Pensavo che il collegamento fosse chiaro: se l’Italia verrà divisa in più parti i nipoti di Lucky Luciano, di John Bonanno, dei vari Gambino ecc. certamente chiederebbero una forma di annessione formale o meno con gli USA per il loro “sud”. Infatti un sud diviso dalla Penisola intera non avrebbe nessun interesse a restare nell’EU visto che non ha gli “illuminati” imprenditori del nord che vogliono restare nell’euro ” a tutti i costi” ma “per loro personali interessi” (infatti al 99,9% degli italiani converrebbe uscire dalla moneta unica, ndr). Dunque i sudisti avrebbero già vinto a metà in caso di separazione dell’Italia.
Da Greenland USA a real Greenland (in 50 anni)?
La cosa bella sta nel masochismo: di questo passo saranno gli italiani stessi a chiedere la separazione nei fatti dell’Italia idealmente in due parti, in realtà in tre o più. E chi chiede la separazione, gli imprenditori del nord – in rappresentanza di una minoranza infima di cittadini, numericamente parlando – alla fine ne avrà svantaggi enormi, diventando schiava del nord EU. Pensate ad un nord Italia con l’auto elettrica, ossia con circa il 60% delle industrie del nord , quelle legate all’indotto auto, a essere fuori mercato….
E con un euro che, presto o tardi, sarà troppo rivalutato anche contro il dollaro, a maggior ragione se il sud dovesse separarsi dalla moneta unica.
Arriviamo alla Groenlandia: Trump ha chiesto l’annessione economica, via pagamento. Alcuni si sono spinti a valutare anche il costo da sostenere per convincere i 50’000 abitanti circa della landa fredda. Ipotizzando di pagare 10’000 USD a testa si avrebbero 500’000’000 USD, un’inezia per gli USA, anche fossero 5 mld di dollari. Sappiate anche che la Groenlandia, oggi, ha abitanti relativamente poveri.
Cosa succederebbe al sud Italia in caso di annessione USA? Prima di tutto gli italiani del sud potrebbero richiedere un regime fiscale speciale, tipo Portorico, con tasse quasi nulle per le imprese, vedremo poi cosa faranno gli imprenditori del nord Italia con cotanta competizione vicina a casa (che non vada a finire che alla fine si deindustrializza il nord, …). Secondariamente arriverebbe certamente una certa qual forma di pagamento ad indennizzo per gli abitanti indipendent. Terzo, i meridionali italiani si liberebbero del debito italiano detenuto in valuta straniera, l’euro, debito enorme. In ultimo, molte aziende USA si sposterebbero in Italia, pensate ad esempio all’ostelleria. Ovvero, non è che il messaggio di Trump possa essere, non solo limitatamente alla Groenlandia, che gli USA sono disposti ad espandersi per via diciamo economica, “comprando” e non conquistando aree altrui? (come in Alaska…).
Ooops…. NY Times, 1996: “…There was a time when Crotone was a ”happy island” within Calabria’s somnolent economy, local industrialists say. In the 1920’s, several major investors, including the French Rothschilds, came to town, building up chemical, lumber and mineral-processing industries, taking advantage of the region’s cheap energy and cheap labor. Here, unlike the rest of Calabria, the old Communist Party grew big enough to challenge the regional dominance of Italy’s governing Christian Democrats.”
Conclusione: il sud separandosi dall’Italia e dunque dall’euro, dopo una iniziale turbolenza, diventando un protettorato degli USA (le basi a difesa militare ci sono già tutte) crescerebbe ed il nord crollerebbe, come giusto. Il nord infatti è ricco anche grazie al petrolio che arriva dal sud e grazie alla manodopera a basso costo che negli anni arrivava dal sud. Il nord infatti è se certamente non povero, certamente castrato senza sud, è questione geoeconomica. Ma gli imprenditori italiani, dall’alto della loro ignoranza strategica, non lo capiscono. Dunque correranno il rischio di essere presi nel caso a forconate dai loro stessi compatrioti nordisti* nei tempi dovuti. Vedremo….
“Adelante Pedro, con juicio“
Mitt Dolcino
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* Non dal sottoscritto, che da profondo nordista chiederà nel caso il cambio del passaporto con quello del sud
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