Redazione: Rilanciamo quest’articolo di qualche anno fa, spinti soprattutto dalla curiosità. Sembrava fatta per il lancio della “fusione fredda”. Ma poi, cos’è successo?
In un tempo quasi senza speranza — non riteniamo tale il viso stravolto dall’ira di una piccola svedese (… e ci fermiamo qui) — ci piace ricordare un aforisma di Marinetti: “Abbiate fiducia nel progresso, che ha sempre ragione, anche quando ha torto”.
————
“”Questa è la più grande pietra miliare nella saga triennale sullo E–Cat [catalizzatore per la ‘fusione fredda’ ideato da Andrea Rossi].
E’ un grande giorno per il mondo della LENR [Low Energy Nuclear Reaction], che colloquialmente chiamiamo ‘fusione fredda’.
Dopo così tanto tempo, quest’accordo costituisce una conferma della validità di questa tecnologia””.
Sterling D. Allan – Directory: Industrial Heat, LLC
————
La Industrial Heat LLC è stata fondata nel 2012 e ha sede a Raleigh, North Carolina [USA].
Il 24 Gennaio 2014, forse perché sotto pressione (come conseguenza della sua fuoriuscita dalla E–CatWorld.com), la Industrial Heat LLC emise un comunicato stampa in cui annunciava che:
““Abbiamo acquisito i diritti della tecnologia italiana relativa al reattore nucleare a bassa energia [LENR] di Andrea Rossi, il catalizzatore di energia Energy Catalyzer (E-Cat).
Obiettivo primario della nostra società è quello di rendere questa tecnologia ampiamente disponibile, in ragione del suo potenziale impatto sull’inquinamento atmosferico e sulle emissioni di CO2 derivate dai combustibili fossili e dalle biomasse””.
““Il mondo ha bisogno di una nuova fonte di energia, pulita ed efficiente. Questa tecnologia potrebbe aumentare il tenore di vita delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo e ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione di energia””, ha continuato JT Vaughn, parlando a nome della Industrial Heat [IH].
Un rapporto di “Giuseppe Levi, Evelyn Foschi, Torbjörn Hartman, Bo Höistad, Roland Pettersson, Lars Tegnér, Hanno Essén” pubblicato dalla Cornell University [link a seguire] ha concluso che: “Anche secondo le ipotesi più conservative sugli errori nelle misurazioni, il risultato è ancora di un ordine di grandezza maggiore rispetto alle fonti energetiche convenzionali” [il riferimento è alla produzione di energia per unità di massa]’.
Il rapporto è disponibile on-line all’indirizzo https://arxiv.org/abs/1305.3913. I tests per la convalida delle prestazioni, inoltre, sono stati condotti in presenza del personale della IH e certificati da un esperto indipendente.
Dopo l’acquisizione della tecnologia di Andrea Rossi la IH è impegnata in uno sforzo di ampio respiro volto alla sua protezione commerciale, attraverso numerose richieste di brevetto relativi alla tecnologia di base, alla progettazione ed agli usi connessi.
Tom Darden, che ha co–fondato la Cherokee Investment Partners (una serie di fondi di private–equity specializzati nella pulizia di ambienti inquinati), è uno dei fondatori della Industrial Heat [IH].
E’ composta da alcuni investitori che stanno supportando questa tecnologia perché la ritengono in grado di affrontare in modo significativo una serie d’importanti sfide sociali ed ambientali.
Sono impegnati a renderla ampiamente disponibile in ragione del suo notevole impatto potenziale.
La IH sta valutando eventuali partnerships con operatori del settore, con le Università e le ONG, per assicurare che questa tecnologia sia sviluppata in modo riflessivo e responsabile.
JT Vaughn, oltre a dirigere la Industrial Heat [IH], è il fondatore della Cherokee McDonough Challenge — un incubatore di start–up ambientali — ed è anche uno dei leaders della comunità del ‘Research Triangle’ [regione del North–Carolina, connessa alle Università locali ed ad altri Enti anch’essi locali]”.
——————
Link Originale: https://peswiki.com/index.php/Directory:Industrial_Heat%2C_LLC
Scelta, sintesi e traduzione di Franco
*****
Le immagini, i tweet e i filmati (i contenuti) pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.