Prima cosa: il tentativo di chiudere ILVA Taranto da parte dei francesi di Arcelor Mittal sta facendo “backfire“, visto che nasconde – ormai è chiaro – un piano a lungo termine euro-francese per deindustrializzare la Penisola e poi papparsela a basso prezzo. Non c’è altro da aggiungere
I metodi (quasi nazisti, a molti purtroppo sono sembrati tali) usati per tentare di chiudere l’altoforno di Taranto lo dimostrano, a maggiore ragione tenendo conto della sostituzione in corsa dell’AD del sito italiano del colosso franco-indiano, ossia del responsabile legale dell’azienda, un francese sostituito da una italiana (l’AD Morselli, una donna) solo pochi mesi fa. Stessa azione, guarda caso, fatta da EDF con Edison poco tempo fa, un italiano al posto di un AD francese. Che non sia mai che i francesi inizino a temere rappresaglie nel loro attacco all’apparato industriale italiano, eventualmente supportati da un basista in quel di Parigi (nel caso ipotetico, chi sarebbe secondo voi? Magari un nipote del braccio destro di un tycoon televisivo italiano? Che lavora per l’università dei servizi segreti francesi…? A pensare male si fa peccato ma spesso….)
‘Sta volta han messo i PM migliori e più seri ad indagare su ArcelorMittal…
A me sembra chiaro che il motivo del nervosismo francese possa essere dovuto alla paura che gli “strumenti terribili” che lo Stato italiano utilizza normalmente contro le PMI italiche per verificare transfer prices e spese possano essere attivate anche contro la filiale italiana dell’acciaiere francese, in attacco all’Italia . Magari mettendo alla berlina – ed al penale – possibili atteggiamenti di dubbia liceità come trasferire utili dall’Italia alle sedi straniere o in paesi a fiscalità privilegiata (o a fiscalità semplicemente inferiore a quella italiana, praticamente tutti i paesi EUropei). Se lo Stato volesse attaccare tali multinazionali (ad es. francesi) sarebbe facile: basterebbe usare gli stessi precisi, identici strumenti usati quotidianamente dalla Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza contro le PMI italiane, ossia contro cittadini italiani, situazione che ha creato troppo spesso in passato – ed al presente, purtroppo – un clima di persecuzione fiscale tra i plebei residenti (…). Basta infatti paventare lo stesso trattamento anche alle multinazionali ad es. francesi e, come per magia, anche loro cedono, vedasi ArcelorMittal.
E dunque i francesi, sorpresa, non fermano più l’altoforno di Taranto…. C.V.D.
Troppe Legioni d’Onore tra i politici ed ex politici italiani (oltre che imprenditori che hanno fatto i soldi con la svendita di beni ex pubblici) spingono purtroppo a pensare a connivenze tra costoro e la Francia a danno dell’Italia
Se vi ricordate anche la Russia del primo Putin usò strumenti simili per impedire che aziende straniere come Shell o BP depredassero attività locali, petrolifere nel caso: le indagini su evasione fiscale ed inquinamento misero a rischio gabbio i managers stranieri delle aziende acquisite (depredate?), facendo il miracolo di evitare la debacle russa comprata per un tozzo di pane. Con minacce anche e soprattutto penali ai managers stranieri. Facile no? Basterebbe fare lo stesso non solo con Arcelor Mittal ma con tutte le aziende acquistate ad es. dalla Francia in Italia, verificando dettagliatamente transfer prices e tasse non pagate in Italia, per vedere se tutto è regolare (memento i managers di ThyssenKrupp condannati ad anni di galera per omicidio ed ancora in libertà, solo perche di fatto nobili tedeschi, incredibile). Ve lo dice uno che ha lavorato per anni in grandissime multinazionali, da non dormire la notte, credetemi.
Ancora liberi seppur condannati in via definitiva, questa è l’EU euro-franco-tedesca: i tedeschi si sentono sempre al di sopra delle leggi straniere, come 75 anni fa…
Dunque, ben venga questa evoluzione 3.1 della giustizia italiana, benvenuta davvero. Anzi, benedetta!
Possiamo tranquillamente dire che lo Stato è stato troppo disattento in passato ai propri interessi con le grandi multinazionali. Ora che i buoi stanno scappando – ovvero che le pensioni dei giudici sono a rischio, anche causa fuga delle multinazionali ex italiane con annesso crack dell’Italia – forse è arrivata l’ora di fare le dovute verifiche, che dite? Magari capiterà anche su FCA: ora che la prima azienda automobilistica italiana è stata ceduta ai francesi noni stupirei se si verificasse ad esempio, nel caso, se con FCA in Italia si facciano utili zero o negativi dentro i confini nazionali e magari i grassi margini vengano trasferiti all’estero (Olanda ad esempio, …), magari – ma bisognerebbe verificare – in modo elusivo, ossia usando per le indagini lo stesso preciso identico metro usato ogni santo giorno dall’Agenzia delle Entrate e dalla GdF contro le PMI nazionali…..
Forse qualcosa finalmente si muove: vedasi il caso di ArcelorMittal di queste ore. Restiamo in trepidante attesa: certo, se lo Stato volesse davvero verificare le varie tassazioni di favore, anche alla luce delle multe miliardarie a multinazionali del lusso francesi per mancate tasse pagate in Italia, forse qualche dubbio sul loro futuro dovrebbe sorgere per molti AD di aziende francesi in Italia, magari anche quelle acquistate dalle ceneri di Montedison….
E se Di Maio avesse avuto ragione, per una volta (pur bibittaro, ma sempre buon napoletano)…
Alla fine l’intervento della Procura di Milano ha precisamente questo significato: focalizzare l’attenzione dei PM sulla possobile evasione fiscale delle grandi multinazionali straniere che in passato – ed al presente – hanno arraffato tutto l’arraffabile in Italia. Magari con manette annesse, si sa che Milano non esita a mettere in galera le persone sospettate magari chiedendo come contropartita informazioni sensibili per rilasciare i soggetti coinvolti (vedasi Gabriele Cagliari, indagato ai tempi se ricordo bene anche dal PM De Pasquale, che oggi a Milano indaga anche su Matteo Salvini ed il Metropole; che poi tale atteggiamento possa anche configurarsi – tecnicamente almeno, in termini canonici, sospendere la libertà personale di un individuo in cambio di informazioni intendo – anche come tortura, beh, lasciamolo perdere per ora….). Ciò evidentemente fa paura, anche all’estero.
Sappiate solo che la Procura di Milano, a fronte del vero affronto dell’attacco all’Italia da parte di ArcelorMittal, ripeto un’azienda francese, ha messo i PM “buoni”, quelli super-esperti e capaci in materia fiscale, gli eredi dell’onorato giudice Ambrosoli per intenderci, a scandagliare i conti dei francesi. Con risultati “distensivi” e fors’anche risolutivi arrivati nel giro di pochi giorni, che caso…. (quando si usa la meritocrazia e non la raccomandazione anche in magistratura,ecco che i risultati arrivano)
Capite bene, quello che vi mando è un messaggio di speranza: non si può pensare di risolvere il problema italiano senza attaccare le ottimizzazioni fiscali delle multinazionali – troppo spesso francesi e tedesche – che fanno incetta di valore italiano. Ve lo dice un emigrato, che conosce perfettamente il valore di vivere nella bellissima Italia, un vero lusso (seppure il sottoscritto non tornerà in Italia, per questioni famigliari).
I miliardari che rientrano in Italia con la legge voluta dal PD per i cd. Paperoni (Carlo Debenedetti, Serra di Algebris ecc., …) pagano lo zerovigola di tasse mentre le PMI ed i residenti pagano anche il 60%…. Corsi e ricorsi storici di come si generano i vari Don Rodrigo in Italia
Tre considerazione conclusive. Prima di tutto, da emigrato con famiglia straniera vi dico che, vista dall’estero, la situazione italiana in termini legali, giudiziari, economici, fiscali e sociali sembra inaccettabile, con un’assurda incertezza del diritto presente se volete anche nel caso Arcelor Mittal (perchè i giudici sono intervenuti solo ora ad indagare su presunte evasioni fiscali? Se esistevano anche prima?). Oggi l’unica situazione legale e fiscale chiara in Italia sembra essere quella per i miliardari che rientrano nel Belpaese oberato da debito e disoccupazione, a fare i novelli feudatari mentre il paese si impoverisce, leggasi legge dei cd. Paperoni, la più permissiva del mondo occidentale in termini di vantaggi per i miliardari (legge voluta dal PD: incredibile che la sinistra faccia leggi a vantaggio dei miliardari, o meglio ormai è chiaro come il PD difenda prevalentemente gli interessi dei miliardari e non della gente comune).
In secundis, è chiaro ormai che la magistratura è sì la causa di enormi problemi nazionali, ma anche la fonte di soluzioni come nel caso Arcelor. Ossia a fronte dell’insipienza politica dei politici romani – che evidentemente troppo spesso non hanno un mestiere, al contrario dei giudici che invece di norma hanno studiato molto – alla fine chi ha cervello e capacità deve affrontare e risolvere i grandi problemi del Paese (ricordo che ai vertici del governo fino a poco tempo fa c’era un bibittaro e un illaureato che pur giovane non ha mai lavorato nel privato, avendo solo solo vissuto di politica, ndr): è fattuale che nel caso ArcelorMittal i problemi li hanno creati i politici, la magistratura ha dovuto finalizzare in assenza di capacità appunto politiche di risolvere gli stessi pasticci creati dai parlamentari. Ossia, lo Stato è da riformare alla radice, ormai – questo è quanto appare -, la politica sembra purtroppo non avere capacità anche semplicemente intellettive sufficienti per il ruolo e la magistratura nel caso deve comunque supplire a tali carenze, col suo attivismo che può sfociare nella supplenza politica potenzialmente anche contro i dettami della Costituzione sulla separazione dei poteri (…). Questo fa il paio con contraddizioni forti come il caso del giudice della procura di Milano Diego Curtò che fece indebitamente fallire Montedison dietro pagamento di una tangente, solo per essere messo al gabbio in cella singola e TV a colori senza chiarire dettagli importanti della tangente ricevuta, e pur anche senza mai pagare civilmente per l’enorme danno causato al Paese ed ai privati coinvolti (…). O lo strano fatto per cui un ex capo uffici legali di Edison era cugino, stesso cognome, del procuratore capo di Milano durante la fase finale dell’acquisto di Edison da parte dei francesi di EDF (…).
In ultimo un messaggio positivo: probabilmente è vero, come successo molte volte nei secoli passati, che gli oriundi potranno salvare l’Italia, mi tocca obtorto collo dare ragione allo stimato Maurizio Blondet (pur non volendo il sottoscritto tornar in Italia causa situazione famigliare). Ricordate infatti come la popolazione dall’inizio dell’era dell’euro in Italia cresceva fino al 2008, SENZA IMMIGRATI. Mentre quella tedesca stava scendendo. Chiedetevi il perchè.
https://scenarieconomici.it/diciamola-tutta-mario-monti-ha-fatto-un-disastro-ecco-perche/
All’uopo vi rimando ad un mio vecchio intervento che ha avuto davvero tante visualizzazioni negli anni, addirittura ripreso dal sito dei progressisti lombardi (PD network...). Un caro abbraccio
Mitt Dolcino
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