La domanda che i veri sovranisti che oggi votano Lega – domani chissà – dovrebbero porsi è questa: “amiamo prima di tutto Salvini o amiamo il nostro Paese“? Meglio detta, costoro vogliono andare al governo con elezioni prossime venture o si vuole continuare a stare all’opposizione, perseverando nell’essere il bersaglio di inchieste e scandali incrociati?
Io spero che, al di fuori dei soliti indirizzi di cordata/partito, inevitabili, gli italiani non si siano in generale “innamorati” solo dell’ uomo solo al comando Matteo Salvini, mettendo in secondo piano l’interesse del Paese, della Lega e degli stessi votanti nazionali. Infatti la logica direbbe che Salvini NON dovrebbe farsi da parte ma solo DI LATO, costruendo dunque una squadra in seno alla Lega con personalità tecniche super-competenti che possa sfidare l’EU in modo opportuno, visto che oggi la squadra leghista è chiaramente non all’altezza, escluso il prof. Bagnai, a livello tecnico.
Ma il problema NON sta nemmeno qui: giusto o sbagliato che possa sembrare, gli USA hanno preferito Conte a Salvini. Il motivo è semplice e deriva dal fatto che di Salvini a Washington NON si fidano. Vedete voi, Matteo Salvini andò in USA ed incontrò “solo” Pompeo, che gli fece peraltro lo shampoo (così si dice) per varie vicissitudini nazionali con implicazioni geostrategiche, tra cui possiamo annoverare una colpa forse non troppo generica su Huawei e sulla Cina (…), vedasi oltre. In tutto questo oggi Giorgia Meloni va alla Casa Bianca invitata dagli USA e facilmente incontrerà addirittura Donald J. Trump….
Ma quello che più consta è che Trump ha ormai deciso di delegare il comando delle operazioni italiche a Londra, non appena la Brexit sarà conclusa, ossia anche appena dopo il 12.12.2019,ì se le elezioni UK dovessero esprimere una solida maggioranza pro Boris Johnson (che nacque cittadino USA, mai dimenticarlo). Dunque, Conte non è ostile a Trump, anzi forse lo chiama addirittura Caronte, traghettatore (protetto) fino alla Brexit. Punto e finito.
Conte-Caronte il traghettatore….
Si dice che Trump abbia imposto solo un punto nella “Italy – to do list” consegnata a BoJo: ridimensionare se non annientare l’obamiano Matteo Renzi. Infatti, vediamo sui media quanto sta accadendo in queste ore…. In tutto questo Salvini sembra sempre più “a letto” con Verdini, quanto meno – nel caso – con la sua figliola direte voi, ma io non intendevo quello: sembra ormai evidente una comunanza di intenti politici e di potere tra Salvini ed i Renziani per andare al governo, ormai anche i non addetti ai lavori lo percepiscono (…).
Tanto per essere chiari, se Salvini non si farà di lato difficilmente la Lega con Salvini a capo riuscirà ad avere successo, visto che l’ostracismo USA ed UK sarà ostacolo enorme per tali fini. Dico questo perchè Salvini ha anche un altro “hatù“: è troppo vicino ai russi. E, si sa, gli inglesi – tutto sommato, al contrario degli americani – coi russi proprio non vogliono andare d’accordo quando si parla di dominio dell’Europa continentale, discorso che vale da secoli.
Conte tiri dritto: non dia nessun ruolo ai Renziani, tanto non faranno mai cadere il governo (dopo i documenti scambiati con W. Barr, bravi 007 italiani). Fintanto che Trump resiste, il renzusconi è sotto scacco. In attesa della resa dei conti negli USA…
Sembra buttare male per Salvini, non è vero? Eh, forse si, davvero…. Il tempo sta scadendo e la Lega deve capire cosa vuol fare da grande. Altrimenti decideranno altri per lei (ricordo a tutti che Berlusconi nel 2010 aveva una maggioranza ben più solida di quella di Salvini oggi; abbiamo visto come è finito, ndr).
Ultimissimo appunto: negli scorsi giorni, quando lo scandalo della Fondazione Open stava emergendo, i renziani sono usciti allo scoperto e sul Fatto Quotidiano hanno fatto questa strana affermazione, davvero sibillina:
Della serie, “se casco io cascano tutti…” O sbaglio? Più in dettaglio, che forse i Renziani intendevano in tale pezzo dell Fatto Quotidiano le eventuali consulenze delle srl italiane con aziende cinesi? Stile Alibaba? E se così fosse, chi ci sarebbe dietro a tali fantomatiche consulenze? Magari fra poco lo sapremo…
Occhio, le cose quasi mai sono come appaiono leggendo i giornaloni…
Chi scrive resta fermamente convinto che per uscire dal cul di sac dell’austerità euroimposta l’Italia DEBBA NECESSARIAMENTE appoggiarsi agli USA, anche e soprattutto per uscire dalla moneta unica (…).
Mitt Dolcino
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