Michael Every di Rabobank per Zero Hedge
“Età ed Età della Rabbia”
E’ lunedì mattina e sono di nuovo qui a parlare di un’altra settimana drammatica.
In particolare, ci sarà da guardare il PMI [Purchase Manager Index] mensile: vedremo un ulteriore deterioramento o ci sarà un po’ di crescita, una specie di regalo di Natale anticipato?
E ci saranno anche i meetings sui Tassi d’Interesse presso la Fed, la BoJ e la BoC.
La prima li taglierà — ma il vero problema è se segnalerà o meno di trovarsi in piena “Repo Madness” [pazzia del pronto-contro-termine] — mentre la gigantesca BoJ ….. si sveglierà dal sonno come un gigante Kaiju, terremotando di nuovo i mercati?
C’è poi il Circo della Brexit.
L’UE concederà al Regno Unito una proroga fino al 31 gennaio 2020, o la Francia porrà il veto concedendo al più una proroga molto breve? [Il dilemma si è risolto subito dopo la pubblicazione originale dell’articolo: l’UE ha concesso la proroga].
Quasi sicuramente insisterà sul fatto che l’”Accordo di Recesso”, recentemente riaperto, stavolta sia fermamente chiuso.
Di conseguenza, se il Parlamento britannico decidesse allegramente di ridiscuterlo, o se iniziasse unilateralmente a presentare emendamenti, non lo farebbe con l’approvazione dell’UE.
Ed inoltre, il Primo Ministro BoJo otterrà le sue elezioni a dicembre?
La maggiore probabilità è per il no, perché il Labour sembra essere sì alla disperata ricerca di elezioni, ma non proprio adesso — e questo anche se i Lib Dems potrebbero essere pronti a concederle, vedendole come un mezzo per impedire qualsiasi ulteriore movimento verso una Brexit a breve termine (ma, davvero, di cosa pensano che si parlerà in Campagna Elettorale, del prezzo del formaggio?).
Da notare che l’ultimo sondaggio dell’Observer vede i Tories al 40% (+3% sulla settimana), il Labour invariato al 24% e i Lib Dems al 15% (-1%), con il Brexit Party al 10% (-2%).
In Europa, abbiamo appena visto l’ondata dell’AfD — al secondo posto nelle elezioni in Turingia [Germania] — con il 24% dei voti, il doppio dell’ultima volta e 1pp davanti alla CDU della Cancelliera Merkel, con l’estrema sinistra del Die Linke al primo posto.
L’AfD non è affatto vicina al potere perché nessun Partito sarà disponibile a cooperare — ma quel 24% è tanto più rilevante considerando che viene dopo un attacco ad una Sinagoga e minacce di morte neonaziste durante la Campagna Elettorale.
In Cina, il Presidente Xi Jinping presiederà il tanto atteso Plenum del Partito Comunista, cui di solito si guarda per comprenderne la linea politica.
Le aspettative sono che, questa volta, tutto si focalizzerà sulla politica e sul dirigismo — e niente sulle riforme di mercato.
Questo fine settimana ha visto la Cina sciogliere un Forum globale durato tre anni sulla capacità in eccesso dell’industria dell’acciaio, dopo che nessuno è stato disposto a ridurla.
La Cina ha affermato di essere la sola ad essere disponibile, ma trascura che la sua produzione netta di acciaio è aumentata, rispetto a tre anni fa, ad un livello record ed è ancora in crescita.
Sull’Ucraina-Gate, il carrozzone dell’impeachment continua ad avanzare lentamente, con i sostenitori ad affermare che è carico di prove dannose e gli oppositori a sostenere che hanno esattamente lo stesso peso di quelle del Russia-Gate.
Forse, l’apparente eliminazione del leader dell’ISIS (Abu Bakr al-Baghdadi) da parte delle Forze Speciali statunitensi sposterà leggermente l’equilibrio politico di Washington verso il consenso ….. ma forse anche no.
Il Washington Post, con l’articolo “Truth Dies in Darkness” [La Verità Muore nell’Oscurità], ha cambiato la descrizione della figura di al-Baghdadi — che ha presieduto a torture, omicidi di massa, stupri, schiavitù e genocidio — da “Terrorista-in-Capo” ad “Austero Studioso di Religione”, per terminare con “Leader Estremista”.
Sarcasticamente, non avrebbe potuto optare semplicemente per il termine “populista”?
Sulla politica della Fed: la nostra previsione è che tornerà al “Tasso zero”.
Sul PMI: svelerà, ovviamente, che l’economia sta rallentando.
Il contesto globale resta orientato su una crescita modestissima e su un aumento della vulnerabilità finanziaria (in alcuni luoghi).
Eppure, l’architettura istituzionale o è negazionista o non ha un’idea molto chiara su quale mix di politiche utilizzare per impedire che ciò accada.
Soprattutto, le popolazioni globali non si accontenteranno di sedere ed aspettare che qualcosa di meglio, alla fine, arrivi.
Considerate che in questo momento ci sono disordini di massa in Francia e Spagna e che, inoltre, c’è il 24% all’AfD in Germania e la Brexit nel Regno Unito.
Per non parlare di Algeria, Iraq, Libano, Egitto, Russia, Hong Kong, Venezuela, Cile, Ecuador e Bolivia.
Inoltre, si sta approfondendo la polarizzazione negli Stati Uniti, cui si potrebbe aggiungere il tentativo di distruzione della classe media portato avanti da “Extinction Rebellion” in Australia, Canada et al.
Quando si guarda a Cile, Ecuador, Venezuela, Bolivia, Hong Kong, Spagna, Francia, Algeria, Iraq, Libano, Egitto, Russia ….. è legittimo chiedersi se il 2019-2020 sarà un nuovo 1968 globale.
Naturalmente, non è lecito unire semplicemente i puntini senza ulteriori considerazioni, ma se questo è un 1968-redux, allora si dovrebbero considerare gli echi della storia.
La primavera di Praga fu violentemente schiacciata dai carri armati sovietici e l’Occidente non fu in grado d’impedirlo. Nel frattempo, le rivolte studentesche in Occidente produssero ampie riforme sociali e un’ondata politica di sinistra.
Insieme alla Guerra del Vietnam, quegli anni contribuirono alla fine del peg dollaro-oro e della prima fase dell’ordine globale di Bretton Woods.
Ma anche all’altissima inflazione negli anni ’70 (che alla fine fu conclusa dalla Fed di Volcker) e all’attuale fase della globalizzazione, neoliberista e deflazionistica, che sta spingendo di nuovo le persone in strada.
In breve, indipendentemente da ciò che faranno questa settimana la Fed o la BoJ, dal dato del PMI e da qualunque cosa l’UE o Boris dia e ottenga, affronteremo ancora l’”Età e l’Età della Rabbia”, in un mercato che sta ancora prezzando la calma dello status quo ante.
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Link Originale: https://www.zerohedge.com/geopolitical/we-now-have-mass-public-unrest-france-spain-algeria-iraq-lebanon-egypt-hong-kong
Scelto e tradotto da Franco
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