Le indiscrezioni sui conti tedeschi, che non sono andati in recessione come molti speravano, fanno emergere un dato fondamentale: il rapporto debito/PIL tedesco è sceso sotto il 60%, ossia sotto il limite di Maastricht. Questo significa che i parametri di bilancio statale permetteranno a Berlino di sforare il rapporto deficit/PIL, oggi in attivo di quasi il 2% (1.7%) intervenendo per attivare l’economia germanica alla bisogna, con una iniezione enorme di investimenti pari a poco meno del 5% del PIL. Ma senza sforare i parametri di bilancio statale, sulla base di un PIL circa doppio di quello italiano, pari a 3500 mld€!
Si tratta dunque di un intervento anti ciclico – nei fatti autorizzato dai parametri EU – pari a qualcosa compreso tra 150 e 200 mld€.
L’altro aspetto a cui bisogna prestare attenzione è come la Germania abbia evitato la recessione: semplicemente si è ridotta la produzione industriale dei suoi colossi prima di tutti coi terzisti, che sono quasi tutti stranieri. E dunque si è fatto ricadere l’onore recessivo sulle economie altrui, prendendo tempo dentro i propri confini. Visto che l’Italia è il principale terzista ad es. automobilistico delle imprese tedesche, il fardello cade guarda caso al sud delle Alpi, con la Penisola destinata alla recessione e la Germania che si salva per il rotto della cuffia.
Aggiungete a quanto sopra che oltre alla fermata dell’Ilva e del suo enorme indotto è inevitabile il blocco degli impianti FCA venduta di francesi a partire del 2020, fatto che inciderà pesantemente soprattutto su Pomigliano d’Arco, e capite cosa aspetta la Penisola.
Tradotto l’Italia, complice una manovra giallorossa (non diversa da quella gialloverde, che era ugualmente recessiva) che aumenta le tasse per tutti – ossia riduce i consumi – sarà in recessione [pesante] fra qualche mese. E non di uno zero virgola, ma anche di 2 o anche 3 punti percentuali a fine anno 2020/inizi 2021.
Le conseguenze le potete immaginare, prima di tutto sui conti dell’INPS, che salteranno. E, notasi, tale epilogo è totalmente esogeno, nel senso che succederà con qualsiasi governo a palazzo Chigi, sia esso di destra o di sinistra. Per tale ragione chi scrive preme per andare ad elezioni appena possibile, ossia per dare il potere al Matteo Salvini, che farà vedere le sue “magie” (sappiate che non si andrà alle elezioni fino alle nomine statali; infatti anche i giallorossi vogliono mettere i loro tengo famiglia in posti da dove continuare a succhiare, i Leghisti-Renzisti sono arrabbiati solo per tale motivo, di non essere ora al governo…).
Ed intanto l’Italia, scusate il francesismo, va a puttane…..
Chi pensa di salvarsi dalla mazzata, incluso i professoroni romani, penso avrà presto un brusco risveglio…
Ma torniamo al punto “tedesco”: con tale pallottola d’argento di un intervento di quasi 200 miliardi sull’economia teutonica, Berlino terrà in piedi la sua economia. Facendo notare che una crisi in EU, ad esempio dell’Italia al crack, abbasserà l’euro contro il dollaro. Dunque a Trump restano solo i dazi contro i tedeschi, restando però il problema del dollaro terribilmente sopravvalutato in termini di competitività relativa (…).
Dunque, coloro che ritengono di voler cambiare l’Europa dal di dentro fanno solo un piacere a Berlino, permettendo all’EU con l’euro di andare avanti ancora un po’. Ricordo per altro che ogni anno si può stimare che le Germania riduca il suo debito pubblico di circa il 2%, mentre l’Italia lo aumenta circa di pari entità. Tradotto, nel giro di tre anni circa la Germania potrà comprarsi l’Italia, avendo raggiunto un debito inferiore a quello italiano pur avendo un PIL più che doppio.
In tale contesto l’idea idiota dei post-sovranisti di aspettare che l’euro si rompa da solo EU è una emerita BUGIA per nascondere altro, temo, bugia interessata a cui anche il prof. Bagnai sembra credere. Infatti Berlino gioca sul tempo: per lei basta resistere, tirare lungo ed alla fine vincerà, comunque. Ossia, farà arrivare la troika nel paese più filo USA dell’EU, l’Italia.
Dunque, a che gioco giocano i post-sovranisti? Ossia la Lega? A far convergere l’Italia con l’EU? O magari a puntare a dividere l’Italia, compressa da debiti enormi accumulati che nessuno vorrà pagare? La Lega vuole forse, portando il discorso all’estremo, la divisione dell’Italia in tre o più parti?
Si, perché a fare nulla è questo che succederà.
Per inciso i post-sovranisti sono quelli che prima di farsi eleggere volevano sfidare l’EU sui conti, non volevano calare le brache con Bruxelles, volevano uscire dell’euro, volevano più deficit statale ecc. Il faccione del tradimento è secondo chi scrive soprattutto quello di Rinaldi e Borghi, i pro euro che ora di nascondono dal loro passato “ex Piano B”… (commento personale: vergogna!)
Infatti tali post-sovranisti, andati al governo hanno messo tante tasse prospettiche nei successivi 5 anni quanto i giallorossi oggi, hanno rinnegato il “no euro” rimpiazzandolo con “l’euro irreversibile”, hanno promosso al Quirinale il vero traditore della Patria Mario Draghi (colui che firmò a 4 mani la lettera contro Berlusconi da parte della BCE nel 2011, lettera indebita nella forma, nella sostanza e nella provenienza del richiamo, ndr), hanno approvato la TAV a vantaggio francese votando con PD e Forza Italia, hanno taciuto sullo scippo francese di FCA, volendo addirittura entrare nel PPE di Angela Merkel [senza parole] ecc.
Spero abbiate capito la gravità della situazione. E quanto siete presi per il culo dai politici che avete eletto, cari Concittadini!
Quello che mi sorprende è che tutto questo non vi faccia arrabbiare, visto che quanto sopra vi farà inevitabilmente morire di stenti: non sarebbe forse meglio chiedere il mantenimento delle promesse pre-elettorali? Parlo di quelle fattuali ossia economiche, lasciando stare le specchietto per le allodole dei migranti, un mero corollario, direi anzi un “richiamo per fessi” utile solo a distogliere l’attenzione mediatica i problemi dai problemi veri, quelli per cui la gente sta finendo in bolletta e disoccupata (Ilva docet…).
Mitt Dolcino
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