Spiace per la morte di un militare valoroso come Suleimani, che rispettiamo. Ma ognuno di noi sa che, se si decide di sfidare il sistema, bisogna accettare le conseguenze. Nel caso specifico gli USA sono stati sfidati globalmente nell’impero del dollaro, nello specifico da cinesi e franco-tedeschi unitamente alle pedine iraniane, venezuelane ed in parte turche (…). Bene, oggi la risposta è, come al solito in casi simili, per procura: attaccare Teheran significa da una parte attaccare al cuore l’alleato nel golfo della Germania da 100 anni e contemporaneamente il più grande cliente dell’apparato petrolifero iraniano, la Cina.
Nessuno ha pensato che forse agli USA sta bene il caos? Sono forse i suoi fornitori di merci a doversi preoccupare se il cliente non comprerà più i loro prodotti causa guerra…
In tale contesto l’omicidio del gen. Suleimani è un dichiarato atto di guerra preventiva, al pari dell’attacco organizzato da potenze straniere alle frontiere americane durante gli ultimi 4 anni, coi migranti che spingevano per entrare negli USA magari contrabbandando fentanyl cinese ai ragazzi statunitensi (il fentanyl sembra uccida oltre 50’000 persone all’anno negli States; è come se in Italia morissero circa 10’000 persone all’anno per tale droga sintetica, davvero una vendetta cinese per la guerra dell’oppio, ndr).
Oggi è però cambiato il peso degli attaccanti: Washington, da meno di un mese a questa parte, può contare sul supporto di uno dei più formidabili servizi segreti mondiali, quello di Sua Maestà. Ciò cambia tutto, soprattutto nel senso che gli avversari degli USA hanno perso l’insider britannico, dalla loro parte come ai tempi del Watergate, fino a ieri l’altro al fianco di Schauble a capo della rinnovata Stasi (…).
Pechino si sta vendicando della guerra dell’Oppio con gli “anglo”?
Sta a chi è attaccato difendersi e gli USA hanno fatto le cose per bene: prima creandosi la compagine Anglo, poi eliminando un nemico militare dell’Occidente in campo neutro, Suleimani (in Iraq; al contrario di quanto riportato dai media EUropei ormai dichiaratamente anti USA, Suleimani non ha mai avuto copertura diplomatica nel suo viaggio a Baghdad, semplicemente perché oltre a non fare parte del ministero degli Esteri è stato a più riprese coinvolto in operazioni sporche nell’area, …)[per capirci, Suleimani era dell’intelligence, come Calipari, ndr]. Dunque da Washington stanno avvertendo che qualsiasi controreazione iraniana all’uccisione del loro capo militare comporterà un attacco anche a siti bellici iraniani nascosti sotto a monumenti di immenso valore culturale, con armi convenzionali e non, un modo come un altro per disincentivare il contrattacco lato Ayatollah, reazione che da oggi diventa nel caso non solo inutile ma anche controproducente.
Quello che non va dimenticato è che gli Ayatollah hanno annunciato urbi et orbi di voler cancellare Israele dalla cartina geografica, reiteratamente e da tempo. Anzi anche dopo l’omicidio USA del nemico Suleimani hanno ribadito lo stesso messaggio. Oltre a voler conseguire l’arricchimento dell’uranio senza limiti a tutti i costi, sebbene tale aspetto rischi di essere un falso obiettivo (vedasi l’accumulo di acqua pesante di Teheran, inutile per l’arricchimento, …).
Questo significa che Teheran, 15 anni dopo, potrebbe già avere bombe atomiche non direttamente fissili fino a 10 Kt (…)
Va per altro ricordato come, dopo la guerra del Golfo, gli Usa sganciarono al confine con l’Iran una bomba atomica del tutto nuova, dello stesso tipo illustrato dal fu prof. Emilio Del Giudice (IFN Milano) prima di trapassare (ossia bombe senza fall-out radioattivo), una fine un po’ come successe col suo maestro Giuliano Preparata che aveva capito tutto sui segreti della fusione fredda (…). Questo per far capire cosa sarebbe successo/succederà se Teheran avesse cercato/dovesse cercare di approfittarsi del rientro dei soldati USA in patria dall’Iraq (l’esplosione ai tempi fu rilevata senza beneficio del dubbio dall’istituto sismografico di Stoccolma).
La cosa interessante in tutto questo enorme caos è la posizione europea: ormai l’entità di stanza a Bruxelles è anti Usa. Niente di nuovo in realtà: anche nel 2004 Parigi e Berlino erano contrari alla guerra del Golfo americana, solo per ricevere (in fronte) lo smacco dell’Italia che, senza timori di sorta, ruppe l’asse EU e si schierò con Washington addirittura perorando le posizioni di Colin Powell con il famoso rapporto falso elaborato da Nicolò Pollari e presentato all’Onu per supportare le ragioni inerenti al famigerato uranio del Niger usato da Saddam per costruire bombe atomiche inesistenti.
Oggi purtroppo praticamente tutti i governi “EU core” sono anti USA, sintomo che l’attacco al dominio anglo è davvero iniziato, post Brexit. In Italia l’anti americanismo resta come al solito “più o meno”, prendendo tempo per decidere con chi schierarsi (in entrambe le guerre mondiali Roma inizio’ da una parte, sempre la stessa, mordendo la mano dell’Impero che l’aveva unificata, per finire poi col “lato opposto della forza”, ndr). Fatto salvo il meteorite Renzi, che – nel mezzo di qualsiasi cammino possibile – persevera nel voler a tutti i costi mettersi negli anni a carro vedi dei piani francesi, vedi dei piani tedeschi ed ora vedi degli USA pur essendo sospettato di essere addirittura implicato nella genesi del Russiagate anti Trump secondo George Papadopoulos durante il suo governo filo-Obama (vedasi LINK; vedremo cosa emergerà nei prossimi mesi e come andrà a finire la vicenda), ma a patto di un costante impegno per una propria sopravvivenza politica e fisica, sembrerebbe quasi surreale il suo atteggiamo quasi come se tutto gli fosse dovuto (…).
Grave errore secondo lo scrivente quello renziano, opinione dello scrivente, vedremo come finirà. Infatti l’ex sindaco fiorentino sembrerebbe essere diciamo “non amato” dai militari di Trump: se sarà provato come vero che il politico toscano collaborò con Obama per boicottare Trump, beh, in tal caso potremo forse dire fra qualche tempo che a Craxi gli è ancora andata bene a finire ad Hammamet [vedremo]. Nel contesto Salvini che persevera con il renzusconi (e cerca di fare lo zerbino a Trump, che giustamente “non lo caga nemmeno di striscio”, dopo aver messo – il Salvini – il “suo” Geraci a firmare coi cinesi la tragica Via della Seta, memento anche lo scimmiottare il Papa la scorsa settimana, …) non sta facendo altro che rendere impossibile un suo governo leghista, rischiando molto anche del proprio, temo, ora.
Un articolo capolavoro del maestro di giornalismo Maurizio Blondet, che riassume bene il quadro. Fatto salvo nostro malgrado riconoscere che Salvini è ormai una meteora irrefrenabile…
In tutto questo enorme caos globale intravediamo un corollario solo apparentemente inspiegabile agli eventi discussi, ossia la Francia che vuole far tornare in Italia i brigatisti rossi e forse neri da lei protetti per decenni, evidentemente al fine che possano essere interrogati da giudici filo EUropei che indagano sui fatti di sangue, gli stessi che hanno tutto l’interesse a che le loro pensioni continuino ad essere pagate in euro (…).
Sapete il motivo?
Molto probabilmente perché Moro, BR, tensione ecc. furono operazioni elaborate con governi Dem negli USA ma vestiti di ombrello NATO (…) [notare che queste non sono illazioni ma fatti molto ben documentati, oltre che confermati esplicitamente dal Presidente Cossiga alcuni anni prima di morire; vedasi quanto emerso dagli archivi di Kew Gardens desecretati non troppo tempo fa e splendidamente analizzati da Fasanella per Chiarelettere] .
Oggi Parigi – principale responsabile della strategia della tensione in Italia degli scorsi decenni – che vuol fare tornare i brigatisti in Italia dopo averli protetti per decenni sta forse dicendo che vuole che costoro spieghino ai giudici italiani – ossia ai media italici a letto con francesi e tedeschi, ovvero agli italiani che ci credono – che la colpa di quanto successo è invece anglosassone.
Tradotto: l’EU figlia di Vichy è ora, post Brexit, ufficialmente in guerra con usa e uk.
I politici italiani a breve dovranno dunque schierarsi: staranno con l’EU franco-tedesca a letto coi cinesi? O con gli “anglo”? Suggerimento: si dia il peso giusto alle 50+ bombe atomiche USA già disseminate potenzialmente nei 150+ siti militari alleati nel territorio italiano (a cui dovranno essere nel caso aggiunte quelle provenienti da Incirlik, ndr), ricordando che quando si è in guerra le prospettive cambiano radicalmente. In tale contesto appare chiaro che il tweet di Trump a fine agosto era finalizzato espressamente ad evitare il renzusconi, portando invece a palazzo Chigi un uomo di cui gli USA si fidavano e si fidano (poi rifornito con tutti gli strumenti necessari per rendere inossidabile il suo comando, sulla falsa riga dell’Anello andreottiano – infatti Salvini e Renzi abbaiano fino a perdere la voce ma di mordere nessuna traccia…. –).
Mitt Dolcino