Un mese e mezzo fa circa espressi un concetto che fu abbastanza discusso in rete, “Cina GAME OVER“, a fronte di un macro evento addivenire o qualcosa del genere. Ai tempi molti fecero ironie su tale affermazione, mentre oggi gli stessi non ridono più…. E peccato che gli stessi (italiani) che allora vezzeggiavano dovranno anche subire loro stessi conseguenze pesantissime, personalmente. Parlo dell’economia italiana, in crollo verticale, vedrete oltre. Dunque, se si vuole restare nell’euro – senza ITALEXIT – a breve bisognerà mettere la mano al portafogli, cari italiani. O meglio, dovrete forse ipotecare la vostra casa per pagare le tasse che sulla stessa verranno imposte. O la solita patrimoniale, che la Germania sono 10 anni che cerca di farvi pagare, per distruggere il Paese….
Primo punto, la Cina. Andiamo per immagini. Ricordiamo prima di tutto come gli USA di Trump abbiano già da tempo chiesto a tutte le aziende USA di rimpatriare la propria produzione dalla Cina, back to America, that is “MakeAmerica Great Again“, same concept. Parallelamente partì l’escalation dei dazi, oltre all’obbligo di reimpatriare il cash detenuto all’estero dalle imprese americane.
Della serie (Trump) “Io vi avevo avvertito”
Now, things are moving quickly: prima abbiamo letto l’affermazione di Wilbur Ross, ministro del commercio USA, secondo cui il coronavirus aiuterebbe le aziende USA a reimpatriare la produzione verso casa, togliendo industrializzazione – ossia ricchezza – a Pechino. Occhio alla cronistoria.
In parallelo abbiamo avuto l’epidemia di coronavirus, che ha fatto implodere la macchina industriale cinese. Chiaramente l’unico paese che aveva già reimpatriato la produzione, una gran parte, sono gli USAe che dunque non soffrirà il blocco della supply chain cinese se non parzialmente. Tutti gli altri paesi sono invece rimasti impelagati in pieno con il blocco della produzione from China.
Tre passaggi secondo noi incredibili vanno però evidenziati: sembra stiamo emergendo chiare corrispondenze tra Sars e coronavirus, sembrerebbe che siano prorio gli asiatici, ed in particolare i cinesi, ad avere concentrazione di recettori polmonari attaccati dal virus [Angiotensin-converting enzyme 2 (ACE2)] svariate volte superiori alla popolazione occidentale. Questo sembrerebbe spiegare la prevalenza di tale virus con effetti nefasti in China rispetto agli altri paesi occidentali, dove i casi gravi sembrano solo incidentali.
Parallelamente, all’improvviso, nel mezzo della crisi del virus, Pechino ha guarda caso mollato di botto con gli USA tagliando dazi su merci americane importate in mainland China (!). Segnale chiarissimo e stranissimo, proprio perchè inaspettato.
In ultimo Xi Jinping, letteralmente sparito dai radar, senza apparizioni pubbliche da circa 20 giorni, dunque iniziano ad accavallarsi dubbi sulla sua salute: che sia stato anche lui contagiato, visto che andò proprio a Wuhan nei giorni prima dell’esplosione del contagio? (…)
Work in progress chiaramente, ma possiamo dire che forse il macro evento ce l’abbiamo davanti e non si vuole vederlo. O meglio, i media NON vogliono farcelo vedere in quanto rischia davvero di essere “il game changer”. Parlo dei media soprattutto italiani, proprio perchè il paese a forma di stivale ormai asservito – anzi comprato – dai soldi tedeschi e cinesi (ai politici cooptati?) è quello che più ha da perdere da tali sviluppi.
Diciamolo: se è vero quello che sta emergendo l’EU rischia di saltare, con conseguenze altamente recessivi che faranno carne di porco dei paesi eurodeboli ed esportatori. A partire dall’Italia che è anche il primo terzista delle industrie tedesche, anche loro in recessione a causa del mix dazi USA, recessione globale esclusa l’America e coronvirus che ha bloccato parte della sua supply chain. E che quindi ribalteranno il costo sui terzisti del sud EU.
Dunque, chi in Italia ha scommesso sull’EU, ossia sull’asse franco-tedesco a letto con la Cina, dovrà amaramente ricredersi giocoforza. Parlo anche e soprattutto di quei residuati bellici ancora nipoti dei repubblichini della RSI fedeli al progetto nazifascista evoluto nell’EU attuale e che oggi sono diventati affaristi contigui alla Lega (e forse anche dentro. la Lega..). Parlo degli stessi che oggi rappresentano la vena leghista pro-EU e pro-Cina, con Geraci e la sua tragica firma della Via della Seta a rappresentare tale deriva.
Pompeo predisse che l’Italia “alla fine ci perderà”: Profetico!
Infatti il rischio è che tale firma sul trattato BRI con Pechino abbia di fatto rappresentato un autogol, a fronte magari di qualche consulenza a qualche srl in rapporto con la Cina, come ebbe a dire Nobili di Italia Viva al Fatto Quotidiano quando anche la Lega sembrava stesse attaccando Matteo Renzi per lo scandalo della Fondazione Open (…). Tradotto: la Cina a breve rischia di trovarsi con produzione in eccesso e meno mercati da penetrare, vista la resa agli USA. Dunque dovrà “spiazzare” i prodotti italiani magari vendendoli anche in Italia, certamente in EUropa.
Mi attendo dunque una barriera EU verso i prodotti cinesi nei prossimi 2 anni.
Il kamikaze sino italo-leghista…?
In breve, chi ha puntato sulla Cina, a letto con l’EU franco-tedesca, rischia di aver sbagliato cavallo, tragicamente.
Il problema è che tale errore lo pagheranno gli italiani tutti, con una definitiva e mortale crisi economica (restando nell’euro).
Due dati su cui riflettere: la produzione industriale tedesca è crollata come non succedeva da un decennio a dicembre scorso, con un bel -3.5%, il peggior dato da Gennaio 2009, ossia appena dopo la crisi subprime. Ma ciò non ha comunque portato il PIL tedesco in recessione, rimanendo sembra in terreno positivo e comunque tendenzialmente in crescita per l’anno in corso.
L’Italia invece è il primo paese occidentale a presentare un PIL negativo, nel IV trimestre 2019, per lo 0.3%. Questo rappresenta un segno pessimo in quanto fa anticipare la recessione in Italia PRIMA che negli altri paesi. Ovvero, gli effetti per l’Italia del coronavirus saranno dirompenti.
Tradotto: se la Germania come si ritiene, complice il blocco del mercato cinese e della sua supply chain, andrà anch’essa in recessione nel primo treimestre 2019, l’Italia a tal punto sarà in pesantissima recessione potendo ipotizzare, a fonte di una recessione mild di Berlino, un crollo del PIL Italiano anche di 3x, ossia oltre l’1.5%.
A tale punto succederà quello che abbiamo già preconizzato da tempo: stare nell’euro diventerà impossibile. Come ben sapete abbiamo già affittato un posto a Canossa, per vedere tornare inginocchio gli ex ITALEXIT ora convertiti all’euro per convenienza personale fatta di affari e poltrone. Parlo in primisi dei leghisti, che hanno tradito il voto di moltiitaliani – come il sottoscritto – senza capire che rinnegando se stessi stavano anche e soprattutto firmando la loro futura condanna.
Se il PIL italiano crolla del 2,5% si ritorna ai livelli della crisi subprime. L’austerità voluta da Mario Monti ce l’ha fatta a distruggere l’Italia!
A proposito, non posso esimersi di riportare un commento ricavato sul sito goofynomics da Alberto Bagnai, quello che diceva fino a poco tempo fa che all’uscita dall’euro non c’era alternativa. A chi gli faceva notare che nel dibattito sull’ITALEXIT eravamo tornati indietro di 10 anni, la riposta è stata quella sopra. A me pare una risposta degna del miglior Pol Pot, che dite? Infatti, si sa, Bagnai arriva dalla sinistra e le origini sono difficili da cancellare…. Ora sta nella Lega, vedremo per quanto ancora verrebbe da dire.
Fonte: al LINK
Spero dunque che qualcuno si redima per aver rinnegato l’ITAELEXIT. Tempo un annetto e davvero la scelta sarà tra uscire dall’euro che strangola chiunque non parli francese e tedesco (e olandese) e farsi confiscare le case. O donare il 30% della propria ricchezza finaziaria privata all’EU, senza che questo possa peraltro risolvere i problemi di crescita economica italiana (ma escludendo dal pagamento i miliardari che ad esempio hanno approfittato dellalegge sui Paperoni per rimpatriare voluta da MAtteo Renzi).
Come dimostra il caso di Bagnai sopra esposto, all’Italia mancano ler persone adeguate al governo, anche come spessore non solo economico, oltre che nel sapersi comportare in modo adeguato, senza tradire se stesso, i propri ideali e anche coloro che li hanno votati.
Ai posteri….
Mitt Dolcino
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