E’ inutile girarci attorno: dal trattato di Cassibile in avanti l’Italia non ha mai avuto, se non per brevi periodi, un capo del governo non allineato agli USA: può piacere o meno, ma è così, quando uno Stato perde una guerra mondiale deve subirne le conseguenze – e l’Italia, grazie a forze partigiane valorosissime in gran parte anche monarchiche, fu fortunata ad essere considerata dagli Alleati come “cobelligerante ” e non come “perdente”, assieme a Germania e Giappone . Ossia ognuno è responsabile dei propri atti, anche un Paese, anche i suoi concittadini che avallarono i governi dei tempi. Sul vero significato della resa di Cassibile, molto più profondo di come venne dipinto dai media, una vera e propria resa incondizionata, si veda QUI.
Alla fine non andò poi così male: l’Italia “sotto” gli USA divenne la IV potenza mondiale! Oggi l’alternativa per l’Italia esiste, agli USA intendo: mollare Washington e abbracciare l’EU franco-tedesca, che da 10 anni con mille mezzucci cerca di emanciparsi dagli USA, siano essi Greta, le sfide commerciali, l’appoggio EU alla Cina o il supporto celato ai clintoniani. Ossia se l’Italia e gli italiani vogliono davvero andare con l’EU – ossia ai paesi che da 1000 anni la invade regolarmente – lo dicano chiaramente, col voto; in tal guisa le basi USA in Italia verranno sostituite con basi dell’esercito EUropeo. E l’austerità regnerà sovrana per sempre. Basta volerlo, basta dirlo…
In un mix di anti-meritocrazia e tradimenti vari, i fatti recenti dimostrano che l’Italia non sa autogovernarsi. Dunque deve accettare “un padrone” straniero: preferite i franco-tedeschi o gli anglo-USA?
In tale contesto abbiamo il leghista Matteo Salvini, che con una mossa talmente idiota da ricordare le tragiche gesta di Pompeo Giustiniani contro gli austriaci nel 1615, ha “staccato la spina al governo” (solo per pentirsi alcuni giorni dopo, cercando di rimangiarsi la parola dando il premierato a Di Maio), consegnando il Paese alle sinistre EUropeiste. Nessuno ha capito la genesi della sua decisione, come nessuno ha capito se ci sia un nesso tra la sua performance autodenigratoria al Papeete di alcuni giorni prima e la decisione appunto di “staccare la spina”. Chissà se tra i festanti sulla spiaggia della discoteca c’era anche il nipote dell’Antilope Kobler, mescolato fra la folla…. magari un “suo” stretto consigliere (non preoccupatevi, Salvini non sa nemmeno cosa significhi Antilope Kobler).
In questo intervento vorrei farvi capire, oltre ai giusti pesi che vanno dati (gli USA in Italia ancora pesano di più, purtroppo è così, fatevene una ragione – forse, in genereale, andrebbe ricordato a tutti che mentire è prima di tutto un peccato, VIII comandamento, che se lo ricordi anche Salvini quando bacia il Rosario –) anche e soprattutto i danni che il Paese avrà grazie alla scellerata scelta Salviniana (non necessariamente della Lega). Oltre a farvi meditare sulla profonda antimeritocrazia italica.
Causa….
Partiamo dall’ultimo argomento, il mancato riconoscimento del merito in Italia. Or dunque, abbiamo Salvini che ha fatto nell’ordine: una pessima figura mondiale cpn “stacco la spina”, da mancato stratega; ha consegnato il paese agli avversari; si è preso le colpe di tutto, anche di colpe non sue (vedasi “il conto del Papeete da pagare“); ha perso credibilità vis a vis coi suoi lettori (a chi mi dice che ha ancora ca. il 30% dei voti prospettici dico, aspettate: gli italiani sono succubi del potere, ancora qualche mese di tweet assurdi di colui che il potere l’ha perso – in modo insulso e per sua colpa -, stile “sono a mangiare la pizza coi miei figli, e state certi che quel 30 tornerà verso i 20).
Ossia puntualizzare che chiunque avesse fatto un errore come quello del Salvini si sarebbe dovuto fare di lato in Italia fa male soprattutto a chi l’errore l’ha fatto (e che mangia al tavolo del Savini), anche e soprattutto se si dipinge di nuovo. Sapete il motivo? Il metodo antimeritocratico anche coi sovranisti è lo stesso, quello vecchio, dove il merito non si applica perchè il capo non si discute. E poi si arriva ai casi limite – e sempre tragici – del Pompeo Giustiniani…. [in un mondo di meritocrazia e di risultati raggiunti, il Trump di turno avrebbe licenziato in tronco Mr. Salvini…]
Volete una soluzione? L’Italia vuole un’alternativa alla sinistra imperante iper-austera filo-EU? Faccia una squadra valida nella Lega in cui il Salvini sia una pedina ma non l’alfiere. E poi si faccia una coalizione con Giorgia Meloni, alleata, l’unica diciamo spendibile per altro. E si crei un team “super”, stile trio Olandese del Milan di Sacchi. Purtroppo Salvini deve aver imparato da Berlusconi solo le cose sbagliate…
Et voilà! Lo stratega fallito si prende anche colpe non sue (ma si sa, la colpa è sempre di chi non c’è più, a maggior ragione se perdente…)
Oggi siamo alla manovra di 32 miliardi di euro dei giallorossi, senza investimenti infrastrutturali per far ripartire la crescita (a parte che anche il governo con la Lega non avevo previsto, nonostante le mille parole, tali salvifici investimenti infrastrutturali): alla fine sembra che col Conte II si finirà ad un 2.2% di deficit invece che al tragico 2.04% gialloverde. Ma come sapete i conti si fanno sempre alla fine, sui fatti e sui dati, quindi aspettiamo e verificheremo coi numeri le due finanziarie, gialloverde e giallorossa (temo purtroppo che le differenze, nonostante le mille parole, saranno minime, nella sostanza).
Come ben capite, con cotanta improvvisazione interessata, in Italia la meritocrazia è un problema, per chiunque: avere qualcuno che in Italia dice l’ovvio crea problemi. Il motivo è presto detto: è dalla caduta della Prima Repubblica che l’ex Belpaese non ha una classe dirigente all’altezza, dunque tutti quelli che fanno notare le follie italiche dei governi che si sono succeduti – ad esclusione del Governo Berlusconi di Pratica di Mare – creano solo problemi a chi vuole continuare con l’andazzo nichilista degli ultimi 20 anni. O magari, non per sua colpa, il condottiero non è proprio in grado di fare meglio, proprio non ci arriva.
L’antimeritocrazia in Italia: oggi nemmeno Guglielmo il Dentone riuscirebbe a fare carriera, gli toccherebbe emigrare come tanti giovani italiani capaci e preparati, a frotte: la ricetta perfetta per il crack
Da troppi anni, dalla fine della DC, l’Italia non sta supportando se stessa ossia il Paese, ma solo le persone al comando (vedasi “Io con Salvini”, “Vota Berlusconi”, Lista Renzi ecc.). Che in troppi casi pensano solo al temibilissimo “tengo famiglia“. E pur anche se tali intessati condottieri non hanno lo spessore degli statisti. Sappiate che la storia insegna che in casi simili alla fin fine c’è il disastro. O il default. Fate voi.
Chi scrive ritiene che i leghisti avrebbero l’obbligo di chiedere a Salvini di farsi di lato. Per fare cosa lo potete leggere QUI, o in calce.
Mitt Dolcino
Noi abbiamo un sogno: che Salvini faccia un passo di lato, costruendo invece una squadra al comando della Lega composta da un segretario come Giorgetti, un presidente onorario come Tremonti (prossimo primo ministro), un capo delegazione della Lega all’europarlamento (e futuro ministro degli interni) come Salvini e Giulio Sapelli come futuro Ministro per i rapporti con l’EU, togliendo tutti gli attuali consulenti economici di Salvini che con il loro lecchinaggio – vedremo quanto interessato – hanno lasciato che il “capitano” si suicidasse politicamente (Bagnai è l’unico che salvo). Se si vuole vincere si fa come sopra suggerito, altrimenti continuerete a bervi mojitos a torso nudo al Papeete, va bene anche così. Basta che sappiate che in tale caso le tasse saliranno a dismisura e di crescita non ce ne sarà.
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