il G7 lavorerà a delle iniziative concrete”.
L’Amazzonia brucia e sta infiammando anche le relazioni diplomatiche fra Brasile ed Europa.
L’Eliseo ha dichiarato che: “Visto quello che sta succedendo in Brasile nelle ultime settimane, il Presidente della Repubblica non può che constatare di come il Presidente Bolsonaro abbia mentito nel G20 di Osaka del Giugno scorso”.
Precedentemente, anche l’Irlanda si era dichiarata pronta a bloccare l’accordo “se il Brasile non dovesse onorare i suoi impegni in materia ambientale”.
La settimana scorsa Berlino e Oslo avevano già sanzionato Brasilia, bloccando più di 60 milioni di euro di sovvenzioni.
Il Menu del G7
La diplomazia tedesca si è mostrata più prudente di quella francese.
Opporsi all’accordo con il Mercosur “non è la risposta appropriata”, ha dichiarato venerdì sera un portavoce della Cancelliera, aggiungendo che la rottura dell’accordo non “contribuirebbe alla fine dello sfruttamento della foresta tropicale”.
La tensione diplomatica è salita di un grado in questi ultimi giorni.
Il Presidente brasiliano, con le sue uscite negazioniste [sui cambiamenti climatici] è accusato di favorire questo record di incendi (in rialzo dell’83% rispetto allo scorso anno), per la sua politica sulla deforestazione.
Evocando una crisi internazionale, Emmanuel Macron ha esortato i membri del G7, che si è aperto sabato a Biarritz, a “discutere di questa emergenza”.
La nostra casa sta letteralmente bruciando, ha scritto il Presidente su Twitter, riprendendo un’immagine utilizzata dal suo predecessore Chirac diciassette anni prima.
Due altri membri del G7, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Primo Ministro canadese Justin Trudeau, hanno appoggiato la richiesta francese.
Una mentalità colonialista
Ma il presidente brasiliano, che non è invitato al G7, ha accusato Macron di “strumentalizzare le questioni interne del Brasile e degli altri paesi dell’Amazzonia”, con toni “sensazionalistici che non contribuiscono a risolvere il problema”.
Il Governo brasiliano rimane aperto al dialogo, ma “sulla base di fatti oggettivi e del rispetto reciproco”.
Ed ha aggiunto che: “La suggestione del Presidente francese di discutere al G7 gli affari dell’Amazzonia senza la partecipazione dei paesi direttamente interessati evoca una mentalità colonialista, che si credeva fosse superata nel XXI° secolo”.
L’invio dell’esercito
Il Presidente brasiliano, giovedì scorso, ha tenuto una riunione d’emergenza con diversi Ministri. Ha deliberato che avrebbe inviato l’esercito per lottare contro gli incendi.
Dopo aver duramente polemizzato con alcune ONG, accusate di essere all’origine di alcuni incendi (ma senza fornire alcuna prova), Jair Bolsonaro ha puntato il dito contro “la psicosi ambientalista”, preoccupandosi per le ricadute economiche sul suo paese:
“Se tutti i paesi erigono barriere commerciali (contro il Brasile), il nostro commercio agro-alimentare crollerebbe e l’economia del paese andrebbe in recessione”.
Con una superficie di 5,5 milioni di Km2, di cui il 60% in territorio brasiliano, l’Amazzonia è il “polmone verde” del pianeta e contribuisce a regolare il riscaldamento climatico nel mondo.
Secondo il WWF, negli ultimi 50 anni è sparito più del 20% della foresta pluviale.
Entrambi gli articoli scelti e tradotti da Jean Gabin
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