Redazione: Francamente, non ne potevamo più di trappole mediatiche, burattini isterici, sedicenti Napoleoni e riunioni “ad excludendum”.
Per una volta, ci troviamo d’accordo con Gramellini (non succederà mai più!) che, sul Corriere, ha sferzato Trudeau chiedendosi perché mai, quando si trova davanti al Presidente Arancione, se la fa sotto ….. salvo atteggiarsi a “cuor di leone” quando è lontano.
Prendiamo atto che Macron è sparito, che Erdogan torna a casa con la coda fra le gambe e che le tre cose che veramente contavano, l’aumento del budget militare, il rafforzamento dello schieramento sul Baltico ed i primi passi verso la “guerra spaziale”, sono state approvate.
Così voleva Trump. Così è stato fatto.
Sul meeting “Francia + Turchia + UK + Germania” (peraltro inconcludente, a sentire qualche spiffero) ci siamo già espressi in un articolo di ieri.
Ah, dimenticavamo. Trump e Trudeau si sono incontrati, con quest’ultimo che ha spiegato l’equivoco (e te pareva) ma senza scusarsi perché, a suo dire, niente di irriguardoso aveva detto. Amen.
Qui il link: [https://www.washingtonexaminer.com/news/trudeau-met-with-trump-to-explain-away-hot-mic-moment-before-being-called-two-faced]
Noi pubblichiamo due brevissime cronache, di Al Jazeera e del Washington Examiner. Due diversi punti di vista, ma la sostanza ci sembra la stessa.
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Al termine di un meeting divisivo, la NATO ha accettato il piano di difesa dei Paesi Baltici
Redazione di Al Jazeera – https://www.aljazeera.com/news/2019/12/divisive-meeting-nato-agrees-baltics-defence-plan-191204132331313.html
Dopo una giornata drammatica che ha svelato le profonde ferite all’interno della NATO, i membri dell’Alleanza Militare, riuniti vicino Londra, hanno tentato di presentare un fronte unito adottando una “dichiarazione comune” — dopo aver concordato il “piano di difesa” per i Paesi Baltici e per la Polonia, che la Turchia aveva minacciato, precedentemente, di bloccare.
I Leader della NATO hanno sostenuto, nella dichiarazione conclusiva di mercoledì, che le “azioni aggressive” della Russia costituiscano una minaccia per la sicurezza euro-atlantica e che la crescente influenza della Cina rappresenti anch’essa una sfida [contrariamente alle precedenti affermazioni di Macron].
La Turchia aveva avvertito che avrebbe rifiutato di appoggiare il piano per rafforzare la difesa degli Stati Baltici e della Polonia, perché il Presidente Recep Tayyip Erdogan aveva chiesto invano all’Alleanza di riconoscere come terroristi i Curdi dello YPG.
Ma, mercoledì, il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha detto ai giornalisti che: “Stiamo insieme, tutti per uno e uno per tutti. Il nostro impegno nei confronti dell’articolo 5, la clausola di difesa collettiva della nostra Alleanza, è scritto sulla pietra”.
Stoltenberg ha aggiunto che gli Alleati Europei e il Canada avevano incrementato di 130 miliardi/usd le loro spese per la difesa, a partire dal 2016.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto che la Russia non si sarebbe fatta coinvolgere nella corsa agli armamenti della NATO, anche se questa dovesse aumentare le spese militari — aggiungendo che tutto questo non può che “rafforzare” le preoccupazioni del Cremlino.
Secondo la Reuters, Stoltenberg ha anche detto che i membri non hanno discusso, mercoledì, della milizia Curda YPG.
James Bays di Al Jazeera, parlando da Watford [sede del meeting NATO], ha dichiarato che :
“Stoltenberg ha affermato che stavano andando avanti con i programmi per la protezione di Polonia e Stati Baltici, ma che ancora non sapeva se ci sarebbe stata una risoluzione congiunta. È chiaro che sta cercando di nascondere le differenze che son venute allo scoperto quando i leader della NATO sono arrivati qui”.
Martedì, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua controparte francese si sono scontrati sul ruolo della NATO e sul suo futuro, con il leader degli Stati Uniti che è entrato a piè pari nella guerra di parole fra Macron ed Erdogan.
Nel corso di una conferenza stampa di 52 minuti, Trump si è scagliato contro Macron, stigmatizzando le politiche fiscali europee e criticando l’osservazione del Leader Francese, “molto, molto cattiva”, secondo cui la NATO era in uno stato di “morte cerebrale”.
Macron ha difeso il suo commento e, riferendosi alla Turchia, ha affermato che i membri della NATO non sono d’accordo nel definire come terrorista la milizia YPG.
Il Presidente Francese aveva espresso questa valutazione sulla NATO il 7 novembre, nel corso di un’intervista concessa al The Economist, criticando al contempo la mancanza di coordinamento fra i Membri dell’Alleanza sulla recente operazione militare Turca in Siria.
Erdogan aveva risposto, sfidando Macron a controllare la sua, di “morte cerebrale”.
Numerosi altri membri della NATO hanno condannato l’operazione militare della Turchia, con alcuni di loro che hanno sospeso la vendita di armi ad Ankara.
Stoltenberg ha detto che i Membri dell’Alleanza sono d’accordo nel sostenere che lo “spazio” rappresenta il “quinto dominio operativo”, accordandosi per prepararsi ai conflitti nello spazio, nell’Artico e nelle “reti di computer”, così come nelle tradizionali battaglie terrestri, marittime e aeree.
La NATO ha anche avvertito la Cina, per la prima volta, che sta monitorando la sua crescente potenza militare.
Alla fine del Vertice, Trump ha descritto Justin Trudeau come una persona “a due facce”, dopo che le telecamere lo avevano “catturato” mentre lo stava apparentemente deridendo.
“Ha due facce”, ha detto ai giornalisti. Ha sostenuto che aveva richiamato Trudeau ai suoi impegni sulle spese per la difesa e che il Canadese “non ne è stato molto contento”.
Il leader statunitense ha successivamente annullato la prevista conferenza stampa di chiusura.
Trump sta attualmente combattendo contro il tentativo di metterlo sotto accusa, con la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, guidata dai Democratici, che dovrebbe vivere, mercoledì prossimo, un momento-chiave.
Commentando le divisioni tra i Membri della NATO, Stoltenberg ha dichiarato che: “La nostra retorica non è sempre eccellente, ma la nostra sostanza è semplicemente perfetta”.
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In realtà, il vertice della NATO è stato un successo
Tom Rogan https://www.washingtonexaminer.com/opinion/actually-the-nato-summit-was-a-success
Sì, i Presidenti Trump e Macron si sono scambiati parole taglienti. E, sì, Trump ha subito una lieve presa in giro da parte di Justin Trudeau.
Ma, nonostante l’iperbolica copertura dei media, che ritenevano ormai morta l’Alleanza multilaterale di maggior successo nel mondo, il vertice NATO di Londra, conclusosi mercoledì, è stato un enorme successo.
Innanzitutto, il Presidente Turco Recep Tayyip Erdogan ha ritirato la precedente minaccia di bloccare il maggior sostegno della NATO agli Stati Baltici e alla Polonia.
Fino a mercoledì Erdogan aveva resistito, a meno che l’Alleanza non avesse riconosciuto come terrorista lo YPG — un alleato indispensabile nella recente guerra allo Stato Islamico.
Invece, come riferito dal Presidente Lituano Gitanas Nauseda, gli Stati Baltici e la Polonia si sono incontrati con il Presidente Turco e hanno ricevuto il suo sostegno.
Questo è uno sviluppo positivo che suggerisce di come la Turchia possa riconsiderare la sua crescente deferenza nei confronti di Vladimir Putin.
Il Leader Russo, dopo tutto, non sarà affatto contento che Erdogan abbia appoggiato la strategia di sicurezza della NATO per il Baltico.
L’accordo su questa strategia è molto importante. La principale minaccia alla sicurezza della NATO è una potenziale guerra-lampo dei Russi verso i confinanti Paesi Baltici — o verso la Polonia, attraverso la Bielorussia.
Con l’Alleanza dei 29 Paesi, unita nel potenziare il sostegno a quelle nazioni (che soddisfano, responsabilmente, l’obiettivo di spesa per la difesa del 2% del Pil), la Russia deve ora affrontare un nuovo deterrente.
Questo non vuol dire che sia probabile un attacco russo ma che, semplicemente, la possibilità che possa esserci richiede comunque una controforza commisurata.
Un altro successo è l’accordo degli Alleati per aumentare le spese per la difesa.
Il Primo Ministro Britannico Boris Johnson e il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg si sono adoperati a sostegno di Trump, spingendo gli altri membri a raggiungere quanto prima l’obiettivo del 2%.
In uno sviluppo degno di nota, l’Amministrazione Trump ha assunto nell’occasione un tono più conciliante.
Il Washington Post ha riferito che Trump “non ha minacciato gli altri paesi con la stessa veemenza delle precedenti riunioni, secondo cinque diplomatici e politici della NATO …”
Questa è una buona notizia.
Premesso che Trump ha assolutamente ragione a fare pubbliche pressioni sugli Alleati affinché spendano di più per la difesa, è da rimarcare che solo la Russia trarrebbe beneficio se qualche Alleato mettesse in discussione gli Stati Uniti, relativamente alla clausola di difesa reciproca di cui all’articolo 5 della NATO.
Evitando questo rischio [dichiarazione congiunta di fine meeting], Trump ha potuto lasciare questo vertice sostenendo di aver fatto avanzare la necessità di una maggiore condivisione degli oneri, ma in un contesto di rafforzamento dell’unità della NATO — e non di minaccia agli alleati.
In conclusione, ignorate i titoli dei giornali. A giudicare da quanto effettivamente concordato, si è trattato di un vertice NATO di grande successo.
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Scelti e tradotti da Franco
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