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Forse è utile fare chiarezza sul famoso tweet del Presidente USA, Donald J. Trump, in cui viene dato il supporto USA al primo ministro uscente Conte, ossia sbugiardando Salvini che aveva definito il traghettatore di Palazzo Chigi “traditore”. Concludere che il leader leghista non è gradito agli USA è immediato. Capiamo perchè.
Prima di tutto Giulio Sapelli, in un bellissimo intervento ieri su ilsussidiario.net ha chiarito con encomiabile precisione come il tweet sia stato voluto dal nostro oriundo Mike Pompeo in persona (un nostro oriundo), evidentemente contrariato con Salvini “per qualcosa”. E’ infatti stata fatta trapelare mediaticamente “non solo” la freddezza del Segretario di Stato USA nei confronti di Matteo Salvini durante il suo incontro negli USA di qualche settimana fa (…). Parimenti il fido e filo-atlantico Giorgetti ha affermato pubblicamente come il tweet di Trump di supporto a Conte – e quindi di affossamento di Salvini, che aveva etichettato Conte come una specie di traditore – sia legato all’eccessiva vicinanza dell’Italia alla Cina (…). Ossia, visto che Geraci, colui che ha “cucinato” il deal con Pechino, è in quota Lega; e visto che è il ministro leghista Centinaio quello che ha firmato l’accordo con Alibaba per la vendita del made in Italy (non solo agricolo), forse diventa più chiaro chi abbia tirato veramente le fila dell’accordo sulla Via della Seta. Ossia, tutto sembra girare nei pressi di Via Bellerio. Forse cercare di dire il contrario a gente che solo a volerlo ha le backdoor di qualsiasi apparato informatico che non sia Huawei è controproducente, che dite?
Al di fuori delle speculazioni, stiamo ai fatti, che non mentono mai: la voce di New York, testata simbolo dei nostri oriundi d’oltreoceano, trae conclusioni inequivocabili su come venga considerato Matteo Salvini dalle parti della Grande Mela. Non aggiungo altro, lasciandovi al LINK. Mi permetto solo di citare l’incipit dell’articolo riportato in testata, illuminante:
“Ad ogni ora che passa, appare sempre può chiaro che dietro la maschera di Salvini, non c’era altri che Salvini: non un nuovo Duce. Solo un tribuno capace di raccogliere consensi in buona parte effimeri, come attesta la rapidità del diffuso trapasso digitale dal rango di Capitano a quello di Brocco. … “
Come ben sapete, da mesi non facciamo mistero di ritenere essenziale, nell’interesse dell’Italia, della Lega e dello stesso Salvini, che il segretario leghista si faccia di lato, gratificato perquanto fatto fino ad ora, visto che come sembra andrà (oltretutto) a ricoprire il ruolo di europarlamentare (!!!) a Novembre prossimo, post Brexit. Nulla contro la persona Salvini, sia chiaro, che consideriamo per altro a modo. Il problema è di merito (e anche di meritocrazia se volete): non è con i consensi gonfiati in forza di promesse impossibili da mantenere che si diventa statisti. Il problema è che Salvini non solo non si è dimostrato uno statista ma non sembra nemmeno avere lo spessore per il ruolo, fatto dimostrato anche nell’errore tattico grossolano di come ha “staccato la spina al governo“, trovandosi poi con un governo filo-globalista “contro”. E lasciando perdere la drammatica assenza di supporti internazionali pesanti (ha praticamente tutti gli attori che contano “contro”).
Noi riteniamo che la persona giusta per il ruolo, facendosi di lato il Salvini, possa essere Giulio Tremonti, un soggetto con le credenziali giuste oltre che la credibilità e la preparazione adatte per affrontare le dure sfide che ci aspettano, allineati al fronte che vuole correggere le pericolose derive iper-globaliste capeggiate dall’asse franco tedesco in EU, i cui paesi dominanti sono di fatto “a letto” con la Cina. Essendo per altro certi che, con un soggetto così a garanzia del fronte conservatore non solo locale, le elezioni italiane arriverebbero molto rapidamente (…).
In ultimo vorremmo citare il grande italiano Metastasio, anche lui emigrato, alla corte degli Asburgo: “Chi è causa dei suoi mal, pianga se stesso” . Speriamo che il messaggio arrivi a chi di dovere.
Mitt Dolcino
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