Redazione: Sull’argomento che proponiamo si è già espresso Maurizio Blondet: https://www.maurizioblondet.it/la-marina-italiana-disciplinera-erdogan-ce-lo-chiede-leuropa/, con argomentazioni valide come sempre ma forse, nell’occasione, un po’ “colorate”.
Lo rilanciamo, una volta appreso dell’accordo fra il GNA e la Turchia sulla spartizione delle acque del Mediterraneo, ma anche e soprattutto sulla spinta emotiva dell’incontro “Francia + UK + Germania + Turchia” che si è tenuto a margine del vertice Nato di questi giorni, riguardo la Libia e i giacimenti di gas nelle acque su cui si affaccia: https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/rsquo-italia-fora-ball-nostro-paese-stato-escluso-220774.htm
L’esclusione dell’Italia, sulla base del principio “a noi il gas, a voi i migranti” non può essere accettato. Non è una questione di colore politico. O siamo uno Stato o non lo siamo. Non sono possibili posizioni intermedie.
Questo non-governo o agisce, oppure che se ne vada. Questo Presidente della Repubblica, o fa il Presidente (riconoscendo che il Parlamento sta violando il principio costituzionale della rappresentanza democratica), oppure la storia lo relegherà nel limbo dell’ignavia.
Se è credibile quanto sostenuto (seppur apoditticamente) da Blondet, che il nostro Paese sarà coinvolto nella protezione del Mediterraneo Orientale assieme alla Francia, allora non riusciamo a spiegarci l’esclusione dalla riunione sopra citata.
Non più “il petrolio a loro e i migranti a noi”, ma adesso dobbiamo anche difenderli militarmente, offrendo navi, truppe e appoggio logistico. E’ troppo!
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Tyler Durden per Zero Hedge
Un diplomatico turco ha svelato una mappa che delinea le acque del Mediterraneo rivendicate dalla Turchia, sullo sfondo del lungo scontro con Cipro e Grecia riguardo l’esplorazione e l’estrazione di petrolio e gas all’interno della Zona Economica Esclusiva (ZEE) di Cipro.
“Dopo aver firmato accordi con lo stato-fantoccio sito nella parte settentrionale di Cipro — e con lo pseudo-governo Libico di Tripoli — la Turchia dichiara di possedere metà del Mediterraneo Orientale”, ha osservato Aron Lund, analista della Fondazione Century, riguardo la carta geografica di cui sopra.
La “nuova mappa”, che delinea la pretesa piattaforma continentale della Turchia e i confini della sua ZEE, è stata pubblicata dal quotidiano Turco “Hurriyet Daily”.
Nel frattempo, l’intera parte orientale di Cipro [ovvero le acque prospicienti] è stata rivendicata dalla “Repubblica Turca di Cipro del Nord”, non riconosciuta ed anzi fortemente contestata a livello internazionale.
Il citato quotidiano turco spiega che:
“Con questo grafico, Çağatay Erciyes mostra i confini esterni della piattaforma continentale turca e della sua ZEE — designati in un accordo del 2011 fra la Turchia e la Repubblica Turca di Cipro del Nord (TRNC) — ed inoltre la linea mediana fra Egitto e terraferma Turca, assieme alle risultanze di un recente memorandum con la Libia”.
Nel corso dell’ultimo anno la Turchia ha inviato navi da esplorazione d’idrocarburi nelle acque cipriote del Mediterraneo Orientale facendole seguire da navi militari, come conseguenza dei forti reclami relativi all’occupazione Turca della parte settentrionale di Cipro (dal 1974) — guadagnandosi la condanna sia di Nicosia che degli alti funzionari dell’UE, che hanno difeso l’interpretazione UE-Cipro del conflitto.
In Libia — nel mentre i consiglieri militari turchi continuano a svolgere un ruolo chiave a sostegno del “Governo di Accordo Nazionale” (GNA) con base a Tripoli, contro l’offensiva guidata dall’”Esercito Nazionale Libico” (LNA) del Generale Khalifa Haftar — la Turchia è impegnata anche in importanti operazioni difensive marittime al largo del Nord Africa.
“Il 27 novembre, il Presidente Turco Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto una riunione a porte chiuse a Istanbul, durata oltre due ore, con Fayez al-Sarraj, Presidente della Libia (GNA)”, ha ulteriormente riferito lo Hurriyet Daily.
In quell’incontro, i due leader avrebbero concluso un accordo che è considerato la chiave di volta per espandere le rivendicazioni marittime della Turchia.
Sottolineando che la Turchia ha la più lunga linea costiera continentale del Mediterraneo Orientale, il portavoce del Ministero degli Esteri turco, Aksoy, ha dichiarato che:
“Le isole che si trovano sul lato opposto della linea mediana fra i due Continenti non possono creare aree di giurisdizione marittima al di là delle loro acque territoriali. Nel delineare le aree di giurisdizione marittima, dovrebbero essere prese in considerazione anche la lunghezza e la direzione delle coste”.
Tutto questo fa seguito alle tensioni d’inizio estate, quando la Turchia ha rivendicato la sua giurisdizione su acque che si estendono per ben 200 miglia dalla sua costa, affermando sfacciatamente la proprietà su una fascia del Mediterraneo che si espande persino nella ZEE della Grecia.
Fino ad ora Ankara ha risposto alla minaccia di sanzioni dell’UE riaffermando i suoi pretesi diritti sulle acque di tutte le parti della costa di Cipro.
Se i militari turchi tentassero di far valere le richieste di trivellazione e s’imbattessero in navi cipriote e greche, potrebbero innescare uno scontro mortale che costringerebbe l’UE ed una riluttante NATO ad intervenire finalmente con più forza.
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Link Originale: https://www.zerohedge.com/geopolitical/new-map-reveals-turkey-claim-half-east-mediterranean-waters
Scelto e tradotto da Franco
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