Redazione: Assieme a centinaia di articoli che sostengono di come la procedura d’impeachment contro Trump sia una sciocchezza, ce ne sono altri in cui si afferma che il complotto contro Trump abbia molte possibilità di riuscita.
Senza andare lontano, ricordiamo un recente articolo di Tom Luongo, in cui l’autore sosteneva che mai la Pelosi avrebbe tentato questa strada, se non avesse la ragionevole certezza di un numero sufficiente di voti in Senato.
Anche il sobrio e sovranista Ambrose Evans-Pritchard, nel suo ultimo articolo, titolava “Like Watergate there is a ‘cancer on the presidency’ and it looks terminal for Donald Trump” [Come per il caso Watergate, c’è un ‘cancro nella presidenza’, e sembra terminale per Donald Trump].
Tradimento? Colpo di Stato? Il tentativo c’è …..
Da che parte stiamo, in questo blog, è sempre stato assai chiaro, ma senza faziosità. Abbiamo sempre tenuto gli occhi ben aperti e forse per la prima volta temiamo qualcosa …..
Già da tempo avevamo espresso il concetto che il Deep State — il Mondo della Grande Finanza e del globalismo — stava lanciando il suo All Inn. Troppi segnali e da troppe parti. Basti pensare alle vicende della Brexit.
Speriamo, assieme al “trumpiano” Michael Snyder, che il Presidente Trump abbia qualche asso nel profondo della sua manica. Con il Presidente finirebbe qualsiasi speranza di sovranismo e di residua libertà nel resto del mondo.
—————
Mychael Snyder per The Economic Collapse Blog (sintesi)
A Washington la mania dell’impeachment sta raggiungendo picchi febbrili, con i Democratici che sperano di votare l’impeachment alla “Camera Bassa” entro il Giorno del Ringraziamento.
Per mettere sotto accusa il Presidente degli Stati Uniti è necessario che ci sia stata prima un’offesa incommensurabile ma, se anche tutto quello che viene asserito fosse vero al 100%, non saremmo in ogni caso davanti ad un’offesa invalicabile.
In questi giorni si è parlato molto dell’“integrità delle nostre elezioni” e Donald Trump è stato anche accusato di aver “tradito il suo giuramento“, ma i Democratici non hanno mai parlato pubblicamente di alcuna specifica Legge che Trump avrebbe violato.
La Costituzione degli Stati Uniti stabilisce uno standard molto elevato per l’impeachment del Presidente e quindi, a meno di clamorose violazioni, la procedura non dovrebbe andare avanti.
Alcuni commentatori progressisti hanno suggerito che Trump sia colpevole di corruzione, estorsione, ostruzione alla giustizia e violazione della legge sul finanziamento della campagna elettorale ….. ma nessuno di questi crimini si avvicina in alcun modo ai fatti.
I democratici potrebbero essersi offesi di ciò che Trump ha detto durante la sua telefonata al Presidente dell’Ucraina, ma sentirsi offesi non è sufficiente per mettere qualcuno sotto accusa.
Trump è il “comandante in capo” delle forze armate statunitensi ma anche il “massimo ufficiale” delle forze dell’ordine del paese. In quanto tale, è del tutto appropriato che insegua la corruzione ovunque essa si trovi.
Joe Biden e suo figlio erano chiaramente coinvolti in alcune faccende assai losche in Ucraina — e non c’è nulla di sbagliato sul fatto che Trump abbia incoraggiato il Presidente dell’Ucraina ad esaminare quelle cose.
Considerando l’attuale clima politico, potrebbe non essere stata la cosa più consigliabile da fare, ma certamente Trump non ha violato alcuna legge.
Se il Partito Repubblicano fosse unito al 100% dietro Trump, l’intera saga scomparirebbe molto rapidamente.
Una volta che i Democratici si fossero resi conto che non ci sono possibilità di votare con successo in Senato, lo slancio verso l’impeachment si sarebbe rapidamente esaurito.
Ma questo non sta accadendo.
Un membro Repubblicano della Camera, Mark Amodei, ha appena annunciato di sostenere l’indagine sull’impeachment, pur rifiutando di esprimere un giudizio …..
Anche due Governatori Repubblicani si sono espressi a favore dell’indagine sull’impeachment.
Il Governatore del Vermont, Phil Scott, è stato il primo chief executive del GOP a sostenere la procedura d’impeachment, dicendo di non essere sorpreso dalle presunte azioni del Presidente.
Tuttavia, Scott ha avvertito i Democratici di restare concentrati sui fatti. Ha sottolineato che l’indagine dev’essere obiettiva e non deve basarsi su motivazioni politiche.
Il Governatore del Massachusetts, Charlie Baker, ha dichiarato di essere favorevole anche ad un’indagine congressuale sul Presidente Trump.
In aggiunta, il candidato repubblicano alla presidenza, William Weld, sta a sua volta facendo notizia sostenendo che il Presidente Trump meriti la pena di morte …..
In un’intervista sul Morning Joe dello MSNBC, ha affermato che: “Esercitare pressioni su un paese straniero per interferire e controllare le elezioni statunitensi è un fatto che mina le istituzioni democratiche e va considerato come un tradimento ….. e la pena per il tradimento, secondo il codice degli Stati Uniti, è la morte”.
Ma quest’accusa è una cosa seria? Personalmente, credo che Weld non sappia nemmeno cosa significhi la parola “tradimento” e che dovrebbe assolutamente vergognarsi di se stesso per aver solo pensato una cosa del genere.
Ma, alla fine, ciò che conta davvero è quello che pensano i Repubblicani al Senato. Nel caso la Camera dovesse votare sugli articoli dell’impeachment, Nancy Pelosi si assicurerà che il voto abbia esito positivo.
La questione andrà quindi al Senato e ci vorranno 67 voti per rimuovere Trump dall’incarico. I Democratici hanno solo 47 seggi e quindi si potrebbe pensare che l’ostacolo sia insormontabile.
Ma la verità è che al Senato ci sono molti Repubblicani che non amano affatto Trump e molti di loro potrebbero essere disposti a votargli contro …..
L’ex Senatore Repubblicano Jeff Flake ha dichiarato che almeno 35 Senatori Repubblicani voterebbero per la rimozione del Presidente Donald Trump, se potessero farlo in privato.
Parlando al Texas Tribune Festival, alla domanda di Mike Murphy della MSNBC se fosse vero che in caso di voto segreto almeno 30 senatori del GOP avrebbero sostenuto l’impeachment, Flake ha risposto che non era vero ….. che sarebbero stati almeno 35.
Avevo avvertito in passato che ci saremmo trovati ad affrontare scenari di questo tipo se non avessimo inviato le persone giuste a Washington.
Ed ora il destino di Donald Trump è finito nelle mani di un gruppo di RINO [Repubblicani solo di nome] che non provano alcun senso di lealtà nei suoi confronti.
A questo punto i media mainstream hanno cominciato a sentire l’odore del sangue e si sono entusiasmati alla prospettiva che Donald Trump possa presto essere rimosso dalla Casa Bianca.
In effetti, B.J. Rudell già da tempo sta suggerendo che è tempo che i repubblicani “si radunino attorno al Presidente Mike Pence”:
“I repubblicani potrebbero pensare che abbandonare Trump — e probabilmente la presidenza — sia la loro migliore speranza per conservare un po’ di potere a Washington.
Ma, più attendono, più politicamente dannosa sarà la rottura. A “terminarlo” adesso ci sarebbe ancora tempo per radunarsi attorno al ‘Presidente Mike Pence’ e selezionare un nuovo Vicepresidente”.
Ma l’unico modo in cui Donald Trump può essere rimosso dall’incarico è di essere “cacciato” dal Senato, che è controllato dai Repubblicani.
E se un Senato controllato dai Repubblicani lo facesse effettivamente, si spezzerebbe irreparabilmente il Partito Repubblicano.
La fazione di Trump entrerebbe in guerra contro quella dell’establishment e la vicenda potrebbe persino sfociare nella divisione del GOP in due Partiti politici separati.
Nel frattempo, i Democratici si sbellicherebbero dalle risate e renderebbero le Elezioni Presidenziali del 2020 una frana di proporzioni epiche per i Repubblicani.
Quindi, se il Partito Repubblicano vuole un qualche tipo di futuro, i suoi rappresentanti al Senato dovrebbero restare uniti dietro a Trump.
Purtroppo, la verità è che continuano ad emergere prove che l’intera faccenda sia in via di configurazione.
Intanto, “The Federalist” di Sean Davis [https://thefederalist.com/2019/09/27/intel-community-secretly-gutted-requirement-of-first-hand-whistleblower-knowledge/] ha appena sottolineato che la “comunità dell’intelligence” ha segretamente modificato “il modulo formale di denuncia, da redigere da parte degli informatori, per eliminare il requisito della conoscenza diretta degli illeciti”.
Questo fatto solleva pesanti interrogativi.
Il nuovo “modulo formale” non richiede più che i potenziali informatori desiderosi d’inviare le loro denunce al Congresso debbano avere una conoscenza diretta del presunto illecito che stanno segnalando.
Sarà sufficiente il solo “aver sentito parlare di illeciti da parte di altri ..…”.
Se tale documento non fosse stato segretamente modificato, l’anonimo informatore non avrebbe mai potuto presentare la sua denuncia.
E’ appena il caso di ribadire che, se anche se ogni singola cosa che è stata asserita fosse vera, non ci sarebbe comunque alcuna offesa degna di impeachment.
Ma l’illegalità, a Washington, sta dilagando a vista d’occhio. Il ben orchestrato complotto per abbattere Trump sta avendo luogo proprio qui, ora, davanti a noi.
—————-
Scelto e tradotto da Franco
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun visibile contrassegno di copyright). In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.