Michael Snyder per The Economic Collapse Blog
L’Iran ha appena commesso un tragico errore.
Martedì, quando le truppe-delegate dell’Iran hanno attaccato l’Ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad, si è diffusa un’onda d’urto in tutto il pianeta.
La vicenda ci ha immediatamente ricordato la “crisi degli ostaggi iraniani”, che si rivelò un’autentica manna per quel paese.
Nel novembre del 1979 un gruppo di miliziani prese d’assalto l’Ambasciata degli Stati Uniti a Teheran, prendendo in ostaggio 52 cittadini americani.
Per i successivi 444 giorni gli Stati Uniti furono profondamente umiliati dal regime iraniano.
Jimmy Carter sembrò un debole e patetico Presidente agli occhi del resto del mondo. L’incapacità di liberare gli ostaggi preparò la strada per l’elezione di Ronald Reagan, nel 1980.
Gli iraniani, forse, hanno pensato di ripetere quella “magia” permettendo alle truppe filo-iraniane di prendere d’assalto l’Ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad.
Ma non è più il 1979 e Donald Trump non è Jimmy Carter.
Sembra che gli iraniani stiano pensando di poter intimidire Trump nello stesso modo in cui lo hanno fatto con altri Presidenti degli Stati Uniti.
Sembrano credere che, se esercitassero una sufficiente pressione, gli Stati Uniti alla fine cederebbero lasciando la regione.
Ma chiunque conosca Trump sa che il Presidente non si arrende mai.
Nella sua vita ha sempre avuto una regola personale: se qualcuno lo colpisce, risponde ancor più duramente.
L’Iran sostiene di non aver nulla a che fare con l’attacco all’Ambasciata, ma tutti sanno che le loro truppe-delegate mai farebbero qualcosa del genere senza il permesso di Teheran.
Di conseguenza, il Presidente Trump ha avuto gioco facile nel sostenere che gli iraniani “sono pienamente responsabili”:
“”L’Iran ha ucciso un contractor americano e ne ha ferito altri. Abbiamo risposto con fermezza e continueremo a farlo. L’Iran ha orchestrato un attacco all’Ambasciata degli Stati Uniti in Iraq e quindi sarà ritenuto pienamente responsabile.
Ci aspettiamo, inoltre, che l’Iraq utilizzi le sue forze per proteggere l’Ambasciata ed in questo senso li abbiamo ben informati!””.
In un successivo tweet, Trump ha dichiarato che l’Iran pagherà un “prezzo molto alto” per quello che ha fatto:
“”… L’Iran sarà ritenuto pienamente responsabile delle vite che andranno eventualmente perdute e dei danni subiti da una qualsiasi delle nostre strutture. Pagheranno un GRANDE PREZZO! Questo non è un avvertimento, è una minaccia. Felice Anno Nuovo!””.
Che cosa vuol dire, il Presidente? Vuol dire che dobbiamo aspettarci un’azione militare degli Stati Uniti che, molto probabilmente, prenderà di mira direttamente l’Iran.
Subito dopo l’attacco, il Segretario alla Difesa Mark Esper ha ordinato a 750 soldati dell’”82a Divisione Aviotrasportata” di dispiegarsi immediatamente in Medio Oriente:
“” ….. ho autorizzato il dispiegamento di un ‘battaglione di fanteria’ dell’’Immediate Response Force’ (IRF) — parte dell’’82a Divisione Aviotrasportata del Comando Centrale degli Stati Uniti — in risposta ai recenti fatti in Iraq.
Circa 750 soldati si schiereranno immediatamente nella regione e ulteriori forze dell’IRF saranno pronte a schierarsi nei prossimi giorni.
Il dispiegamento è un’azione appropriata e precauzionale in risposta all’aumento delle minacce contro il personale e le strutture statunitensi. Gli Stati Uniti proteggeranno il loro personale ed i loro interessi ovunque nel mondo””.
È stato riferito che il numero totale dei paracadutisti dispiegati potrebbe presto raggiungere le 4.000 unità.
In realtà, abbiamo già decine di migliaia di soldati nella regione. La Fox News ha affermato che ci sono “circa 60.000 soldati statunitensi” schierati nel Medio Oriente:
“”In Iraq, in questo momento, ci sono circa 5.000 soldati statunitensi, parte dei circa 60.000 attualmente dispiegati nella regione. Secondo il Pentagono, e come conseguenza dell’aumento delle minacce iraniane, a partire da maggio ne sono stati aggiunti 14.000.
La portaerei ‘USS Harry S. Truman’ si trova nel Golfo dell’Oman. Il suo ‘gruppo d’attacco’ dispone di centinaia di missili da crociera Tomahawk, in aggiunta alle dozzine di aerei della Truman””.
Ma queste truppe non saranno usate immediatamente contro l’Iran. Mi aspetterei, invece, degli attacchi aerei o missilistici per inviare un messaggio a Teheran.
Tutto sommato, non credo che il Presidente Trump volesse davvero una guerra aperta contro l’Iran, che potrebbe seriamente pregiudicare le sue possibilità di vittoria nelle elezioni del 2020, che sono la sua vera ossessione.
Ma ora il mondo intero ha visto le immagini dei militanti sciiti che si facevano strada nell’Ambasciata degli Stati Uniti, vandalizzando le strutture e dando fuoco ad un’area d’accoglienza.
Trump non può lasciar passare quest’attacco senza rispondere perché, se permettesse agli iraniani o ai loro delegati di cavarsela, questi sarebbero incoraggiati a condurne in numero anche maggiore.
Trump, quindi, colpirà l’Iran — e gli iraniani, assieme ai loro delegati, quasi certamente vorranno vendicarsi.
Salvo che una delle parti decida di arrendersi, un’escalation potrebbe facilmente portarci verso una guerra catastrofica, che non gioverebbe a nessuno.
Questo è un test molto duro per Trump.
Se non facesse nulla sembrerebbe un debole, indeciso a tutto — ed inizierebbero i confronti con Jimmy Carter.
Ma se colpisse troppo duramente l’Iran, potremmo letteralmente trovarci nel mezzo di una 3a Guerra Mondiale.
Il 2020 stava già presentandosi come un anno caotico, ma questa crisi minaccia di farlo cominciare con un vero botto.
In America, per la maggior parte delle persone la vita sembra abbastanza stabile in questo momento, ma le cose cominciano a cambiare in modo sostanziale.
Gli eventi globali stanno accelerando in modo significativo e molti credono che nel corso del prossimo anno assisteremo ad un continuo crescendo.
Speriamo e preghiamo perché una guerra contro l’Iran possa essere evitata. Perché, se gli Stati Uniti e l’Iran entrassero in guerra, molti altri Paesi verrebbero trascinati nel conflitto, compreso ovviamente Israele.
Per gli iraniani e i loro alleati il conflitto sarebbe letteralmente una questione di vita o di morte — e getterebbero su di noi tutto quello che hanno.
Ma come possiamo evitare una simile guerra?
Martedì, le truppe-delegate dell’Iran hanno invaso il suolo degli Stati Uniti incendiando la nostra Ambasciata!
Possiamo semplicemente far finta di niente permettendo loro di intimidirci in questo modo?
Non so quale possa essere la soluzione, ma quello che so è che il Presidente Trump, in questo momento, sta fumando dalla rabbia.
E l’Iran non dovrebbe scherzare troppo con un Trump così arrabbiato.
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Link Originale: http://theeconomiccollapseblog.com/archives/this-is-not-1979-and-donald-trump-is-not-jimmy-carter
Scelto e tradotto da Franco